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Filippi: “Sono clandestini”. La giunta di Castelnovo: “Li abbiamo accolti come da dettami del governo Berlusconi”

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"Cinque profughi di origine ghanese e sudanese risiedono nell’Appennino reggiano dal luglio 2011, sono stati trasferiti da Casina a Castelnovo Monti" lamenta Fabio Filippi, consigliere regionale, che dice di apprendere dalla stampa questa notizia. E aggiunge: "Già dal luglio scorso le spese per il mantenimento e l’alloggio a Casina sarebbero state sostenute dal Comune di Castelnovo Monti, finanziato a sua volta dalla Regione. Risulta che i profughi resteranno a Castelnovo fino alla fine del 2012, salvo ulteriori proroghe".

“Molti cittadini si chiedono cosa c’entri la ‘Primavera araba’ ed il fenomeno conseguente dei profughi politici con il Ghana ed il Sudan - afferma Filippi puntualizzando di essere in accordo con la dirigenza del Pdl nel fare questa affermazione -. Sono forse questi Paesi che hanno subito rivolgimenti interni tali da giustificare un flusso di profughi verso l’Italia? A noi sembra che non sia così. Queste sembrano persone che probabilmente sono transitate attraverso la Libia per potere emigrare clandestinamente in Italia. Comprendiamo certe situazioni difficili, ma se si desse a tutti la 'patente' di rifugiato politico, l’Italia si troverebbe ad ospitare quasi l’intera Africa. Non va poi dimenticato che i costi sostenuti dall’Amministrazione comunale e dalla Regione per aiutare questi profughi si sommano a quelli per fornire agli stessi servizi pubblici gratuiti. Oltretutto, sul territorio reggiano, sono già presenti alcune migliaia gli immigrati clandestini, privi di un lavoro e di una casa, che continuano ad essere sostenuti con i soldi dei contribuenti, nonostante una legge italiana abbia sancito il reato di clandestinità”.

Nel volgere di un paio d'ore la replica della giunta di Castelnovo ne' Monti: "Sono diversi gli aspetti sorprendenti nelle dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale Fabio Filippi in merito ai cinque profughi nord africani ospiti sul territorio dell’Appennino reggiano dallo scorso mese di luglio. Il primo è proprio la tempistica: Filippi si accorge solo oggi di questa presenza, a diversi mesi di distanza dal loro arrivo, ed il fatto in sé non sorprenderebbe se non fosse che, prima di essere trasferiti a Castelnovo, dove ora sono ricoverati in una piccola abitazione nell’area dell’ex vivaio di Pratolungo, per diversi mesi sono stati ospitati invece a Casina, presso l’Albergo centrale a non più di 20 metri in linea d’aria dall’abitazione del consigliere regionale".

"Ma l’aspetto ancor più sorprendente - prosegue la nota - sono le accuse sull’accoglienza data a questi cinque giovani rivolte al Comune di Castelnovo ne' Monti ed alla Regione Emilia Romagna. Se Filippi si fosse dato la pena di leggere più attentamente quanto uscito sui media che egli stesso cita, o se si fosse semplicemente dato la briga di chiedere a qualche collega del suo partito, saprebbe che i cinque ragazzi, profughi provenienti dalla Libia e sbarcati a Lampedusa nella primavera del 2011, sono stati destinati a questo territorio dal governo in carica la scorsa estate, ovvero il governo Berlusconi, tramite i dettami del Decreto Maroni, che ha distribuito i profughi arrivati nei giorni successivi agli scontri più violenti della rivolta in  Libia alle varie regioni italiane, regioni che poi li hanno indirizzati ai comuni. Lo stesso governo nazionale stanzia dalla scorsa estate, sempre per le indicazioni contenute nel Decreto Maroni, anche i fondi per il loro sostentamento, interamente finanziato dunque dallo Stato con apposito decreto per tutto il 2012. Questi ragazzi, pur non di origini libiche, non hanno scelto la vita da profughi, una vita che comporta per loro comunque disagi e sacrifici, così come il Comune di Castelnovo non ha scelto per primo di riceverli, ma ci è stato chiesto in ultima istanza dal governo ed ora siamo lieti che questi ragazzi stiano dimostrando voglia di integrarsi e di darsi da fare: il Comune tramite una convenzione con la Cooperativa 'L’Ovile' gestisce la loro quotidianità anche attraverso corsi di lingua, di inserimento e mediazione culturale. Inoltre i ragazzi, che nei mesi scorsi a Casina ed in queste prime settimane a Castelnovo hanno avuto una permanenza assolutamente tranquilla, sono in fase di inserimento su progetti di volontariato socialmente utili, in quanto sono giovani in salute e con voglia di darsi da fare. Verranno affiancati ai cantonieri ed operai del Comune per operazioni di pulitura e sistemazione strade, verde e manutenzioni varie, anche al fine di restituire al pubblico ciò che il pubblico sta facendo per loro".

 

14 COMMENTS

  1. Mi vengono in mente una miriade di cose da dire al consigliere Filippi… Ma visto che nessuna potrebbe riempire l’immenso buco nero che appare dalle sue sterili e assurde polemiche, concluderei con una frase che forse potrebbe comprendere (o dovrebbe??). MATTEO 25/36-40: “Poichè ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere. FUI ESTRANEO E MI ACCOGLIESTE IN MODO OSPITALE; nudo e mi vestiste. Mi ammalai e aveste cura di me. Fui in prigione e veniste da me. Allora i giusti gli risponderanno con le parole ‘Signore, quando ti vedemmo avere fame e ti demmo da mangiare, o aver sete e ti demmo da bere? Quando ti vedemmo estraneo e ti accogliemmo in modo ospitale o nudo e ti vestimmo? Quando ti vedemmo in prigione e venimmo da te?’. E rispondendo il re dirà loro: “VERAMENTE VI DICO; IN QUANTO L’AVETE FATTO A UNO DI QUESTI MIEI MINIMI FRATELLI L’AVETE FATTO A ME”. Ricordando che la frase scritta non è stata presa da un qualche ‘Matteo’ dirigente di qualche partito di sinistra (o comunista… visto che il consigliere li vede ovunque) ma da altra fonte, viste le palesate radici cristiane e cattoliche del consigliere dovrebbe per l’appunto riconoscere e forse applicare, nel caso utilizzi pure il più semplice ma ottimo proverbio popolare, ‘il bel tacer non fu mai scritto’. VERGOGNA!

    (Monja Beneventi)

  2. Chiedo scusa se intervengo, ma conosco i ragazzi perchè li sto seguendo al corso di italiano per stranieri (proprio perchè non clandestini… altrimenti non avremmo potuto iscriverli). Il problema dei profughi dalla Libia è stato più e più volte discusso e analizzato e si sta cercando di trovare, anche a livello di governo centrale, soluzioni appropriate; credo che a volte, in mezzo a mille informazioni, anche ad un consigliere regionale qualcuna possa sfuggire, e lo dico senza ironia. Il Comune di Castelnovo ne’ Monti ha risposto in modo esauriente, ma volevo aggiungere, per maggiori chiarimenti, questo editoriale del quotidiano dei vescovi che avevo letto proprio un mese fa. Nel frattempo Mario Monti in Libia c’è andato, ma questa è ancora un’altra notizia. Di quelle che i media passano un po’ sotto silenzio.

    (Normanna Albertini)

    * * *

    Ridiamo futuro e dignità ai profughi della guerra in Libia
    Avvenire, 20-01-2012
    PAOLO LAMBRUSCHI
    Alla vigilia del viaggio di Mario Monti in Libia, è urgente porre alle nuove autorità di Tripoli la questione dei richiedenti asilo subsahariani giunti in Italia nel 2011 a seguito della primavera nordafricana. Sono meno della metà di tutti quelli sbarcati. La Camera, con il voto dell’altro giorno, ha già impegnato il governo a chiedere ai libici il rispetto dei diritti umani di profughi e migranti, evitando il ricorso ai respingimenti in mare. Ora le organizzazioni umanitarie mettono sul tappeto il tema della particolare condizione di questi profughi che, se non verrà risolta, potrebbe provocare situazioni drammatiche e avere pesanti ricadute sociali sui nostri territori. Senza contare che si commetterebbe una colossale ingiustizia. Proviamo a riassumere. Secondo il Cir, Consiglio italiano per i rifugiati, sono in tutto circa 62mila i profughi provenienti dal Nordafrica. La cifra include i tunisini sbarcati prima del 6 aprile. Ma sono invece 28 mila i subsahariani giunti dalla Libia, quelli che il colonnello Gheddafi utilizzò come «bombe umane» per rispondere agli ordigni lanciati dalla Nato. Persone che magari da 10-15 anni risiedevano e lavoravano, spesso in nero, in un Paese ricco di petrolio che, con neanche cinque milioni di abitanti, aveva bisogno di importare manodopera. Il rais li fece imbarcare a forza dai suoi miliziani su sgangherate carrette del mare puntando per ritorsione il timone su Lampedusa e le coste siciliane. Morirono in mare circa 2.200 persone, per quel che ne sappiamo. I sopravvissuti, una volta giunti in Italia perlopiù contro la loro volontà e dopo aver perso quel poco che avevano guadagnato, non volevano rimpatriare né potevano tornare nella Libia in guerra. Allora hanno presentato domanda d’asilo e oltre 22mila sono ospitati nei centri di accoglienza della Protezione Civile, suddivisi nelle regioni e gestiti anche da realtà diocesane. Ma il 70% delle richieste d’asilo ha buone probabilità di venire respinto. Molti di loro non hanno infatti i requisiti richiesti in quanto Cittadini di Paesi terzi e presto dovranno lasciare i centri. Quando la commissione respinge la richiesta, viene infatti fissato il ricorso dopo mesi. Per dare un’idea, a coloro che hanno ricevuto il diniego a dicembre è stata data una seconda chance a giugno. Fino ad allora resteranno nei centri di accoglienza senza poter lavorare per legge, in una situazione di assistenzialismo. Dopo il secondo diniego, dovranno lasciare il Belpaese. Facile intuire che finiranno in strada entro l’autunno tra le file degli irregolari. Ma c’è una proposta per provare a uscire da questa situazione complicata. Da tempo le organizzazioni chiedono al governo di concedere con decreto un permesso temporaneo di sei mesi per motivi umanitari a questi profughi. In questo periodo il richiedente asilo dovrebbe decidere tra rimpatrio volontario, proseguimento del percorso di integrazione – se l’iter dell’asilo lo consente e non ha ricevuto il diniego – oppure, ecco la novità, ritorno volontario assistito in Libia. Per favorire la ricollocazione dei lavoratori subsahariani occorre, però, che le autorità italiane chiedano la collaborazione del nuovo governo di Tripoli, al quale potrebbe interessare il ritorno di manodopera per far ripartire l’economia. C’è un’ulteriore opportunità: finito il conflitto sono tornate in Libia alcune Ong occidentali e ha riaperto l’ufficio dell’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Come si finanzia il ritorno? Utilizzando i fondi stanziati per i centri, ad esempio, dato che ogni richiedente asilo nei centri costa al contribuente 40 euro al giorno. Magari con il denaro risparmiato evitando inutili ricorsi giudiziari a chi ha ricevuto il diniego. Sono soldi investiti nella dignità di una persona, certo, perché i migranti non sono numeri, come ricordava domenica scorsa il Papa. Perciò non sprechiamoli, ma proviamo a impiegarli per creare futuro e speranza.

  3. L’impressione è che quando si è a corto di argomentazioni politiche di spessore e ci si sente in grave perdita di popolarità ci si attacchi a tutto, ma veramente a tutto… Filippi non è nuovo a sbrodolate di questo tipo, più volte gli è stato ricordato che prima di esporsi su un qualsiasi argomento è bene informarsi davvero e non “parlare a caso”. Gli uomini e le donne di politica dovrebbero guidare noi, uomini e donne della strada, ad elevarci, a vedere al di là e al di sopra di noi stessi, dovrebbero educarci… E’ triste vedere che succede esattamente il contrario. E’ triste constatare che chi dovrebbe guidarci sembra essere lì per caso, che qualsiasi persona dotata di un po’ di buon senso arriva immediatamente a comprendere ciò che “politici” come Filippi non capiranno mai, in primo luogo il rispetto per la VITA e la DIGNITA’ degli esseri umani (tutti).

    (Sara)

  4. …c’è stato un giorno al pozzo di Matafou, tra Bol e N’Goury in Africa nera, che ho visto in gruppo di bambini i cui occhi gridavano la fame, una bambina che cercava di correre con loro, con un tubo di cartone al posto di una gamba, no ingegnere NO: il mondo è più grande di una villa e di un giardino.

    (mv)

  5. Alla Sig.ra Monja B.
    Vorrei suggerire un’altra lettura a Lei, visto che si scaglia con tanta veemenza contro Filippi, ricordandoLe che il cristiano è un essere in divenire e Lei non fa eccezione.
    “In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
    Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Gv 8, 1-11)”.

    (I.V.)

  6. Ho letto tutto con attenzione e interesse ma non ho trovato nessuna condanna alla lapidazione. Semplicemente pareri personali a esternazioni da parte di un politico che nel suo ruolo istituzionale è libero di fare interventi, come pure lo sono i cittadini da lui amministrati i quali hanno sufficiente (si spera) materia grigia per fare 2+2 e fare osservazioni al suo parlare e operare pubblico. L’unica lapidazione per un politico è il non dargli più consenso con il voto.

    (AnnaMaria Gualandri)

  7. Alla Sig.ra Annamaria Gualandri

    I pareri personali e le esternazioni dovrebbero essere fatti rispettando un codice etico, altrimenti diventano ingiurie e provocazioni, inoltre ci terrei a specificarLe che non siamo amministrati da Filippi.
    Mi dispiace che non abbia afferrato la metafora della lapidazione perchè credevo essere alla portata di tutti.

    (I.V.)

  8. Al Sig. .. senza nome… , dal sito del Sig. Filippi leggo “Consigliere Regionale” e nella biografia si legge “In Regione Emilia-Romagna è Consigliere assembleare, ricopre il ruolo di vicepresidente della commissione regionale Bilancio”. Non è un nostro amministratore?
    Per il resto “apprezzo” la coerenza, si dice che i pareri personali se non rispettano un codice etico diventano ingiurie. Dire che non ci si è forse spiegati bene è diverso dal dire “non hai capito”, modo per mettere in evidenza un deficit nell’interlocutore (c’entra il codice etico?). Dire poi che l’interlocutore non ha afferrato quello che è alla portata di tutti è… un complimento!!!

    (Anna Maria Gualandri)

  9. Gent.ma Sig.ra Gualandri, Filippi ricopre un ruolo marginale rispetto ad altri amministratori, che non vengono mai menzionati, poichè è Consigliere di MINORANZA e questo comporta il non avere capacità decisionale ma solo di voto esprimibile nei consigli… Lei rischia pensandola in questo modo di attribuire responsabilità di una cattiva amministrazione a chi ne è minimamente responsabile! Se ha il coraggio come vuole dimostrare colpisca i veri responsabili cioè CHI decide! Inoltre vedo che ha dimostrato perfettamente quello che volevo spiegare: quando un commento viene fatto da gente che la pensa come Lei può dire tutto, diverso discorso se oggetto del commento è gente come Lei… Allora un parere personale diventa facilmente un’ingiuria… Complimenti per la Sua oggettività!
    Ci terrei a precisare che ho spiegato benissimo ciò che volevo esprimere, cioè non credo di “non avere spiegato bene” il mio punto di vista e che probabilmente non Le risponderò più per non togliere troppo spazio a pensieri più interessanti del suo.
    Cordialmente.

    (I.V.)

  10. Al cortese I.V. Mi piace vedere con quanta veemenza difende il consigliere Filippi, forse nemmeno lui ha l’ardire di difendersi con tale forza… Pur non essendo nè cristiana nè cattolica, riconosco nella Bibbia e nel Vangelo verità e umanità che prescindono persino ad una fede religiosa. Lungi da me quindi proporre la ‘lapidazione’ seppur simbolica del consigliere. Quel che mi ha irritato è la sua polemica strumentale (perchè è evidente che non sono clandestini i ragazzi tirati in ballo, ma profughi), quando lo stesso Filippi non perde occasione più o meno pubblica per esaltare le sue radici cattoliche e la sua fede, della quale, sia ovvio, non intendo discutere; ma se uno vuol sembrare minimamente coerente con se stesso applica quello in cui dice di credere o no??? Io non sono credente, come le ho già detto, ma ho anch’io una mia etica, una mia morale e dei miei valori, quindi come tutti mi sento in diritto di criticare e disquisire con chiunque vada ‘contro’ di essi. Ancor di più se invece che un cittadino qualunque è un uomo politico, è appunto un mio diritto di cittadina criticare chi ha un incarico pubblico. Detto questo, chiudo la polemica con lei, perchè non ha mai e dico mai risposto nel merito della questione ma si è limitato ad attaccare me ed altri… Contento lei… In quanto ad ingiurie c’è sempre chi è maestro, a buon intenditor poche parole.

    (Monja Beneventi)

    P.S. – Sarà certo una scelta, ma quando esprimo un mia opinione mi piace mettere nome e cognome…

  11. Gent. Sig.ra Beneventi,
    meno male che ci sono persone come Lei da cui si può sempre imparare, pronte ad elargire in ogni dove perle di saggezza…
    Non avevo dubbi sul fatto che non fosse cattolica nè cristiana…sono sempre i soliti ad insegnare ad esserlo! Che assurdità!
    Si faccia un esame di coscienza per favore.
    (I.V.)

  12. non è una novità ma lascia stupiti una volta di più (come bene hanno sottolineato gli amministratori di castelnovo) il pressapochismo con cui un Consigliere regionale affronta certi argomenti. nell’intervento sopra riportato mostra di non conoscere le leggi vigenti e neppure la cronaca recente. i ragazzi accolti in montagna, prima a casina poi a felina, lavoravano in Libia da tempo (e anche il Sudan sta attraversando una drammatica crisi umanitaria). sono inoltre stati accolti a norma delle leggi vigenti e credo sia da apprezzare il loro sforzo per integrarsi. è triste che si alzino i toni (ad opera per di persone che ricoprono ruoli pubblici) con accuse palesemente infondate su tematiche molto delicate che andrebbero affrontate con calma e competenza per evitare esasperazioni sempre più frequenti.
    nel merito della questione credo sia stato fatto tanto per accogliere questi ragazzi e tanto in più si possa fare.

    Yuri Torri (Consigliere Comunale a Casina per Sinistra Ecologia e Libertà)

  13. Egragio/a Sig./Sig,ra I.V.,
    mi permetto di farLe notare che Maria Maddalena peccava per conto suo, non se ne girava per Giudea e Palestina lanciando strali a chi accoglieva gli affamati… e che il simpatico Ing. Filippi non ha bisogno di essere lapidato da altri, perchè ci riesce benissimo da solo con le fresconate che spara !!!!
    Stia sciallato
    (Commento firmato)