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XXIV pellegrinaggio da Castelnovo ne’ Monti a San Pellegrino in Alpe

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Erano in 33, come i famosi trentini dello scioglilingua, i partecipanti al XXIV Pellegrinaggio organizzato dalla Parrocchia di Castelnovo ne' Monti al Santuario dei Santi Pellegrino e Bianco poco oltre passo Radici.

Si è ripetuta così, anche quest'anno, una tradizione che era dei bisnonni e che è stata riproposta, a partire dalla fine degli anni ottanta, da alcuni parrocchiani di Castelnovo ne' Monti guidati, allora come oggi, dal prof. Giuseppe Regnani.

Anche quest'anno l'organizzazione, curata da tante persone, ma in particolare da Mauro Cervi e Rino Paoli, è stata ottima e già si sta pensando a come caratterizzare il XXV pellegrinaggio del prossimo anno.

Il percorso ha toccato prima il Pianello e da qui l'erta salita a Sologno e poi la lunga camminata fino al Passo Cisa dove si è pranzato mentre si paventava il rischio pioggia. Nel tratto successivo, che è il più impegnativo perche comporta la salita ai Prati di Sara e poi alla vetta del Cusna e la successiva lunga discesa del sentiero di crinale fino al Rifugio Battisti, le nuvole hanno girato per il verso giusto e solo qualche spruzzo ha "benedetto" i pellegrini negli ultimi minuti di cammino prima del rifugio.

Il mattino del sabato 30 luglio il cielo era pulitissimo e ciò ha invogliato gran parte del gruppo a salire fino ai duemila metri del Monte Prado con la speranza di vedere il Golfo di Spezia che però era nella nebbia. Gli altri hanno attraversato la Valle dei Porci, splendida in questo periodo per la prateria di mirtilli da cui è rivestita, per salire poi a Bocca di Magra, al Monte Giovarello e infine scendere al Passo delle Radici e di qui risalire la strada per il Santuario del Santi Pellegrino e Bianco.

Tra i pellegrini c'era anche don Geli, che ha percorso tutto il tracciato, che nel Santuario ha celebrato la Messa per i pellegrini a piedi ed anche per coloro che, con auto private e con un pullman erano arrivati da Castelnovo in mattinata per aggregarsi al pellegrinaggio e per portare le vettovaglie per il pranzo di chiusura consumato, in "agape fraterna", negli spazi esterni del santuario.

Un po' come nel Vangelo dei "pani e dei pesci" letto la domenica 31 luglio, si era una sessantina a mangiare, ma ce n'è rimasto anche per altri grazie alla generosità e all'impegno di tante mogli, mamme, nonne, amiche e amici che si sono dati da fare.

L'appuntamento è per il XXV pellegrinaggio nel 2012 e si promettono... grandi cose.

 

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