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“La pala eolica è sul sentiero 00 del crinale: un’idea buona mal realizzata”

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“Legambiente è da sempre favorevole allo sviluppo delle energie alternative, ancor più dopo i risultati dell’ultimo referendum che hanno definitivamente accantonato il nucleare – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – pertanto ben venga l’iniziativa dei privati nel settore dell’eolico. Come tutte le cose nuove è però necessario evitare che localismi o interessi economici vadano a inficiare le buone intenzioni: negli ultimi anni a livello provinciale abbiamo assistito a contenziosi fra comunità locali e soggetti proponenti, a volte giustificati, altre volte molto meno. In quest’ ottica è necessario anche per l’eolico un piano provinciale sulla potenzialità del nostro appennino, che tenga conto delle aree già sottoposte a tutela ambientale con il Ptcp, del Parco Nazionale e delle situazioni ambientali comunque delicate. I corridoi più ventosi sono infatti spesso anche quelli utilizzati dagli uccelli come rotte migratorie, così come i crinali sono anche difficilmente raggiungibili e con un ecosistema delicato. Solo eliminando le aree soggette a queste tutele e dopo un confronto con le comunità locali è possibile eliminare tutte le zone che non sono idonee, evitando danni ambientali e proteste dei cittadini. La vicina provincia di Parma ad esempio, si è già orientata in questa direzione".

"Il caso del Cerreto a Collagna, con una pala eolica installata su sentiero 00 del crinale è un caso emblematico di una buona idea mal realizzata. Infatti con tutto il territorio disponibile appare insensata realizzare una simile struttura su proprio sopra un sentiero storico e con una ridicola mimetizzazione del basamento. Lasciamo poi alla magistratura verificare gli aspetti amministrativi e burocratici di quest’opera nata con la vecchia giunta comunale di Collagna".

"Considerato che presto anche altre aziende si cimenteranno in richieste analoghe sul nostro Appennino, è bene anche valutare il ruolo degli enti locali, non escludendo a priori la possibilità che a realizzare simili impianti siano gli stessi enti pubblici, introitando gli utili per fini collettivi".

3 COMMENTS

  1. se per essere remunerativa e produttiva una pala eolica deve poter sfruttare un vento costante di 7,5 m/s per almeno 200 giorni all’anno, sul nostro appennino non esistono siti adatti , i passi poi per il passaggio di uccelli migratori lo sono ancora meno, e se per produrre energia pulita dobbiamo distruggere i fiumi anche con mini sbarramenti devastanti, forse qualcosa non và, le alternative pulite ci sono basta infirmarsi meglio e non prendere per ecologicamente buono tutto quello che ci vogliono far credere, per il solo interesse di pochi e il danno di tutti.

    (Elio Pelli)

    • Per Elio: bene, se per cortesia ci elenca le proposte costruttive ed alternative alle energie che già sono per definizione alternative la sua esternazione diventerà una cosa molto interessante. Tuttavia, ammettendo di non essere un esperto in materia di energie alternative, ritengo che se la nuova frontiera sono le energie alternative delle alternative ho il dubbio che di idealizzazione in idealizzazione di concetti quali l’alternativo che mai diventa concreto finiremo tutti per arare nuovamente i campi con i buoi. Ma è ovvio che questo non si potrà fare perchè dovremo trovare una energia alternativa all’utilizzo dei buoi, che per carità anche loro hanno i loro diritti sacrosanti. Il dubbio è che tra la popolazione ci siano degli inventori di una nuova categoria del pensiero: i principi liquidi. A dire che si afferma un principio come sacrosanto ed inviolabile, ma in nome dell’ideologia tale principio, passando attraverso l’attuazione dei concetti in esso contenuti, venga via via spostato verso nuovi lidi e nuovi orizzonti. L’impressione mia è che la realizzazione di un qualcosa che deriva da un principio da loro stessi posto come Pivot sociale tolga a questi illustri concittadini la possibilità di trovare una nuova collocazione al proprio pensiero. La cosa francamente è triste perchè tutti questi colorati esponenti della green economy parrebbero, ma è un’ipotesi, appartenere invece ad una grigissima categoria di burocrati esistenziali che trovano nella loro possibilità di opporsi la sostanza ultima del loro agire sociale. Ovviamente è un’idea ed aperta alle modifiche.
      Per Massimo Becchi: sullo 00 c’è in ordine, la pala eolica, un traliccio dell’alta tensione, una strada provinciale, una comunale con discarica, ecc. ecc. é una questione di pochi metri a piedi, che sicuramente da amante dei sentieri avrà ampiamente percorso.

      (Daniele)