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L’Appennino? E’ una pista per motociclisti. I lettori chiedono, il comandante della Polstrada risponde

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Sono stati circa duecento i centauri che nella giornata di domenica hanno percorso le strade della montagna reggiana e hanno finito per essere controllati, e in alcuni casi contravvenzionati, dagli uomini della Polizia stradale di Castelnovo ne’ Monti, coordinati al comandante del distaccamento, l’ispettore superiore Roberto Rocchi.

Nell’ambito della più estesa attività di prevenzione e repressione delle condotte stradali più gravi, la polstrada castelnovese ha effettuato diversi posti di controlli grazie all’impiego di numerose pattuglie fra cui quattro motociclisti che hanno percorso le arterie maggiormente interessate dal fenomeno della circolazione dei veicoli a due ruote nel fine settimana.

Al termine della giornata sono stati fermati e controllati 182 motoveicoli, di cui 111 (61%) appartenenti a persone residenti in provincia, 44 (24%) condotti da persone residenti fuori provincia ed i restanti 27 (15%) da fuori regione.

Fra le violazioni accertate alcune hanno mostrato un concreta pericolosità sia per i soggetti che le hanno compiute, sia per i restanti utenti della strada. Infatti, gli uomini della Polstrada hanno sequestrato una moto risultata non coperta da assicurazione, mentre per altre 4 è stata sospesa la carta di circolazione per omessa revisione entro i termini di legge da oltre un anno. In caso di sinistro, come risaputo, potrebbero verificarsi inconvenienti non graditi per quanti avrebbero diritto al risarcimento dei danni patiti.

Particolare attenzione è stata posta anche alla ricorrente ed illegittima abitudine di inclinare eccessivamente la targa della moto: cinque motociclisti, infatti, avevano sistemato la targa in maniera quasi parallela all’asse stradale, così da renderla illeggibile e comunque non conforme a quanto previsto dal codice della strada. Per ciascuno di loro è scattato il fermo amministrativo per tre mesi e fino al prossimo autunno possono riporre definitivamente in garage le rispettive moto.

Da registrare anche alcune violazioni legate all’eccessiva velocità, alla mancata circolazione sul margine destro della strada ed alla mancanza dei documenti di guida e di circolazione al seguito. Violazioni per le quali sono state elevate circa una ventina di contravvenzioni con l’applicazione della decurtazione dei punti della patente dove previsto.

10 COMMENTS


  1. In tutto questo discorso, nel quale non ci si dimentica mai di inneggiare alle gesta del comandante Rocchi e di puntare il dito contro la categoria dei motociclisti, quali sarebbero gli elementi che fanno concludere che “l’Appennino è una pista per motociclisti” e quali sarebbero le “condotte stradali più gravi”, in materia di sicurezza?
    Forse la “mancata circolazione sul margine destro della carreggiata?” Si badi bene, non contromano, semplicemente non sul margine destro della strada!!! Della serie, attacchiamoci a tutto pur di multare un motociclista.
    Infatti chi va in moto sa bene che sul margine destro della carreggiata, nelle curve sinistre, si trova spesso un brecciolino (ghiaino) che rende estremamente scivoloso il manto stradale: questa cosa la insegnano anche ai corsi di guida sicura su strada. Sarebbe quindi insicuro percorrere la strada sul margine destro, in questi casi! Invece adesso sappiamo che se non lo facciamo verremo multati.
    Mi risulta inoltre che la mancata revisione, in caso di incidente, non mette in forse il risarcimento nei confronti del danneggiato, a cui provvede la compagnia assicuratrice; semplicemente in caso di revisione scaduta la compagnia assicuratrice può rivalersi sull’assicurato.
    Non dico che l’operazione repressiva raccontata in questo articolo sia stata sicuramente sbagliata, dico solo che non emerge nulla che faccia pensare a comportamenti pericolosi e corsaioli addebitati ai motociclisti: un chiarimento sarebbe perciò gradito. E ringrazio in anticipo.

    (Davide Vignali)

  2. Ben vengano i controlli…
    …e le sanzioni per chi non osserva le principali norme del codice della strada. Assolutamente non tollerabili le targhe orizzontali e le manovre pericolose frutto di ingarellamenti di qualche incosciente che ha deciso di sfogarsi sulla strada e non in pista. Ma ricordiamoci che il restante 90% non è così, che le 2 ruote sono un’importante forma di turismo per le nostre zone e che va protetta ed incentivata. Il centauro che si trova bene ritornerà anche con la famiglia e creerà un indotto. Il centauro che viene vessato cercherà sicuramente altre zone.

    (DC)

  3. C’è mancato un pelo…
    Poco è mancato che una fila di motociclisti (che forse pensava d’essere al Mugello) ci facesse fare un frontale. Stavo rientrando in auto a Castelnovo con un’amica nel tardo pomeriggio di sabato quando una fila, composta da quattro centauri, ci ha costretto a fermarci al bordo della nostra carreggiata. Incuranti della perdurante “clacsonata”, hanno affrontato una delle tante curve che “allietano” la statale completamente contromano, tanto che se non ci fossimo fermate ce li saremmo trovati sul parabrezza. Per di più non hanno fatto alcun accenno di rallentare (figuriamoci frenare) nè di cambiare traiettoria. Se poi i motociclisti finiscono sul giornale coinvolti in incidenti perdonerete se non sono incline alla commiserazione.

    (Cristina Casoli)

  4. Con un po’ di fortuna… tutto va bene
    Poco da dire, purtroppo. Nessuno credo abbia intenzione di criminalizzare un’intera categoria. Ma è un fatto quotidianamente sperimentabile da chiunque che tanti motociclisti rendono indubbiamente più insicuro il viaggiare per strada, già reso complicato dal sempre maggior numero di automobili e camion. Pensiamo ai sorpassi multipli in ogni dove: in curva, in galleria, dove ci sono strisce continue… E la velocità: è perlopiù oltre i limiti. Non servono velox, basta l’occhio.
    Se tutto questo si chiama “vessare”, beh, io tengo più alla mia pelle che all'”indotto”, caro DC. Anche perchè in questo modo viene vanificato l’essere prudente alla guida, dato che se stai attento tu ci pensa un altro a venirti addosso quando meno te lo aspetti. E a quel punto sei del tutto disarmato, in balia della roulette-fortuna.
    Se sulla statale 63 certuni trovano efficaci sbarramenti alle loro scorribande c’è solo da ringraziare chi di dovere.

    (cf)

  5. Paura del brecciolino?
    Quante volte ho visto centauri sorpassare auto in colonna ed anche in curva, a forte velocità, quando va bene con le due ruote sulla striscia centrale della strada e con l’inclinazione naturale dovuta alla curva che danno l’impressione di entrare con il casco dentro al vetro dell’auto che incontrano? Forse questi hanno paura del brecciolino che c’è nel bordo destro della strada….?? Sicuramente la maggioranza dei motociclisti non si comporta così e rispetta le regole e gli altri utenti della strada. Però, ho il sospetto che gli sfrenati siano un po’ di più del 10 per cento; ma anche se si tratta di una piccola minoranza che rovina la reputazione e il buon nome della categoria, questi devono imparare che la strada non è una pista di gara e non è nemmeno di loro proprietà.
    Detto questo faccio anche una domanda: durante questi controlli viene fatto anche quello sulla rumorosità? Mi viene il sospetto che alcuni abbiano manomesso il silenziatore. Come è possibile che possano fare un rumore infernale, più rumore di un’auto? Mi riferisco anche ai motorini ed ai quad che imperversano sulle nostre strade. Certo che il rumore non è pericoloso, ma specialmente di notte potrebbe dare alquanto fastidio. Sempre per il rispetto degli altri.

    (Elio Bellocchi)

  6. Polizia stradale
    Come ho già riferito in passato, per una questione regolamentare non mi è permesso fare commenti o rispondere in prima persona a talune richieste. Mi attengo doverosamente alla norma, limitandomi ad alcune precisazioni di carattere tecnico e pensando al primo commento.
    E’ d’obbligo precisare che il comunicato stampa, diramato dal Comando Sezione Polizia stradale di Reggio Emilia, non contiene alcun riferimento ad inneggiamenti o particolari “gesta” del comandante Rocchi.
    L’estensore del comunicato ha semplicemente enunciato chi ha coordinato il servizio, come sempre avviene in questi casi e come da consuetudine per tutte le forze di polizia.
    Circa la pericolosità o meno di talune condotte stradali, credo che gli altri commenti, alquanto competenti ed efficaci, diano già chiare risposte.
    Fra l’altro, rammento – come dato di fatto – che la Polstrada castelnovese ha svolto a più riprese un’accurata azione preventiva informando tutti i motoclub delle nuove norme stradali ed avvicinando i tanti appassionati di motociclismo nei luoghi di ritrovo più frequentati anche della montagna.
    Vale anche la pena sottolineare che questa azione di prevenzione è stata supportata dalla F.M.I. (Federazione motociclistica italiana), che credo abbia nei suoi delegati provinciali validi esperti.
    Per i chiarimenti richiesti, invece, gli uffici della Polizia stradale sono a disposizione degli utenti per chiarire ogni possibile dubbio e fornire ogni precisazione.
    Infine, per fare chiarezza su di una considerazione errata di un commentatore e fornire un’indicazione esatta ai lettori, ben 3 imprese di assicurazione (nella fattispecie i rispettivi uffici di liquidazione) hanno respinto il risarcimento danni a carico di veicoli coinvolti in sinistri stradali, cui non è stato possibile accertare la idoneità tecnica poichè privi di revisione.
    Tanto dovevo in ossequio ai lettori.

    (Roberto Rocchi, Ispettore superiore, Comandante Polizia stradale di Castelnovo ne’ Monti)


  7. Ho notato che tutte le volte che si parla della Polizia stradale e viene citato l’ispettore Rocchi il Sig. Vignali non lesina attacchi alla persona e mette in dubbio l’operato della Polstrada. E’ evidente che si tratta di attacchi strumentali e per nulla obiettivi. Se il Sig. Vignali non si accorge di come circolano i motociclisti sulle nostre strade di montagna, allora è bene che si occupi di qualcosa d’altro…
    Allo stesso modo, se il Sig. Vignali non si ricorda le tante vittime che fino a qualche anno fa si contavano sulle nostre strade di montagna fra i motociclisti, anche in questo caso faccia commenti su altri temi.
    Desidero invece rivolgere un sentitissimo grazie all’ispettore Rocchi per le tante attività svolte, per il suo costante impegno e per tutto ciò che sta realizzando di buono per la nostra sicurezza.
    L’ho visto lavorare ed ho ben presente quanta passione ed impegno ci metta e lo stupendo rapporto che riserva ai suoi uomini. Il suo ruolo non gli consente di rispondere al Sig. Vignali, ma ciò non ci impedisce di ringraziarlo noi, cittadini, per tutto ciò che fa per noi.
    Grazie ispettore Rocchi!

    (I.F.)

  8. Ma allora l’Appennino è o non è una pista?
    Non fraintendetemi, non sono stupito affatto dai controlli, ma dal titolo dato alla notizia per fomentare chissà quale sentimento nei confronti di una categoria.
    “L’Appennino, una pista per motociclisti?”
    fa venire in mente a chissà quali scorribande motociclistiche… poi però si legge a fondo articolo: “Da registrare anche alcune violazioni legate all’eccessiva velocità…”. Spiegatemi allora cosa c’entra la “pista” con targhe inclinate, mezzi non revisionati e scoprire che solo pochi dei fermati hanno realmente circolato a velocità eccessiva? Partono poi i commenti delle esperienze di vita di chi ha visto sorpassi scatenati, commenti legittimi, intendiamoci, ma considerate che forse, a volte, anche su quattroruote non “siamo” tutti santi e magari ci lamentiamo per un velox ingiusto… Anche se andavamo a 53 (…ma se il limite è di 50? lo è solo se si è in moto?).
    Concludo dicendo che, secondo mia opinione, la strada intrapresa dalla Stradale di Castelnovo è realmente quella di fare prevenzione, questo perchè sono in strada e fanno vedere che ci sono e questo, sempre a mio parere, può servire a tenere a freno alcune “anime inquiete” che, è un dato di fatto, circolano sulle strade (ma non solo con 2 ruote, anche con 4 o più).

    (Gabriele Bizzarri)

  9. Brava Polizia stradale
    Condivido l’operato della Polizia stradale, che ha come unica finalità quella di salvare tante vite umane. L’impegno dei nostri “poliziotti” e del loro comandante è encomiabile e ne dobbiamo tutti essere fieri.

    (D.V.)