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Casina / “Urgente intervenire, ma no ad operazioni tampone”

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"Con questa nota intendiamo riprendere l’intervento ultimo di Yuri Torri, ex assessore dell’Amministrazione Fornili, che con senso di rispetto per i cittadini del comune di Casina ha sentito il dovere di dare una risposta, se pur parziale, ad alcuni interrogativi sollevati dalla popolazioni delle frazioni interessate e raccolti da simpatizzanti dell’Udc, all’indomani della diffusione della notizia della chiusura del plesso scolastico di Migliara, il 13 agosto scorso, con ordinanza del sindaco per gravi problemi di strutturali".

Così inizia una nota diffusa oggi alla stampa dal Circolo Udc di Casina sul tema.

Che prosegue: "Riconosciamo al consigliere Torri l’onestà intellettuale di avere riconosciuto un errore o quantomeno una superficialità o miopia di valutazione politica per quanto riguarda la riorganizzazione delle strutture scolastiche e del relativo servizio. Cogliamo il suo invito alle varie forze politiche e i vari organi scolastici di 'riflettere, confrontarsi e prendere decisioni che consentano alla scuola di lavorare al meglio'. A tale proposito, ribadendo la nostra piena disponibilità a collaborare in questo senso al fine di risolvere in modo serio e nell’interesse del bene comune, riteniamo tuttavia che sia anacronistico pensare di recuperare in pochi mesi ciò che non è stato fatto per anni".

Secondo gli esponenti centristi casinesi, "l’urgenza di intervenire non ci deve fare cadere nell'errore di limitarci ad una ennesima 'operazione tampone' ma occorre predisporre un progetto di ampliamento e completamento dell’intero polo scolastico di Casina (a tutt’oggi le aree cortilive del centro disabili e della scuola materna aperti da almeno 10 anni non sono ancora state sistemate) che possa fare fronte anche a necessità didattiche future. E’ necessario inoltre approntare un piano finanziario che non 'strozzi' il bilancio e la possibilità di ulteriori interventi in altri campi. Bisogna pertanto attivarsi per accedere ai finanziamenti regionali predisposti per l’edilizia scolastica ed eventualmente impegnare anche i fondi derivati dalla dismissione della stessa scuola di Migliara e dalla ex scuola materna di Leguigno (chiusa ed inutilizzata da 8 anni), beni che verrebbero così reimpiegati per l’edilizia scolastica".

"Siamo coscienti - è la conclusione - che si profilano alcuni anni di disagio per i bambini, le famiglie e gli operatori scolastici; il nostro impegno per una conclusione positiva della vicenda non mancherà".

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