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Un sentiero in ricordo di Glenda

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Ci sarebbero stati innumerevoli modi per ricordare Glenda che la vita viveva con passione, prendendola a morsi con lo stesso gusto col quale si divora un frutto maturo.

"Se non lo faccio adesso quando?" rispondeva sorridendo a chi le chiedeva conto di quel desiderio forte di conoscere Paesi lontani e diversi.
Ci sarebbero stati almeno mille modi per ricordare Glenda ad un anno da quell'alba che l'ha vista andare via 'senza alcun bagaglio', come lei stessa si riprometteva di fare in un prossimo viaggio. Frasi buttate lì che facevano intuire un animo curioso e pronto ad abbandonare il superfluo per lasciare spazio al nuovo da avvicinare, da conoscere.

Ci sarebbero stati mille modi per farlo, per ricordarla, ma quello che è stato scelto è stato il più dolce e il più forte.
Domenica 12 giugno Glnda è stata ricordata con l'inaugurazione di un sentiero, quello che lei stessa aveva pensato di aprire per accorciare la distanza fra il Forcone, dopo il ponticello che si trova salendo la carraia dalla Presalta verso Lama Lite.

Un'idea forte e dolcissima, quella che hanno avuto gli amici e i cari di Glenda, che da oggi hanno regalato alla montagna il Sentiero Glenda, il sentiero CAI numero 629 A, che a breve entrerà nelle carte a ricordare per sempre, semmai ce ne fosse bisogno, di questa ragazza forte e carina e spiritosa che aveva la montagna nel cuore al punto da prendere la gestione del Rifugio Bargetana, proprio sotto l'omonimo lago a fianco del Cusna e traformarlo in un posto nel quale andare e tornare per via di quel calore e della forza di quella minuta ragazza.

Domenica mattina, al Forcone, c'erano un sacco di persone. Tanti giovani lì per ricordare una ragazza che amava la montagna ma che era cresciuta in pianura. Lei figlia di una famiglia, i Bucci, fra le più antiche di questi monti.
Al Forcone e poi su, dopo il taglio del nastro, in una processione senza un filo di lacrima e con quel chiacchiericcio allegro che Glenda avrebbe apprezzato, montanari ma anche tanti ragazzi della pianura. A ricordare che si può essere figli di un luogo, ma avere posto nel cuore anche per un altro luogo.

Dal Forcone, a quota 1500 m, in su al Rifugio Bargetana a quota 1740, c'erano proprio tanti amici, la sorella Alice che ha lo stesso fare forte e dolce, Nadia e Romeo, i genitori. Tutti avvolti da un sentimento dolce e caldo che aveva a che fare con i gesti semplici, i sorrisi al posto delle lacrime perchè è così che si deve fare.
Poi tutti su, alla Bargetana, per salutare Glenda con l'immagine dei suoi cari e dei suoi amici che chiacchierano, sorridono e le mandano un abbraccio affettuoso, là dove l'ultimo dei suoi viaggi l'ha portata.

E se un modo c'è per ricordare una persona come Glenda, il modo migliore è quello scelo per lei nella sua Bargetana.
Dove amici, i suoi amici, hanno deciso di tenerla per sempre lì, fra i boschi e le faggete ricoperte di muschio, nei ruscelli che corrono a valle e nei mille fiori che lì sbocceranno.

Da lì, dal Forcone, il Sentiero Glenda porterà ancora in montagna tutti quelli che lì l'hanno vista sorridere e scherzare e inseguire i suoi sogni.
Lì ci saranno Alice, sua sorella e i suoi che da lì non sono andati via e accolgono tutti con un sorriso fortissimo.
Anche questa è la montagna e questi sono i montanari.
A ricordare, se ce ne fosse bisogno, che in montagna avviene questo perchè in questa terra nella quale vivere è coraggioso e difficile c'è spazio per il dolore composto, per il gesto che fa crescere e che è d'esempio.

(Rosi Manari)

2 COMMENTS


  1. Grazie a Rosi per il bellissimo commento che rispecchia pienamente il pensiero di tutti gli amici di Glenda presenti ieri all’inaugurazione del sentiero. E’stata una maniera semplice per dire alla nostra amica che sarà sempre con noi, nei nostri monti e nei nostri cuori.

    (Maurizio)

  2. un ricordo per Glenda
    Con piacere ho letto il commento di Rosi che ricorda Glenda e testimonia il bel momento dell’inaugurazione del sentiero a lei dedicato. Io, con un gruppo di amici, gia’ avevamo “anticipato” quel percorso la domenica precedente, per ritrovarci anche con i Bucci e con altri insieme. La montagna unisce e non dimentica.

    (Patrizio)