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Quattro anni dopo ss63 di nuovo al buio. Dieci anni dopo sp513 in degrado

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Era il settembre del 2007 quando l'Anas interveniva per porre rimedio alle diverse problematicità delle gallerie. Quattro anni dopo si è di nuovo daccappo. Con la sensazione di un inesorabile abbandono cui, anche la politica, pare ormai sorda.

L'ultima denuncia del comitato ss63 è per le gallerie. A scrivere il Comitato per la ss63 che si rivolge all'ingegner Fabio Arcoleo. "Gentilissimo Ingegnere - scrive Roberto Malvolti a nome del Comitato -, le segnaliamo la problematica all’impianto di illuminazione inerente alla Galleria Feltrin, nell’abitato di Casina, la quale risulta completamente spenta, oltre alla stessa, le altre tre direzione Casina/Reggio Emilia risultano parzialmente spente, la situazione è grave in quanto le galleria all’interno risultano scure, dovuto al fatto che le volte sono sporche e la vernice bianca applicata alle stesse, oramai è nero".

"Le rammentiamo che la SS 63 è l’unica arteria, - statale ndr -  che collega il nostro territorio alle altre province, che la stessa dovrebbe essere sicura e fruibile, in modo da poter permettere a tutte le persone che visitano il nostro territorio di percorrerla in tutta sicurezza".

"Le richiediamo pertanto una celere risoluzione del problema - spiega Malvoti -, in ottemperanza della legge 181 del 1962 Art 2 e relative modifiche, e all’art. 14 C.d.S. ha previsto che il proprietario della strada, o in alternativa il concessionario che la gestisce, provvedono alla loro manutenzione, al controllo tecnico della loro efficienza nonché all’apposizione della segnaletica prescritta. Tale normativa determina a carico degli enti proprietari - concessionari - delle strade e dei marciapiedi un obbligo di custodia, in occasione dell’esercizio del quale si concretizza l’obbligo di manutenzione. Ne deriva ex art. 2051 c.c., la responsabilità in capo al custode per i danni cagionati a terzi dalle cose in custodia, al fine di evitare l’insorgere di situazioni di pericolo in capo agli utenti della strada".

Intanto, dal ramisetano, ci scrive un altro lettore. "La sp513 è, invece, di fatto la principale arteria a servizio della Val d'Enza e, quindi, di buona parte della montagna. Eppure, qui, le condizioni di manutenzione sono alquanto precarie. Da non percorrere quando piove.... Cunette intasate, rattoppi, mancanza di raccordi per le curve più pericolose sono sintomatiche di una limitata considerazione per una delle principali strade della provincia. Strano, tutto questo se si considera che non più di due lustri fa aveva preso vita uno straordinario piano di riqualificazione di questa strada che va ben oltre la variante di San Polo (che, singolarmente, allunga i tempi di percorrenza per Reggio). Puliamo almeno le cunette prima della cattiva stagione? O, pure qui, è necessario dialogare con la Provincia attraverso un Comitato?"

Unica avvertenza nella lettura di questo articolo, non recatevi in Alto Adige: lì hanno asfalti come tappeti di biliardo, righe ben definite, guard rail in legno... E' un'altro Stato.

 

6 COMMENTS

  1. Mi riferisco alla SP 513: poco sotto l’abitato di Vetto in direzione Ciano c’è una bella curva con un guard rail molto basso che fa “morire dal ridere”; anzi, fa paura in quanto sotto c’è uno strapiombo sul fiume Enza di parecchi metri. Se si incontrano in quel punto due camion o anche un camion e una vettura cosa potrebbe succedere? In Provincia non ci sono dei preposti che ogni tanto, mentre si fanno un giretto, controllano lo stato dei lori beni (pagati con i soldi di noi contribuenti)?

    (Paola Bizzarri)

  2. Già, l’Alto Adige è un altro stato, che fin dalla fine della prima guerra mondiale l’Italia foraggia ampiamente con le tasse di tutte le altre regioni, perchè voleva evitare rigurgiti indipendentisti o di ritorno verso l’Austria. E’ una leggenda che l’Alto Adige si finanzi con le proprie tasse: ha enormi stanziamenti statali. E’ tutto documentato anche ne “La Casta” di Stella e Rizzo.

    (Commento Firmato)

  3. Non occorre andare in Alto Adige è abbastanza recarsi con un volo di 6 euro da Parma a Trapani per vedere le strade della Sicilia, pulite e asfaltate come bigliardi, paesi a 750 metri serviti da due strade, ferrovia, autosdrada gratisssssss, le strade come le nostre non le usano neppure per le pecore, pure quì con le nostre tasse hanno dei soldi e nn pochi, parliamo di 20 milirdi di lire solo per Trapani .Noi abitiamo nel terzo mondo e usiamo ancora la strada fatta da Mussolini, la statale 63 è piena di buche, i nostri negozi chiudono per non lavoro.

    (Annamaria)

  4. Si, è una tristezza percorrere sia la SS 63 che la SP 513.
    Possibile che con un po’ di buona volontà non si possa fare qualche intervento mirato a durare nel tempo? Se quantificassimo tutti i soldi spesi a” rimediare”, a “rattoppare” ….probabilmente si sarebbe potuta costruire un’autostrada!
    Abbiamo bisogno di concretezza, di stabilità, abbiamo bisogno che gli amministratori siano attenti alle necessità dei cittadini e sopratutto dei giovani che
    già faticano a trovare lavoro.Come possiamo pensare che sia possibile vivere in montagna?

    (Liliana)

  5. Percorrendo la SS63, io ormai non faccio più caso alla quantità di buche e rattoppi presenti, ma la SS63 è solo una delle decine e decine di strade della nostra provincia che sono in condizioni pietose.
    Io credo che il problema della SS63, almeno per le zone più vicine al passo del Cerreto o altre più basse, sia insito nel terreno sottostante sempre in continuo movimento e causa di continui smottamenti, ma ciò ovviamente non deve essere una scusa per lasciare formare sull’asfalto buche e crepe enormi per mesi e mesi e mesi…
    Una cosa che incuriosisce, è vedere come a volte le riasfaltature avvengono spesso su strade che non ne avevano bisogno. Io abito in un comune della pedecollina e hanno appena riasfaltato un tratto di strada che era una tavola da biliardo a confronto, ad esempio, della SS63…mi chiedo sempre il perchè di queste opere inutili.

    (Stefano Cuccolini)

  6. Con questo mio commento non intendo assolutamente assolvere l’ANAS e la Provincia dalla incapacità con la quale gestiscono le strade di loro competenza, ma vorrei solo fare presente un paio di cose che non vanno trascurate.
    Per ANNAMARIA: è vero quello che dice della Sicilia, l’ho percorsa tutta in moto, e le strade sono agevolissime e scorrevoli e le autostrade gratuite (anche perchè per lunghi tratti sono le uniche arterie percorribili che collegano i vari paesi, non esistono in quei tratti strade provinciali e o comunali), ma lo sono a NOSTRO DISCAPITO. Voglio ricordare a ANNAMARIA che la Sicilia è una regione a statuto speciale, con GUARDACASO il dissesto economico peggiore di tutte le regioni italiane, al quale dissesto però ERRONEAMENTE il Governo Nazionale vuole e continua a voler porre rimedio. Voglio ricordarle inoltre che la Sicilia è la Regione con maggior numero di dipendenti pubblici per abitante e dove molti interventi che dovrebbero essere a carico dei comuni, vengono sostituiti con interventi regionali. Il dissesto economico di questa regione verrà purtroppo sanato dallo stato perchè nessuno ha il coraggio di dire chiaramente che le responsabilità sono individuali e che quindi ogniuno è colpevole dei propri errori. Ma si sa: gli italiani non sono degni dell’Italia.

    (Fabio Mammi)