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“La crisi è peggiore di quanto si vede”

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Possa, Giovanelli, Teneggi

“La crisi è peggiore di quella che si vede – è quanto ha affermato Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano – intervenuto a Castelnovo Monti all’incontro promosso da Confcooperative e Legacoop, per valutare alcuni progetti che possono contribuire allo sviluppo della cooperazione e dell’economia nella montagna reggiana”.

Alla presenza dei direttori Giovanni Teneggi e Carlo Possa, che per altro hanno discusso dei progetti per la valorizzazione della filiera del legno, un gruppo di cooperative ha ascoltato le parole del presidente che, in merito alla situazione economica e ai 105 progetti in essere nel Parco, si è espresso così: “Abbiamo bisogno di una economia di servizi. Si è persa la capacità di creare lavoro in loco che non fosse dipendente. Ora le risorse non ci sono più. Occorre non omologarsi ma diversificarsi. Non fissarsi sui problemi ma sulle eccellenze. Puntare sulle risorse proprie (umane e qualità) e non sulle grandi opere. C'è un rapporto tra fabbisogno di risorse e risorse realmente disponibili di 1 a 100”.

E in merito allo spopolamento: “L’emigrazione e lo svuotamento del territorio è avvenuto perché lo sviluppo manifatturiero ha proposto un modello migliore a pochi chilometri di distanza. E i due sistemi erano vicini. Un piano di ripresa però può nascere fuori: mai lo sviluppo è stato autoctono completamente. Quindi pensiamo al mettere in sinergia le eccellenze (siano esse storiche, enogastronomiche, geografiche…) e le risorse umane. L'Appennino è sinergico con le Cinque Terre. Da queste considerazioni la necessità di progetti, come quelli che presentiamo, che non richiedano finanziamenti pubblici elevati”.

3 COMMENTS

  1. Trovo il Sig. presidente del Parco nazionale dell’appennino Tosco-Emiliano soprendentemente “attuale”. Non è detto che alla sua età si debba pensare alla pensione, anzi credo che si debba e si possa pensare anche al futuro. Dopo un luminoso passato come senatore, di dirigente politico del partito che da oltre 60 anni ha governato la Regione Emilia Romagna e quindi anche il nostro appennino trovo che sia sorprendentemente giusto che un personaggio di spicco del nostro territorio proponga cosi numerosi progetti. E’ giusto guardare avanti, ma non dobbiamo dimenticarci di quello che è passato: in questi 40 anni di vita politica quali realizzazioni effettive il partito dell’ex Senatore ha sviluppato per il nostro appennino? di quale modello migliore a poche chilometri di distanza parla? Quello di Reggio Emilia (cooperativistico), di Milano (capitalistico), di Genova (Boh)? del modello migliore della via Emiliana al Socialismo? di quello dell’ex PCI?
    La classe politica che ha gestito le risorse nel nostro appennino non aveva il suo modello di sviluppo? e se l’aveva perchè non lo ha proposto in questi 60 anni? E’ giusto pensare al futuro perchè le nuove generazioni e la gente del nostro appennino ha bisogno di trovare una propra dimensione economica, sociale, strutturale e di coesione sul territorio, ma per favore facciamo in modo che chi non ha realizzato molto non si rimetta alla guida di questo processo che per ora è solo potenziale. Non è giusto pensare solo alla pensione, ma per favore chi l’ha già ottenuta faccia spazio a chi la deve ottenere e crearsela con le proprie idee, il proprio lavoro e il proprio impegno politico. Le nuove generazioni, in modo particolare, dovranno pensare e lavorare in contro proprio anzichè in conto terzi.
    Cordiali e sentiti auguri di Buone Feste.
    (C.V.)

  2. per diversi lustri (decenni?) ho sentito pontificare…..
    alla luce degli odierni risultati, da parte mia, sarebbe gradito che, il senatore e i suoi emeriti colleghi, si facessero da parte senza più arrecare danno alla comunità.
    in fondo siete in pensione (vitalizio)! vero!!??
    restateci!!!!
    per favore!

    (Luca Bertolini)