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“Vi racconto perchè camminare in Appennino è tutta un’altra storia”

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È appagante far conoscere ad amici o a occasionali partecipanti la nostra montagna, la sua esuberante e selvaggia bellezza, i sentieri che la intersecano, i boschi, la storia e tutto quello di cui è ricca. Mi piace camminare in compagnia, scambiando una battuta che alleggerisca il cammino o commentare quello che si vede. Mi piace soprattutto camminare con il gruppo del “mercoledì” col quale da anni percorro i sentieri del nostro Appennino.

Salendo insieme, abbiamo imboccato anche la ricca strada dell’amicizia, coltivandone la vera essenza del sentimento e recependone i significati più reconditi. Ciò è stato possibile grazie all’amore per la montagna che ci unisce, rendendo coinvolgente il rapporto fra noi stessi e tutto ciò che del suo ambiente ci circonda; condividendone inoltre sudore e fatica, mangiare e bere, e la gioia per il raggiungimento della meta. Però, per quanto mi piaccia camminare in compagnia, la mia passione vera e più grande è prendere lo zaino e andare per sentieri da solo.

Sentieri ormai ben noti, dove il piede conosce tutti i sassi, ascoltando il respiro che col passare degli anni si fa sempre più rumoroso, sentire i rumori del bosco, i versi degli uccelli, il suono del vento, melodioso o dirompente.

Camminare nella nebbia quando anche il sentiero conosciuto si fa arduo e nello stesso tempo sentirsi protetto e capito. Vedere il sole che nelle prime ore del mattino solleva il vapore dai prati sommitali, vuoti eppure pieni di vita e di pace. Camminare con i miei pensieri che lassù diventano piccoli; li condivido e li stempero nello sforzo fisico.

Mi piacciono i cambiamenti della montagna con il cambiare delle stagioni; apprezzo come un’opera d’arte un cespuglio di rosa canina, spoglio delle foglie ma pieno di bacche rosseggianti incorniciate da cristalli di ghiaccio, che brillano al sole come tante pietre preziose. Mi incanto a vedere un rivolo d’acqua che saltella tra i sassi o i colori dei boschi d’autunno.

Quando mi capita di passare davanti a ruderi che una volta furono case, penso alle vite, alle speranze, alle fatiche che si sono consumate tra quei muri di pietre dure come doveva essere dura la vita. Vite vissute sul quotidiano nella serena e disperata accettazione di un destino duro, che potrebbero insegnarci tante cose se solo volessimo fermarci a riflettere.

Con dispiacere vedo anche degrado nelle cose costruite dall’uomo in un passato che a noi appare così lontano ma che era solo ieri: fonti abbandonate, terrapieni che crollano, metati che son diventati ruderi, recinti di greggi ed armenti desolatamente vuoti e in disuso, che ora rinchiudono il nulla, maestà abbandonate all’incuria, immagini isolate nel contesto montano che evidenziano tuttavia una loro incantevole grazia, dimostrazione della necessità insopprimibile per molti uomini di avere sempre un riferimento religioso, pur in un luogo sperduto e remoto, di affidarsi ad un conforto divino come sostegno essenziale delle loro azioni. Mi risolleva, comunque, la ricchezza dei luoghi, in frutti ed in pace, ed è bello immergersi in tale pace. A volte capita di sentirmi tanto più vicino a Dio in un bosco o sulla cima di un monte che in una chiesa.

Il nostro Appennino è ricco di tutte queste cose e tornando giù mi sento più pieno di questa ricchezza. Se incontro altri che come me lo percorrono, spero che provino e sentano quello che io provo e sento.

* * *

IL CALENDARIO DELLE ESCURSIONI 2011
Domenica 3 luglio ai Ghiaccioni per inaugurazione bivacco
mercoledì 6 luglio Cervarezza-rif. Cadoniche-M. Ventasso
mercoledì 13 luglio M. Giovarello
mercoledì 20 luglio* Lagoni-capanne di Badignana
mercoledì 27 luglio M. Casarola
mercoledì 3 agosto S. Messa e grigliata (località da definire)
mercoledì 10 agosto M. Prado
mercoledì 17 agosto Laghi del Sillara
mercoledì 24 agosto* Lago Santo-rif. Mariotticapanna Schiaffino

Orario di partenza: *ore 8.00 e ore 7.30;
invariata la località di ritrovo (cortile di “Casa nostra” a Felina)

(tratto da Bollettino della Comunità di Felina, Gatta, Gombio, Villaberza, San Giovanni, n. 2 di giugno)

 

1 COMMENT

  1. Camminare a passo felice nostri bei monti.
    Complimenti a te caro RINO, per la bella e poetica descrizione fatta sul valicare a lento passo i nostri bei monti. Così dall’alto si riabbraccia la storia montanara che di vita è quadro, e di bellezza e forza rinvigorisce lo spirito.
    Personalmente mi spiace non riessere con voi,ma l’età ha le sue esigenze.
    Auguri e felici camminate.
    angiolina casoni