Home Cronaca Arrestano (finalmente) il suo stalker. Ma la montagna si dimentica di lei…

Arrestano (finalmente) il suo stalker. Ma la montagna si dimentica di lei…

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Marzia Schenetti con il cane Billo, suo fedele compagno

Grande è stata la soddisfazione di Marzia Schenetti, autrice de "Il gentiluomo - una storia si stalking" nei giorni scorsi. Dopo due anni di latitanza il suo persecutore Rodolfo Marconi è stato arrestato per reati pregressi a pochi chilometri da Modena, dove gestiva indisturbato un ristorante.

Tuttavia una nuvola oscura la recente immensa gioia per una giustizia che da tempo si faceva attendere. Il motivo di tale dispiacere? Nei prossimi giorni si terrà a Carpineti un dibattito proprio sul gravissimo e sommerso tema della violenza sulle donne, tavolo a cui Marzia Schenetti non è stata invitata.

Raccogliamo il suo sfogo, pieno di delusione:

Marzia a cosa attribuisce questa sua esclusione?

Perché non sono stata invitata a questo convegno? Non lo so. Sento una grande amarezza che mi si è sparsa velocemente a macchia nel cuore, ma mi rendo conto oggi che questo in pochi lo possono capire. Ho scritto un libro sulla mia storia, mi è costato tanto dolore raccontare.

Capire lo sforzo che ho fatto da vittima a scrivere la mia storia e  denunciare pubblicamente , mettere a nudo le mie paure e le mie vergogne per vincerle so che è difficile.

Non so se è possibile capire lo sforzo di chi come me si mette davanti a persone sconosciute e cerca con il sorriso e con il cuore di raccontare. E questo non lo faccio solo per me, ma di giorno in giorno mi rendo strumento di testimonianza e di informazione , per chi vive la violenza e per chi  non la conosce.

Ho saputo “casualmente” che qui, a casa, nella mia montagna, è stato organizzato un convegno per la giornata contro la violenza alle donne.  A Carpineti per la precisione .

Ho saputo “casualmente” che le stesse persone con cui ho condiviso parte del mio percorso, saranno a quel tavolo.

Non riesco ancora a crederci sembra che non sia rimasto nulla di quello che ho fatto, nulla della mia storia pare essere rimasta, nemmeno un solo briciolo.

A sottolineare la sofferenza è che il tema è proprio “Donne insieme contro la violenza”

Mi chiedo come sia possibile dimenticarsi? E cosa significa veramente in questa comunità “donne insieme” e che significa “contro la violenza”?

Solo su questo territorio, nel raggio di pochi chilometri ho presentato la mia storia piu volte, in forma di dibattito sul tema violenza e stalking: a Castelnovo Monti, a Toano, a Villa Minozzo, a Reggio Emilia più volte, solo per citare alcune località.

Al mio fianco c'erano le stesse persone che per questa occasione non si sono ricordate.

Le stesse persone a cui io chiedo perché non sono stata invitata

Quale pensa possa essere il motivo del suo mancato invito?

Ormai la mia storia e quello che stiamo costruendo sul territorio nazionale è risaputo.  Spesso la stampa  ci ha dato spazio  e ho portato la mia testimonianza in Rai per tre volte, l'ultima  solo quindici giorni fa. Risulto statisticamente il secondo caso della montagna, eppure non esisto, nella manifestazione organizzata a Carpineti a due passi da casa, per la giornata nazionale contro la violenza, Marzia Schenetti  non esiste. Non le sembra strano?

Forse il fatto che, più di una persona di quel tavolo erano al corrente dei progetti che stiamo portando avanti con la rete antiviolenza, l'associazione MoDeM, senza contare che sono stati anticipatamente presentati sul Resto del Carlino circa dieci giorni fa... ecco forse questo potrebbe essere il motivo, considerando che durante in convegno è prevista la presentazione di una nuovissima associazione di 8 donne della montagna contro la violenza, di cui io certo non sono stata  informata.

O forse semplicemente la nostra società  si è strutturata in modo tale che le vittime sono solo uno strumento di passaggio,  per un sistema fine a se stesso e questo è anche peggio.

Si parla di recupero, di ricostruzione, di aiuto a riprendere autostima, ora mi piacerebbe chiedere a quelle stesse persone se hanno una vaga idea di quello che ho provato.

Andrà ugualmente al Convegno di venerdì?

Decisamente si, andrò con altre vittime che ospito in questi giorni, per poi andare insieme al convegno a Bologna.

Non sono io a dovermi sentire in torto.

Perché penso che non ci sia stata nel modo più assoluto coerenza umana e sensibilità in quello che è successo. Le autorità locali mi conoscono, sanno che mi sto muovendo per creare un'associazione in montagna. Non si dividono le forze, ma si sta uniti.

Mi hanno "picchiata" una seconda volta e la cosa peggiore è che  manco se ne sono rese conto. Forse non c'era intenzione, ma non ci hanno nemmeno pensato? Questo è il messaggio su cui insistiamo sempre nei nostri dibattiti.  Per comprendere la violenza e di conseguenza chi ha subito ci vuole un senso umano superiore. Io però vado avanti. Da mesi ho costituito su Facebook la RETE ANTIVIOLENZA a cui sono iscritte più di mille persone, di cui molte chiedono aiuto ogni giorno, e cui offriamo ascolto e auto-mutuo aiuto."

 

Auguriamo che da parte dell'organizzazione venga chiarito l'accaduto, l'impegno di Marzia Schenetti nella lotta contro lo stalking e la violenza è risaputo ed è encomiabile. Pertanto non va ignorato, ma onorato e riconosciuto.

 

Ascolta la registrazione dell'intervista a Marzia su Radionova

 

 

 

3 COMMENTS

  1. Ciao Marzia… Queste associazioni dimostrano chiaramente la loro inutilità. In questo modo non si arriva da nessuna parte se non sprecare energie e potenzialità che andrebbero destinate diversamente. Sul fatto che si siano… dimenticati… mi pare proprio strano… Sei un caso nazionale. Ma d’altronde… nessuno è profeta in patria… Io condivido pienamente il Tuo pensiero e posso capire la Tua delusione. Voglio sperare che sia stata una “dimenticanza” collettiva reversibile!!!!
    Ciao Marzia e in bocca al lupo.

    (Stranger)

  2. Otto donne che vogliono restare anonime per la loro sicurezza e delle donne che si rivolgeranno a “Per Te-Donne insieme contro la violenza” hanno costituito un’associazione senza chiedere fondi a nessuno, con il solo scopo di aiutare donne in difficoltà. Donne di qualsiasi paese, nazionalità, religione e cultura. Ascoltandole prima di tutto, garantendo anonimato e assoluta riservarezza. Appoggiandole se decideranno di fare delle scelte. E’ la prima volta in montagna. Associazione inutile? Ma scherziamo? Per quanto riguarda la polemica, perchè di polemica si tratta, forse bastava una semplice telefonata per chiedere spiegazioni a chi ha organizzato il convegno. Mi auguro sia che la signora Schenetti porti la sua testimonianza e che anche le altre donne, e sono tante, forse meno conosciute, partecipino e abbiano la forza di dare il loro contributo. Entrambi preziosi. L’importante è la partecipazione e grazie a questo “dibattito” sarà sicuramente considerevole.
    Cordiali saluti.

    (Cinzia Formentini)

  3. Voglio precisare che la prima cosa che ho fatto non appena ho appreso del convegno, tramite Facebook, è stato contattare direttamente due persone coinvolte nell’organizzazione per chiedere loro informazioni. Questo perché nel mio percorso ho condiviso con loro stesse lotte e progetti, mettendole al corrente e facendole partecipi di ogni iniziativa da noi promossa come Rete Antiviolenza. Sapevano cosa stavo facendo e stavamo collaborando. Almeno questo ho creduto. Per questo motivo ho chiesto personalmente prima, e pubblicamente dopo, spiegazioni e motivazioni CHE ANCORA NON MI SONO PERVENUTE. “Donne insieme” per me ha un senso. La polemica non c’entra nulla, non capisco come mai non mi sia stato fatto, dalle stesse donne con cui per mesi ho condiviso il mio percorso e che ho visto e sentito pochi giorni fa, nemmeno un cenno né di questo convegno né di questa associazione.
    Saluti.

    (Marzia Schenetti)