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Acqua e democrazia

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Per poco non ha fatto glu glu. Benché un po’ fessurato per colpa… dell’acqua, il muro opposto dalla maggioranza alla fine ha retto. Già, perché il tema-acqua è stato il grande protagonista del Consiglio castelnovese di fine anno. Partendo dai quesiti referendari dello scorso giugno che, come noto, sono riusciti dopo ben 16 anni dagli ultimi validi (1995) a superare il quorum e, dato questo, hanno decretato col 95% del voto popolare, cioè in modo “ultrabulgaro”, la chiara volontà di tenere fuori il cosiddetto “oro blu” dalla logiche di mercato, l’ordine del giorno presentato da Luigi Bizzarri ha messo in qualche apprensione l’Amministrazione comunale di centrosinistra che regge il capoluogo montano.

La discussione è stata molto partecipata e a tratti aspra. Le tre minoranze, che contano complessivamente 7 consiglieri su 21, e parte del gruppo di maggioranza hanno converso, sia pure con qualche distinguo, sul documento presentato dal capogruppo di “Castel-Nuovo”. Un documento che però, sia pure per poco (10 contro 9 con 2 astenuti), non è stato alla fine approvato. Ne è stato invece approvato un altro, sostitutivo, presentato dalla maggioranza (11 a 7 con 3 astenuti). Il primo molto critico (vedi), il secondo più soft (un “blabla”, secondo la definizione appioppata da Federico Tamburini).

Luigi Bizzarri, sempre puntuto ed energico nei suoi interventi, ha sollevato in sostanza un problema di democrazia, dato che “44 sindaci su 45 della nostra provincia hanno approvato, riuniti in assemblea Ato, l’aumento del 3,9% della tariffa dell’acqua, mentre la maggioranza dei cittadini italiani col referendum si è espressa in modo del tutto opposto, per l’eliminazione del profitto dall’acqua, che, in quanto bene comune, deve rimanere fuori dalle logiche di mercato. Trovo incredibile questo fatto”. Il sindaco, Gian Luca Marconi, che ha ribattuto ricordando che diverse province della nostra regione hanno applicato percentuali di aumento anche ben più consistenti, fino al 10%, non convince per niente gli astanti (dell'opposizione e non solo, a giudicare dal conteggio dei voti finali).

Il consigliere di maggioranza Nello Orlandi aveva preso subito la parola per appoggiare nella sostanza (ma non nei toni, ritenuti un po’ fuori dalle righe) l’ordine del giorno presentato da Bizzarri. In zona Cesarini, cioè al momento della votazione, sono giunti i “distinguo” dei suoi colleghi (che in comune hanno la giovane età) Marco Favali, Maurizio Peretti e Alice Manfredi, la capogruppo.

Federico Tamburini, capogruppo di “Persone e montagna”, ha parlato di “scontro epocale coi poteri forti: la gente vota, esprime un giudizio preciso ma non conta niente”. Pur dichiarando di non condividere, del documento di Bizzarri, l’accenno all’autoriduzione delle tariffe che i cittadini dovrebbero applicarsi da sé sulla scorta del pronunciamento referendario, per il resto lo appoggia e lo vota, mettendo in guardia da un concetto di democrazia “che stiamo perdendo”.

Stessa cosa ha fatto Alessandro Davoli (il quale, per inciso, ha confermato le proprie dimissioni, che formalizzerà entro la prima metà di questo mese, dopo, dice, alcuni adempimenti), che, con tono piuttosto sull’accorato-ironico nei confronti dei colleghi della maggioranza disposti davanti a sé, chiede al Pd “dove ha lasciato la coerenza”. Nella sostanza: “Da un lato avete sostenuto i referendum, dall’altro approvate aumenti della tariffa dell’acqua. Difendete una multinazionale come Iren. Vi chiamate ‘Partito democratico’!”. Da parte sua, concordanza su tutta la linea con Bizzarri.

Mattia Davoli, componente del medesimo gruppo “Castelnovo libera”, rincarando ha provato a porre provocatoriamente un quesito: “Chiediamo a Iren di restituirci tutto, impianti, ecc. e vediamo cosa rispondono. Vediamo, rispetto ai 25 milioni di cui stiamo parlando stasera, a quanto ammontano effettivamente gli investimenti necessari. E sulla base di questi facciamo le bollette”.

In un nuovo intervento, Luigi Bizzarri, certamente soddisfatto della solidarietà ricevuta dagli altri gruppi e ormai decisamente indignato, ha sostenuto: “Mandiamo… a escort la democrazia e ci consegniamo nelle mani di un’entità economico-politico-finanziaria come Iren… Vi è un distacco netto tra cittadini e politica”.

Per la maggioranza ha preso la parola l’assessore Paolo Ruffini. “Il tema vero è quello di rivedere quanto e cosa occorre riportare sotto il controllo pubblico, ma bando alle ideologie e alle certezze di Bizzarri”. Gli è seguito Marco Favali, che, motivando il proprio dissenso, ha affermato, con tutti i passaggi societari di questi anni, “di non aver trovato miglioramenti nella resa del servizio; sono solo cresciute le bollette”.

Il sindaco, infine, ha chiuso riconoscendo che si tratta di temi e discussioni “sofferti”. Il risultato finale lo abbiamo riportato più sopra. Se con le parole si possono esprimere e cogliere sentimenti e sfumature, coi numeri non si discute. “Sorella acqua” divide e verisimilmente dividerà sempre più.

* * *

Il documento sostitutivo della maggioranza che è stato approvato

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CASTELNOVO NE’ MONTI 

  • preso atto dell’aumento della tariffa del servizio idrico del 3,9% deciso dall’assemblea ATO Reggio Emilia con il voto favorevole di 44 comuni sui 45 dell’intera provincia;
  • preso atto che, come affermato dal sindaco Antonella Incerti presidente dell’ATO e dall’assessore provinciale all’ambiente Mirko Tutino, a Reggio Emilia non esiste una remunerazione garantita del 7% (abolita con il referendum a livello nazionale), che secondo la normativa precedente al voto di giugno poteva essere “regalata” ai gestori indipendentemente dagli investimenti realizzati, ma abbiamo invece un piano investimenti di 5 anni (2009-2013) e cancellare l’interesse sul capitale anticipato vorrebbe dire, come nel caso di qualsiasi mutuo, fermare ogni investimento (parliamo di 25 milioni di euro di nuovi depuratori, fognature ed acquedotti);
  • considerato che eliminare gli interessi sui capitali investiti (che non rappresentano assolutamente l’utile del gestore) avrebbe generato un blocco degli investimenti che avrebbe compromesso l’efficienza della nostre reti producendo nel medio periodo costi ben superiori;
  • ricordando che nell’assemblea ATO del 16 dicembre è stata votata la proposta di analizzare le modalità con le quali è calcolata la remunerazione del capitale allo scopo di comprendere, con trasparenza, se esistono le condizioni per ridurle per le prossime annualità;
  • ritenendo che il 68% dei cittadini che ha votato SI al referendum (tra i quali quasi tutti i sindaci) abbia a cuore innanzitutto il fatto che continuino ad esserci depuratori,fognature e reti che funzionino

 CHIEDE AL SINDACO DI PORTARE ALL’ASSEMBLEA ATO

  • la volontà del Consiglio comunale stesso di effettuare, nei primi mesi del 2012, un percorso di approfondimento per comprendere la migliore scelta gestionale possibile, non escludendo proprio in ragione del segnale politico del referendum alternative alle gare;
  • di avviare una riflessione sulle modalità gestionali del servizio idrico, sempre alla luce del risultato referendario, interloquendo oltre che con esperti della materia e col gestore, anche con esponenti del movimento referendario ACQUA BENE COMUNE.

 

6 COMMENTS

  1. Comincia alla grande il 2012. A chi ricorda che: “si è completamente ignorato l’esito della consultazione elettorale in cui il 95 per cento dei cittadini italiani che si sono recati alle urne…”, risponde un sindaco: “diverse province della nostra regione hanno applicato percentuali di aumento anche ben più consistenti, fino al 10%”.
    Se è questo il Buon Anno, l’allarme lanciato ieri dalla Camusso “C’è un rischio reale di tensioni sociali crescenti nei prossimi mesi… il rischio che cresca il conflitto sociale con l’aumento delle diseguaglianze”, non solo è un rischio “reale”, ma rischia di essere una profezia a breve.

    (mv)

  2. Ritengo corretto per dovere d’informazione, visto il commento precedente, dove si semplifica e banalizza la mia “risposta” al semplice “altre province hanno aumentato la tariffa dell’acqua più della nostra”, che anche il documento articolato (referendum, investimenti, gestione pubblica dell’acqua senza gara, ecc.) approvato dal Consiglio comunale e sostanzialmente da altri 43 sindaci della provincia fosse pubblicato su Redacon.
    Grazie, buon anno.

    (Gian Luca Marconi, sindaco)

    —–

    Volentieri. Ne attendiamo l’invio.
    Ricambiamo gli auguri.

    (red)

    • “Il commento precedente” non ha nè semplificato nè banalizzato propria nulla, nel modo che gli è attribuito nel virgolettato, si è solo limitato a riprendere quanto scritto sull’articolo d’apertura. Ciò premesso, non voglio replicare ma, leggendo, mi è tornata in mente la storia di Orwell e mi sono chiesto se qui non venisse riproposta in forma di cronaca. Se mai così fosse, anche formulare auguri sarebbe un modo di sciupare.

      (mv)

  3. La maggioranza del Comune di Castelnovo ne’ Monti, nella sua preconsiliare, ha discusso ampiamente, costruttivamente e serenamente il documento del capogruppo Bizzarri sul tema dell’acqua bene comune. Ha approfondito la delibera dell’Ato votata da 44 su 45 comuni relativa a tali problematiche ed il documento proposto dalla giunta ed approvato poi dal Consiglio. Nessun voto in zona Cesarini da parte di alcuni nostri consiglieri, ma posizioni espresse liberamente e chiaramente prima del Consiglio all’intera maggioranza sulla base di un confronto approfondito e democratico (come sempre avviene). Confronto poi da parte nostra continuato nella discussione in Consiglio con gli altri gruppi, di cui rispettiamo come sempre posizioni ed argomentazioni. Su queste tematiche, sul tema della raccolta differenziata, sui costi di questi servizi, avremo certamente occasione di discutere nuovamente in Consiglio e soprattutto con i cittadini.

    (Gian Luca Marconi, sindaco)

  4. Complimenti Sig Bizzarri, questa e’ una battaglia che ritengo meritevole di essere combattutta. La Costituzione dice che “il Popolo e’ sovrano” ma evidentemente lo stiamo dimenticando, purtroppo. I referendum hanno dato un esito chiaro ma evidentemente scomodo. Mi auguro Sig. Bizzarri che la sua iniziativa non si fermi qui’.

    (Commento firmato)