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Siamo praticamente commissariati dall’Unione europea. E andiamo a fondo

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Siamo praticamente commissariati dall’Europa.

Ma non è una azione disinteressata da parte dei partner europei.

Le 20 maggiori banche europee sono esposte verso titoli di Stato dei Paesi europei a rischio, Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna (Piigs) per oltre 340 miliardi di euro e più della metà (186 miliardi) sono bond italiani.

La svalutazione ormai di fatto dei nostri titoli italiani potrebbe avere effetti paurosi sull’intero sistema finanziario europeo.

I commissari della UE in Italia hanno uno scopo ben preciso, raffreddare il “rischio” sovrano Italia.

Le ricette europee sono già note, le abbiamo viste in Grecia, in Irlanda e in Portogallo.

Ci saranno tagli importanti nelle spese, soprattutto quelle definite “improduttive” (sanità e pensioni, ma non solo)

Non sono in grado di pronosticare quanto delle risorse che dovranno essere reperite in brevissimo tempo potrà essere destinato a crescita economica, visto che il nostro sistema bancario è stato costretto ad una consistenza restrizione della liquidità (obbligato come si ritrova a ricapitalizzare entro pochi mesi per 14 miliardi e forse più)

Da soli non ce la faremo, ma non vedo nessuno disposto a mettere soldi nel nostro paese. Già dalla primavera di quest’anno era partito l’ordine di “vendere Italia”, da parte degli hedge fund, e poi da parte dei grandi investitoti internazionali.

Il ritiro di capitali dall’Europa è stato consistente (gli USA hanno fatto rientrare 700 miliardi ), e ancora più rilevante in Italia.

Da noi la situazione è stata ampiamente sottovalutata. Fin da questa primavera i nostri giornali specialistici erano pieni di inviti a prendere iniziative consistenti, le forze produttive del nostro paese avevno scritto documenti comuni, sempre più preoccupati.

Il silenzio e l’inadeguatezza è stata l’unica risposta . E continuo a non vedere altro, purtroppo.

In queste ore si aggiunge la notizia che il nuovo premier greco trova difficoltà a costruire un accordo tra le varie forze politiche che dovevano costituire il governo di unità nazionale.

E’ fin troppo chiaro che fino a quando la “confusione” in Europa sarà a questo livello i paesi emergenti non metteranno un cent in Europa

Significativo il fatto che in pochissimo mesi lo spread sulle obbligazioni del fondo salva-Stati sia schizzato di oltre 100 punti base.

Ormai anche questo fondo non ha più certezza di collocare sul mercato le sue obbligazioni. La emissione da 5 miliardi è stata ridotta in fretta e furia a soli 3 miliardi, e non è detto che verranno collocati sul mercato.

Intanto in Italia si attende il 14 novembre, quando il nostro Tesoro deve mettere in asta 10 miliardi di Btp. Arriviamo tardi anche a questo appuntamento.

(Rossella Ognibene) 

 

4 COMMENTS

  1. Interessante e deprimente
    Ma quali sono le misure anticrisi che ha imposto la comunità europea al nostro governo? Se ho capito bene, fra le altre, quelle più significative sono l’adeguamento dell’età pensionistica ed il libero licenziamento. Misure obbligate per adeguarci al resto dell’Europa, come dicono alcuni e necessarie per superare questo momento. Può darsi. Ministri e parlamentari “responsabili e non” si stanno scervellando su queste misure, se ubbidire con la coda tra le gambe agli ordini dell’Europa o prendere tempo o magari farne altre più importanti. Presto vedremo il fumo uscire dalle loro teste dallo sforzo o le loro teste andare in fumo. Ma il mio (nostro) dubbio è che pensano molto ai loro tornaconti o a quello degli amici e poco al nostro paese come purtroppo hanno sempre fatto.
    Si sostiene che l’età pensionistica nel resto dell’Europa è più alta della nostra e perciò ci dobbiamo adeguare, può anche essere, ma nessuno parla di importi. Mi piacerebbe sapere quanto prende un pensionato in Germania confrontato con le nostre pensioni a pari condizioni. E gli invalidi? E gli stipendi? E il sostegno per quelli che rimangono provvisoriamente senza lavoro? Una cosa è sicura, come al solito saranno sempre i soliti a pagare e fare sacrifici, e cioè i dipendenti e anche chi lavora 10 ore al giorno, sabato compreso e spesso anche le domeniche per riuscire a vivere e pagare le spropositate tasse che abbiamo. Quali sacrifici dobbiamo fare ancora? Ma poi basteranno queste misure o fra una settimana ce ne saranno altre?
    Intanto abbiamo esportato allegramente le nostre fabbriche altrove, con lo scopo di sfruttare la manodopera della povera gente e qualcuno ci guadagna di più vendendo come made in Italy ciò che non lo è.
    Ma perché non guardare altre cose più importanti e strutturali?
    Si è tolta l’ICI sulla seconda casa….., si trascurano volutamente i costi esorbitanti della nostra politica e dello stato (auto blu, numero dei parlamentari e loro stipendi, enti ed uffici inutili, burocrazie varie)…., le pensioni immorali che sono diventate dei privilegi, (altro che diritti acquisiti; ma friggetevi il cervello! Chi ha concesso queste pensioni è ancora lì nel parlamento!), …. gli stipendi esorbitanti…., il nostro sistema elettorale di nominati…. , il nostro sistema fiscale…., la nostra giustizia….., già, dove sono finite le riforme epocali promesse dal governo “del fare”?
    (commento firmato)

  2. Ma Brunetta,Tremonti ecc ecc ecc… Non dicevano che eravamo messi meglio di altri ?? Hanno dovuto aspettare fino all’ultimo per capire la gravità della situazione ? Siamo governati da un branco di incompetenti che lavorano 6/8 ore la settimana e prendono in un mese quello che io prendo in un anno,quanto glie ne può fregare dei cittadini.
    Mi raccomando… Rivotateli,ovviamente senza nemmeno scegliere la preferenza..

    ( mattia rontevroli )

  3. Volevo solo far presente che per abbattere il debito pubblico è necessario vivere con sacrifici… lo stesso debito che ci ha permesso di vivere al di sopra delle nostre possibilità per decenni…
    Ma in questi decenni non ho mai letto lamentele chiedendo più tasse…

    coerenza signori… coerenza

    (Luca)

  4. Per essere coerenti… dovevamo chiedere più tasse?? Mi dispiace, non concordo con Luca. Le nostre tasse ed imposte, classiche ed occulte, da decenni sono sempre state altissime. Forse siamo il paese al mondo che le ha più alte. Non certo per tutti, purtroppo, ma è così per chi ha lavorato e lavora onestamente, che vive del proprio lavoro e con grandi sacrifici; quindi non capisco, dobbiamo chiedere di aumentarle ancora di più per essere coerenti…? E ora per salvare chi? Qualche banchiere o chi manovra enormi capitali? Penso proprio che non ne valga la pena. Forse è più legittimo chiedere qualche riforma ben fatta, non certo ancora una volta a favore di chi specula, ai parassiti, evasori, elusori, corrotti, chi fa la cresta nei lavori pubblici, chi vive nell’illegalità, sfrutta o porta all’estero capitali o intiere fabbriche, ecc. ecc.
    ———————-
    E ancora, anche il detto che del debito pubblico ne abbiamo usufruito tutti, non è vero! Si potrebbe fare un elenco di chi ne ha usufruito e chi ha vissuto sopra le sue possibilità; o meglio, chi ha percepito molto e dato poco, ma mi astengo. Basta osservare alcune scelte irresponsabili fatte in passato dai nostri parlamentari, molti favori e privilegi fatti per alcuni e ad alcune categorie e che noi tutti continuiamo a pagare. Per avere un minimo di equità, la domanda potrebbe essere questa: per il nostro futuro e per abbattere il debito pubblico chi dovrebbe essere premiato o chi dovrebbe fare sacrifici?

    (Commento firmato)