Home Cronaca “Abbiamo accolto il mondo a Sologno”

“Abbiamo accolto il mondo a Sologno”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Un'iniziativa del Parco ad alto tasso emozionale passa di nuovo per Sologno; 15 ragazzi che forse é più opportuno definire 15 belle persone, nipoti e pronipoti di emigrati dalle nostre terre in Argentina, in Cile, in Brasile negli Usa e in Belgio richiamati in Italia e ospitati in varie strutture del territorio del Parco.

Sul versante emiliano, come già lo scorso anno, sono approdati al nostro ostello dove stanno soggiornando per un breve periodo, ma proprio da noi l'ente organizzatore, la Comunità montana della Garfagnana, ha invitato i sindaci dei nostri comuni montani e quest'anno, novità dovuta alla presenza di ragazzi d'origine proprio reggiana, anche del Comune di Reggio, ad una serata conviviale di rappresentanza.

Anche i nostri amministratori hanno un'anima ed invece dei soliti discorsi di circostanza, come per magia, si sono messe a nudo delle sensibilità e delle sensazioni forti; i ragazzi, tutti, si sono raccontati e per alcuni momenti c'erano con loro anche i loro nonni, gli amministratori non si sono preoccupati, per una volta, di nascondere la loro emozione; ne é uscita una sorta di orgia affettiva con espressioni e sorrisi che venivano da dentro dal profondo, così come profonde e identitarie sono le motivazioni di questa splendida iniziativa del Parco; grazie a tutti e soprattutto al personale del Parco che sa condurre l'iniziativa con leggerezza e responsabilità insieme; grazie anche a Sologno che ospita queste iniziative col cuore; d'altronde, se ci sono dubbi, visitate il nostro sito www.sologno.it, s'intitola Sologno ospitale.

(Lino Giorgini)

 

1 COMMENT

  1. Turismo delle radici
    La presenza a Sologno dei ragazzi di Orizzonti Circolari – cioè dei giovani nipoti di persone emigrate verso le Americhe molti anni fa – ha raccolto attenzioni ed emozioni in chi li ha incontrati. Non solo. Ha contribuito a scoprire definitivamente una vera e propria vocazione di Sologno (e forse di altri borghi d Appennino) a ricercare se stessi e le propria storia non solo sul loro ristretto territorio ma anche nel mondo, vicino e lontano, dove ancora sono vive memoria, affetto e interesse per la terra d’origine… Cioè quell’Appennino che moltissimi si sono lasciati alle spalle, in altri tempi, in cerca di lavoro o di fortuna. Quelle radici sono vive, spesso molto vive, e si possono rinnovare attraverso diverse generazioni. Non è un caso se proprio a Sologno si è più diffusamente dichiarata la “cittadinanza affettiva” per molte persone e se, per esempio a Genova, un’iniziativa di “Parco nel mondo” è stata animata e partecipata da molti “solognesi”. In verità Sologno sta facendo da laboratorio al progetto “Parco nel mondo”, ma anche a un’idea di “turismo delle radici” che a ben vedere è già ora la base più solida delle presenze estive in Appennino. In effetti lo zoccolo duro del nostro turismo estivo è dato da “ritorni” piuttosto che da azioni di tour operators. Il mondo delle famiglie emigrate dall’Appennino e la memoria degli emigrati non sono roba da museo. Al contrario è una miniera ricca e poco esplorata. È ricchezza viva del domani e dell’oggi.

    (Fausto Giovanelli)