Home Cronaca “Piagneto, cosa è stato fatto?”

“Piagneto, cosa è stato fatto?”

12
1
(Repertorio Redacon)

Domande se si vuole retoriche. Nel senso che la risposta si sa già. Ma certamente non fa male chiedere conto direttamente a quelli che dovrebbero essere i nostri rappresentanti a Roma (che purtroppo non abbiamo però eletto ma li hanno decisi in qualche stanza) come mai gli impegni rimangono solo sulla carta. Nel caso specifico, Roberto Malvolti, attivo coordinatore del Comitato strada statale 63 che da tre anni si batte perchè l'attenzione per la nostra maggiore arteria rimanga alta, si è rivolto ai deputati Maino Marchi e Pierluigi Castagnetti.

Scrive Malvolti: "Illustrissimi deputati della Repubblica italiana, chi vi scrive è il coordinatore del Comitato strada statale del valico del Cerreto, comitato nato per sensibilizzare la cittadinanza e la classe politica sullo stato di abbandono della 'NOSTRA' unica e fondamentale arteria che collega la provincia di Reggio Emilia alla Toscana. Strada che si è rivelata indispensabile durante l’alluvione di Aulla e la relativa chiusura dell’autostrada della Cisa". Sono a richiedervi se vi è stata risposta alla vostra interrogazione scritta al ministro, redatta a vostra firma l'8 gennaio 2009, in merito alla frana sulla SS 63 in località Piagneto comune di Collagna, confermandovi che a distanza di tre anni nulla è stato fatto".

* * *

Il testo dell'interrogazione

Premesso che:
- in data 5 dicembre 2008 si è verificato, in provincia di Reggio Emilia, il cedimento completo della sede della strada statale strada statale 63, valico del Cerreto, nel comune di Collagna, per una lunghezza di circa 90 metri;
- la distruzione della strada ha provocato l'isolamento delle frazioni di Cerreto Alpi e della stazione sciistica di Cerreto Laghi dal comune capoluogo di Collagna e dal restante territorio della provincia di Reggio Emilia, comportando disagi pesanti per la fruizione di servizi primari quali quello sanitario e scolastico;
- il fenomeno franoso si è verificato all'interno di un dissesto molto più ampio che coinvolge l'intero versante su cui si colloca anche l'abitato di Piagneto e che si estende fino al sottostante torrente Biola;
- il danno e la gravità della frana sono tali da non consentire un ripristino della strada statale strada statale 63 in tempi brevi;
- per ripristinare i collegamenti si è reso necessario prevedere un percorso alternativo in corrispondenza di un vecchio tracciato attraverso un efficace intervento coordinato tra i Servizi difesa del suolo e protezione civile della Provincia di Reggio Emilia e del dipartimento Anas di Bologna e la costante presenza del comune di Collagna, insieme alla Comunità montana e all'Unione dei comuni;
- il ripristino del tratto stradale comporta un consolidamento generale del versante essendo collocato in un'area classificata nella carta pai-inventario del dissesto come frana attiva;
- il non intervenire immediatamente sulla frana vorrebbe dire consentire l'ampliamento del movimento franoso, fino a coinvolgere l'area a monte del dissesto;
- il non iniziare da subito il monitoraggio comporterebbe un prolungamento dei tempi di intervento, con conseguente pregiudizio che andrebbe a danneggiare sia il tessuto sociale che le attività economiche del territorio;
- l'asse viario interrotto ha valenza nazionale, rappresentando uno dei principali assi di collegamento viario tra la regione Emilia-Romagna e la regione Toscana;

si chiede:
- quali iniziative intendano adottare per consentire il consolidamento dell'area interessata dalla frana nei pressi del km 43 della strada statale strada statale 63 valico del Cerreto;
- quali siano i tempi previsti per gli interventi di consolidamento della predetta frana e per il pieno ripristino della viabilità sulla strada statale 63 valico del Cerreto;
- con quali risorse intendano provvedere ai predetti lavori di consolidamento della frana e alla riapertura della strada statale 63.

 

1 COMMENT

  1. Altro che commento, ci sarebbe da scrivere una “filippica” Vedete: io giro abbastanza, in modo particolare nel Nord Italia, ma spessissimo nella Regione Trentino-Alto Adige, e le considerazioni, e i paragoni specialmente sulla viabilità, vengono spontanei nel veder si tanta differenza… Logicamente in senso migliorativo a favore della Regione T-A-A… e… non mi si dica: ah, bella fatica, quella è una regione a “statuto speciale”… Niente di tuttto questo. Lassù si lavora con la volontà e la convinzione di migliorarsi sempre… Qua, oltre ad esservi un immobilismo totale, quella volta che ti svegli con la voglia di far qualcosa lo fai solamente con assoluta mancanza di professionalità e molto pressapochismo. I risultati del non fatto sono evidentissimi.

    (Pier Giorgio Magliani)