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Anche nel Pd montano si contesta la ri-nomina di Fausto Giovanelli a presidente del Parco

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Nilde Montemerli

Sulla ri-nomina di Fausto Giovanelli a presidente del Parco intervengono tre sindaci della montagna con la nota che trascriviamo di seguito.

 

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La ri-nomina di Fausto Giovanelli alla guida del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano da parte del ministro dell’ambiente è imminente. Le commissioni di Camera e Senato si sono espresse, i presidenti delle Regioni Emilia-Romagna e Toscana hanno dato l’ok, diversi sindaci hanno sostenuto la ricandidatura in sedi più o meno formali.

 

Anche all’interno del Pd c’è stata una discussione. In quella sede (ed anche direttamente al presidente del Parco) abbiamo espresso le nostre perplessità, i nostri dubbi ed abbiamo cercato di indicare una strada diversa, a nostro modo di vedere più innovativa, più sintonia con la gente e con quanto richiesto alle istituzioni ed alla politica.

 

Le nostre opinioni - diciamolo subito – non hanno a che fare con il merito o con la qualità dell’azione amministrativa espressa dal Parco nazionale. Riconosciamo a Giovanelli indiscusse qualità politiche che in questi decenni abbiamo apprezzato e condiviso, a partire dalla guida e dalla transizione dal Pci al Pds, nell’esercizio di 14 anni di parlamentare del centro sinistra e dell’Ulivo ed infine nel progetto che ha portato all’istituzione del Parco nazionale.

 

Quel progetto politico è stato, ed è, un momento alto della politica e del ruolo delle istituzioni in montagna.

 

Ciascuno di noi, nei propri ruoli e con le rispettive responsabilità, ha contribuito alla realizzazione di un progetto – il Parco nazionale – che rappresenta un lascito ed una prospettiva importante per le generazioni future.

 

Tuttavia siamo convinti che sulla questione della presidenza del Parco, le istituzioni, le forze politiche e lo stesso Fausto abbiano perso un’occasione per dare un segno di rinnovamento che noi avremmo ritenuto opportuno.

 

Il nostro impegno e la nostra collaborazione per rafforzare e consolidare l’esperienza del Parco non verrà certo a mancare, rimane però il fatto che pensiamo si sia persa un’occasione per compiere uno sforzo di interpretare al meglio quanto ci è richiesto dalla gente e dalla società.

 

In questi tempi di crisi economica, morale e sociale, le istituzioni e la politica - per riconquistare credibilità e prestigio - devono porsi quotidianamente il tema di "dare l’esempio" e di comprendere - prima e meglio - le esigenze di cambiamento che la società richiede.

 

L’azione amministrativa del Parco nazionale è stata positiva ma il tema di dover portare a compimento progetti importanti non è un motivo sufficiente per motivare una riconferma alla presidenza. Del resto il Parco, se davvero vogliamo che centri gli obiettivi per il quale è stato realizzato, dovrà operare sul territorio per i prossimi decenni.

 

A nostro avviso sarebbe stato meglio dare un segno di innovazione. Volendo ci sarebbero stati l’opportunità e lo spazio politico per operare un rinnovamento della dirigenza del Parco nazionale. Anche le idee migliori non possono essere interpretate, per troppo tempo, dalle stesse persone, altrimenti il rischio è quello di offrire un’immagine ( ed in questo caso una realtà ) di una classe politica che non sa cedere il passo e che non è mai pronta per il proprio ricambio e che non sa distinguere tra merito e opportunità.

 

(Alessandro Govi, Nilde Montemerli, Sara Garofani)

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AGGIORNAMENTO

Sul tema interviene anche Luca Zini a nome del Pd di Casina.

Luca Zini

Leggiamo con attenzione il comunicato del “Trio della Montagna”, che vive un tempo di strana aderenza dalla scorsa vicenda Prefetto/Comuni - chiusura scuole, condividendone i contenuti a pieno.

Forse sull’operato della qualità dell’azione amministrativa del Giovanelli, con qualche riserva, ma il punto focale di questa vicenda, che nulla ha di nuovo per chi opera e frequenta il nostro partito, a nostro giudizio è: dove erano Sandro Govi, Nilde Montemerli e Sara Garofani quando all’orizzonte si ri-presentava la prospettiva della ri-nomina di Fausto Giovannelli alla guida del Parco Nazionale?

E ancora; cosa hanno fatto perché ciò non si verificasse?

A noi non pare che abbiano fatto molto se non assecondare le cose e non che neppure il nostro Partito nelle figure delle Segreterie Montana prima e Provinciale dopo si siano posti il problema, come ormai accade per ogni singola nomina e incarico.

Quindi cari colleghi, è facile assecondare e condividere le scelte quando fanno comodo, sperando in un ritorno personale o territoriale è altrettanto facile dare giudizi a posteriori e fare i primi della classe, bisogna però prima chiedersi cosa veramente si è fatto personalmente per evitare di non  “cogliere certe occasioni”, migliorare il nostro partito e di conseguenza il nostro paese.  Fare politica non è fare il proprio di comodo,  è fare l’interesse dei cittadini e questa responsabilità,  pare che molti amministratori e politici, anche del nostro partito, l’abbiano persa di vista.

(Luca Zini, Pd Casina)

 

 

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L'INTERVENTO DI FABIO FILIPPI (CONSIGLIERE REGIONALE PDL)

"C’è qualcosa che non funziona più all’interno del PD. Fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile una presa di posizione da parte di tre sindaci della montagna contro le ‘sacre’  decisioni prese dai vertici del partito. Con la riconferma di Fausto Giovanelli alla presidenza del Parco, si è rotto anche questo tabù.

Con il voto favorevole da parte delle Commissioni di Camera e Senato i sindaci di Vetto, Busana e Carpineti, hanno manifestato le proprie perplessità. Perché ancora lui? Il segretario del PD di Casina Luca Zini è dovuto intervenire per acquietare gli animi prima che la protesta in chiave anti-Giovanelli si trasformasse in una vera e propria ‘valanga’.

Fausto Giovanelli, alla guida dell’ente da una decina d’anni, spalleggiato dai vertici nazionali PD, non solo è stato incapace di attirare consensi tra i cittadini dell’Appennino, che attraverso una raccolta di firme, hanno manifestato in modo netto il proprio dissenso nei confronti della dirigenza del Parco ma, a quanto pare, neppure i colleghi di partito sono più disposti a sostenerlo.

La dirigenza in carica fino ad oggi non è stata in grado di incentivare il turismo appenninico, di portare sviluppo in montagna.

Per questo concordo con i Sindaci di Vetto, Busana e Carpineti, quando affermano che: 'Sulla Presidenza del Parco le Istituzioni, le forze politiche e lo stesso Giovanelli hanno perso un’occasione per dare quel segno di rinnovamento che sarebbe stato opportuno. In questi tempi di crisi, istituzioni e politica devono dare il meglio. Anche le idee migliori non possono essere interpretate per troppo tempo dalle stesse persone, altrimenti il rischio è quello di offrire l’immagine di una classe politica che non sa cedere il passo, che non è mai pronta per il proprio ricambio e che non sa distinguere fra merito e responsabilità'. Parole forti, significative del malumore che regna all’interno del PD".

 

(Fabio Filippi)

 

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ROBERTINO UGOLOTTI (UDC): La saga del Parco:  Giovanelli  Si’ – NO – NI’ -  MA -  PERO’:  questo non è politichese, è soltanto pura e semplice  confusione sia nel Pd che nel Pdl

 

A  cose già successe, la presa di distanza dall’avvenuta riconferma del sen. Giovanelli alla presidenza del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, da parte di tre Sindaci pidiessini della montagna   -  i quali,   pur riconoscendogli  “indiscusse qualità politiche”  lo volevano pensionare in nome dell’etica e del rinnovamento   -  non può che  avere  le seguenti   spiegazioni,  almeno a  nostro giudizio.

Il pensiero più immediato è  che sia in atto una “lotta intestina”, all’interno del PD, dove ciascun gruppo  cerca di togliere spazio e “credibilità”  all’altro, visto come concorrente nella corsa al “potere”. In questa eventualità  si tratterrebbe di questioni  tutte interne al PD, che possono non interessare chi sta al di fuori,  almeno fino a quando le  loro tensioni non  arrivassero  a toccare  la vita delle istituzioni locali.

La seconda lettura delle loro parole è che si tratti di tardive “lacrime di coccodrillo”, o perché il Trio della Montagna   -   come li ha definiti un  esponente casinese del  PD   -   si è accorto, a posteriori, che la ri-nomina di Giovanelli sta creando parecchio sconcerto tra  gli iscritti e simpatizzanti della loro parte  politica, o in un’area ancora più vasta e generalizzata, oppure perché il  “partito”, attraverso il gioco delle tre  carte, vuol far passare l’idea che all’interno del PD non esiste  più il  “pensiero unico” di sovietica memoria.  Sarebbe in ogni caso una posizione strumentale e demagogica, perché se così non fosse  i tre Sindaci   ci avrebbero  fatto  anche conoscere le ragioni del  loro intervento postumo, cioè  a cose già fatte.

Infine, se volessimo credere alla versione che  le perplessità  da loro  espresse a suo tempo, circa la  ricandidatura di Fausto Giovanelli,  sono rimaste del tutto  inascoltate, ciò starebbe a significare che sia alla  Provincia  che alla Regione poco è importato la voce del territorio  -   rappresentata nella fattispecie da tre  Sindaci, di cui uno presidente della Comunità Montana   -   ma nella scelta dei “papabili”  alla presidenza del Parco hanno invece  prevalso altre logiche e motivazioni, quando la voce del territorio doveva avere a nostro avviso un peso prioritario e determinante.

Ma forse le argomentazioni portate dai tre Sindaci  reggiani nulla avevano  a che fare  con il grado di soddisfazione che può nutrire la popolazione montana nei confronti del Parco, perché altre erano le preoccupazioni e le strategie che li muovevano. In ogni caso la tempistica della loro presa di posizione non ci convince affatto, cosi come non ci convince affatto l’intervento del consigliere regionale Filippi, che ha espresso in una sua nota le sue perplessità, dimenticando che la rielezione del Sen.Giovanelli  è passata anche ai voti dei membri PDL della commissione ambiente, considerato che il relatore l’on. Foti del PDL, ha dichiarato come gli atti parlamentari dimostrano il suo sostegno alla nomina, e che dire del Presidente della commissione ambiente on.Angelo Alessandri che ha voluto il voto segreto?

 

(Robertino Ugolotti responsabile Enti Locali Udc)

 


 

27 COMMENTS

  1. Prima della precisazione di Zini stavo coi tre sindaci. In ogni caso il rinnovamento ci voleva, altrimenti questi politici (tutti, io parlo di quelli che più o meno hanno l’età di Giovanelli e che da decenni sono seduti su comode e molto pagate poltrone) dovrebbero avere il pudore di andarsene altrimenti stufano i cittadini che non ne possono più. A livello nazionale in ogni manifestazione istituzionale pubblica sono 30 anni che vediamo le stesse facce e tutte con 309.000 euro all’anno di stipendio e tutti con auto blu e un povero diavolo per prendere il loro stipendio annuo deve lavorare 30 anni e con quello che prendono di liquidazione ci vogliono le liquidazioni di 20 operai. Poi mancano tutti i privilegi. E’ una vergogna, dopo dieci anni devono andarsene tutti a casa. Se non ci vanno lo dobbiamo fare noi protestando democraticamente anche attraverso il web.

    (Domenico Amidati)

  2. Non credo che la questione Giovanelli sia così semplice da chiuderla con un sì oppure un no. Ok al rinnovamento ma quando si ha qualcuno da sostituire che possa fare meglio altrimenti si rischia di buttare alle ortiche il lavoro di anni. Chi fa l’amministratore in qualsiasi ente, sia comune, regione o parchi ha bisogno di un tempo per rendersi conto come funziona l’ente, poi vengono i progetti, la realizzazione, e prima che si raccolgano i frutti di quanto si è messo in cantiere gli anni a disposizione sono finiti. Ecco, io non voglio criticare le persone, ma un sistema che va cambiato eliminando burocrazia e intoppi che ci fanno lavorare al rallentatore. Perciò analizzando la questione presidente Parco io credo che non appoggiando la candidatura Giovanelli avremmo corso il rischio di trovarci una persona non dico peggiore ma che avrebbe sicuramente non per proprio volere rallentato il corso del Parco. Ci siamo già dimenticati come era partito? Con comissari vari che prendevano lo stipendio senza fare nulla per la realizzazione di progetti. Oppure portavano la sede a Reggio Emilia in una palazzina con affitti sperperati. Ecco, io chiudo il mio commento con l’auspicio che il presidente… lavori per il bene del Parco, della popolazione che lo abita, della meravigliosa natura che ci circonda!!!! Il giudizio sulle persone bisogna darlo non per chi sono ma per quello che fanno!!!!!

    (Loredana)

  3. Concordo con i sindaci di Carpineti, Vetto e Busana. Immagino e spero vivamente che quando sia stato il momento di decidere se appoggiare il sig. Giovannelli alla ri-elezione abbiano espresso la stessa opinione..ma comunque non è questo il punto.
    Doveva essere Lui stesso a lasciare il posto a una figura giovane, innovativa, fresca di idee, iniziative, ecc … che non ha mille incarichi di lavoro o pensioni … il sig. Giovannelli la sua esperienza l’ha fatta…dovrebbe fare l’insegnante e insegnare, giusto?!..lasciare il posto a qualcun’altro sarebbe stato l’insegnamento migliore … soprattuto ora …mi meraviglio della Camera e del Senato….
    In TV dicono che non sanno come fare a occupare i giovani, mancano i posti di lavoro…bhè questo poteva essere un inizio no?…ma questa è l’Italia …

    (Cecilia Pepe)

  4. Che voglia di tecnici…!! Che voglia di “sobrio silenzio”, lavoro e fatti! Il PD non perde occasione di litigare. Onore al merito della libertà di espressione, un po’ meno ai risultati che ne conseguono.
    Credo che il rinnovamento, almeno in questo, sia sacrosanto!
    Non vedo opportunismo nella critica avanzata dai sindaci (al massimo sarebbe masochismo…). Non vedo neppure come sarebbe servito dirlo prima, visto che la decisione è avvenuta ad “altri livelli”.
    Certamente una occasione mancata.

    (Francesco Colli)

  5. L’esimo esponente Pd di Casina vede il dito ma non la luna. Una dialettica così forte e coraggiosa nel Pd sino a pochi mesi fa era impensabile. Pare che l’avvento del governo Monti porti qualche ventata di novità anche a livello periferico.
    Al di là dei contenuti un plauso ai tre sindaci almeno per il coraggio dimostrato.

    (EI)

  6. C’ è qualcosa di strano …
    Nulla si imputa all’ ex e neo presidente nella “qualità dell’azione amministrativa espressa dal parco nazionale”. Anzi gli si riconosce di essere stato artefice “un momento alto della politica e del ruolo delle istituzioni in montagna”.
    Eppure gli si imputa di aver “perso un’occasione per dare un segno di rinnovamento” che rischia di “offrire un’immagine (ed in questo caso una realtà) di una classe politica che non sa cedere il passo e che non è mai pronta per il proprio ricambio e che non sa distinguere tra merito e opportunità”.
    Boh!
    Provando un po’ a ragionare (ammetto che mi riesce raramente!) non riesco a trovare un nesso logico fra “hai operato bene” e “però devi dimetterti” se no non comprendi le “opportunità”.
    Mica funziona così, normalmente, nel mondo dei cittadini normali.
    Vedrei bene un “D’ Alema ne ha combinate tante che è ora che se ne vada”, o un “Presidente, difenda pure la “sua” Provincia ma sappia che la percezione dei cittadini, che non molto tempo fa fu anche del PD, è proprio quella di dover finanziare un ente inutile”, o … (quante centinaia potremmo scriverne?).
    Eppure no: sei stato bravo, vattene.
    A meno che ……… il tutto non sia scritto in politichese!
    Nel qual caso si aprirebbero ipotesi interpretative affascinanti!
    Vorrà dire “E’ ora di dare una poltrona a qualcun altro” o “Hai già, come minimo, il vitalizio e lo stipendio da professore … Adesso basta! Un po’ anche ad altri!” o “Grazie, ma c’ è qualcuno meglio di te” o “Hai esagerato: non puoi pretendere di continuare a gestire la politica locale e contemporaneamente fare i cavolacci tuoi” o semplicemente “Baaaaaaaaaaaaasta!”.
    Provo a lanciare un’idea, anche se non sono bravo in politichese.
    Caro neo-presidente, credo che chi gode di diritti dei quali non tutti i cittadini godono debba mettere a loro disposizione, gratuitamente, tutto ciò che gli è possibile e che gli viene già retribuito.
    Rinunci a compensi, rimborsi, diarie e/o altro che le spetta in qualità di presidente ed assuma con quei risparmi uno, due, tre, quelli che può, giovani tecnici (non politici, per favore!) fra i quali possa essere scelto per merito il prossimo presidente.
    Chi avrà più il coraggio di criticarla?
    Buon lavoro, presidente, ci faccia vivere ancora “momenti alti” della politica (ma cosa vorra dire?).

    (Elio Peri)

  7. tutti concordiamo sul bisogno di rinnovamento della politica nazionale. Chissà perchè non deve essere così anche per le amministrazioni locali? ma,Milano,Napoli,Cagliari e Genova non hanno fatto squillare un campanello d’allarme ai compagni del pd?? complimenti ai tre sindaci.

    (Nunzio)

  8. Non so, ho qualche dubbio sull’operazione dei tre Sindaci. Tenere queste discussioni nel segreto di recondite stanze partitiche mentre ci sarebbero i tempi utili per coinvolgere la gente, ed invece voler fare dei distinguo una volta che la scelta è presa, mi sa tanto di ragionamento del tipo “o ragazzi, qui abbiamo rinnovato Giovanelli che a tanti sta sulle scatole, se adesso diciamo che non eravamo d’accordo otteniamo un pò di consenso”. Mi spiace, so che è una visione piuttosto negativa della cosa, ma non riesco a trovare altra utilità di questa pubblica presa di posizione tardiva…

    (Commento firmato)

  9. Concordo sul fatto che ci vorrebbe un po’ di ricambio, mi sembra strano che me lo venga a dire la sig.a Sara Garofani visto tutti i problemi del suo Comune, quindi anche qua’ ci voleva un pochino di ricambio forse!!!!

    (Paolo)

    NOTA DELLA REDAZIONE: Al momento in Comune a Vetto c’è un problema legato a un (ex)ragioniere e non a un politico.

  10. La minornza del consiglio comnunale di Busana, come già segnalato in altri interventi, non condivide la rielezione del presidente Giovanelli per motivi detti e ridetti, era veramente un’ opportunità per il crinale, cambiare rotta, lasciare la strada che ha portato la montagna al collasso ma soprattutto dare voce ai cittadini.
    Alla luce del cominicato dei tre sindaci compreso quello di Busana, ed alla luce della nostra posizione in merito, l’ intero Consiglio Comunale di Busana risulta pertanto contrario alla nomina del nuovo presidente.
    Spero pertanto, nel prossimo Consiglio comunale, il sindaco porti un ordine del giorno inerente la nomina, da inviare al ministro competente, affinchè tutti i componenti possano esprimersi.
    Ottima analisi fatta da Robertino Ugolotti, pienamente condivisa, ma perchè la componente centrista del PD che da parte di svariati esponenti ha spesso espresso il disappunto sull’ operato del presidente Giovanelli ora tace?

    (Fabio Leoncelli capogruppo di minoranza a Busana)

  11. rispondo alla redazione:
    certo, volevo soltanto dire che forse un pochino di colpa la puo’ avere anche il sindaco per non aver vigilato sull’ operato dei suoi dipendenti, e quindi se il sen. Giovanelli non si doveva ricandidare per dare un bel segnale lei si doveva forse dimettere per darne uno altrettanto forte di segnali in attesa della risoluzione legale del problema

    saluti

    (Paolo)

  12. Sono ormai 40 anni che frequento l’Appennino reggiano, precisamente Cinquecerri di Ligonchio. Anno dopo anno ho assistito ad una riduzione costante delle presenze. Una emorragia incessante di turisti oltre che un allontanamento per motivi di lavoro dei giovani e di anziani per altri motivi. Per una parte la viabilità ha giocato un ruolo negativo determinante, in particolare quella verso La Spezia – Massa con la statale del Cerreto veramente allucinante. A parte queste considerazioni devo dire che da decenni assisto a queste schermaglie sul senatore Giovanelli, stimatissimo da molti e meno da altrettanti. Ma in definitiva mi chiedo: che cosa ha fatto in concreto in questi decenni il sen. Giovanelli per questa montagna, in particolare per quella che rimane sopra Castelnovo ne’ Monti, se oggi si trova in una situazione tanto precaria?

    (Isidoro, La Spezia)

  13. Una precisazione a Isidoro.
    Abito a Cinquecerri faccio l’Assessore a Ligonchio e il pendolare a Reggio per motivi lavorativi.
    Quando vieni su, se vorrai , ti inviterò a Ligonchio (capoluogo) e potrai effettivamente vedere e toccare con mano quello che ha fatto il Parco e quello che sta realizzando con la partecipazione del Comune e di Reggio Children (Atelier, Sede della Comunità del Parco e tante altre iniziative).
    Di certo non si può incolpare il Parco e Giovannelli dello spopolamento di Ligonchio, quello viene da molto lontano!
    La mia non è polemica, ti rispetto troppo , vorrei solo invitarti a conoscere veramente le prospettive create dal Parco nazionale.

    (Luca Marco Cagnoli)

  14. Vorrei intervenire sulla “querelle” apertasi in questi giorni in seno al Pd montano, con alcune considerazioni.
    Mi pare giusta e motivata la nota di protesta dei tre sindaci Pd: sono trenta e più anni che la nostra montagna è (mal)governata dalle stesse persone le quali immancabilmente ad ogni tornata elettorale si scambiano gli scranni. Se poi qualcuno di loro rimane in piedi, un ruolo in qualche partecipata o Cna o Matilde spa si trova sempre. Naturalmente, il soggetto politico in questione è quanto di peggio il Pd e la nostra montagna possano esprimere in quanto ad arroganza politica e non (vedi schiaffo al cittadino di Busana in corso di assemblea pubblica), uso distorto della stessa, feeling nullo con la popolazione se non vera antipatia. Ma ad ogni critica, perchè questa sia costruttiva, va associata una proposta. Non leggo nell’intervento dei tre nessuna indicazione risolutiva, per fortuna! Perchè a questo punto mi sorge un dubbio, un dubbio atroce: non sarà che questa levata di scudi sia stata fatta non per evidentissime questioni di decenza, ma solo per spianare qualche strada a qualcuno, nel gioco degli scranni prima menzionato? E siccome la Comunità montana sta per chiudere… Forse la presidente pensa di avere meriti tali da ambire alla presidenza del Parco? E tali meriti se li è forse guadagnati nella “oculata e capace” gestione finanziaria e del personale del Comune di Vetto?? Siamo sicuri che sia proprio la Garofani la persona giusta per suggerire a qualcuno di fare un passo indietro?
    Montemerli e Govi hanno o hanno già avuto le loro cariche politiche: speriamo si accontentino.
    Le argomentazioni addotte dai tre sindaci sono, ripeto, a mio avviso senza dubbio valide e degne di nota ma vanno messe in pratica senza distinguo.
    Tutti i politici che sono in qualche modo responsabili del decadimento socio-economico-culturale del nostro territorio dovrebbero avere la decenza di fare un passo indietro.
    Non ci rimane che auspicare un generico, qualunquistico, sincero… TUTTI A CASA!!

    (G.L.R.)

  15. Ancora più spregevole è chi in questi anni si è schierato con il Pd (pur essendo di idee differenti) ed è entrato nella pubblica amministrazione non per il bene collettivo del territorio, delle aziende locali e dei giovani ma solamente per benefici personali. Per arrivare alla seggiola anche nel posto di lavoro, impossessandosi così di poteri e autorità che senza questi sporchi giochetti non avrebbero mai potuto sognare perchè sono esseri privi di capacità e cultura. Ben dice il sig. G.L.R. TUTTI A CASA MA A SUON DI LEGNATE!!!!!

    (g.z.)

  16. Visto che il fine più alto e più nobile della politica dovrebbe essere il servizio della comunità , ritengo disattesi questi principi dall’ attuale classe politica, atta solo a perorare i propri interessi personali. Quindi ritengo estremamente condivisibili le parole del sig. G.L.R.

    (F.F.)

  17. Di tutti i commenti letti sino ad ora (tutti più o meno leciti in base al partito) una grande verità è stata scritta dai signori g.l.z. e g.z. Io personalmente metterei loro a presidenti del parco, non che ci voglia molto ma farebbero sicuramente meglio di quelli attuali.

    (L.R.)

  18. Fare ironia su cose importanti non rendono giustizia, luoghi comuni e senza senso sono da ignorare!
    Aprire bocca… scrivere senza senso… non rendono alla discussione!
    Ma possibile che non si abbia la consapevolezza di una persona che ha dedicato il suo io al suo territorio!
    Scrivere per partito preso, non sapere quello che si scrive, rende la persona ignorante!
    Grazie G.L.R.!!!! Firmati e che tu sia consapevole delle … che dici!
    Luca Marco Cagnoli

  19. Ps…… firmatevi……. se critica dovete fare!!!
    Come potete confutare e sputare sentenze, se non avete nemmeno il coraggio di dichiarare le vostre identità|
    Chi si nasconde, lo fa soltanto perchè non ha coraggio delle sue azioni.
    Luca Marco Cagnoli

  20. Vedo che la giunta comunale di Ligonchio è diventata l’avvocato d’ufficio dall’ex senatore… Una difesa comprensibile visto che è l’unico comune dove il Parco ha investito in maniera massiccia con la sede oltre all’atelier dell’acqua e il turismo ligonchiese ne avrà sicuramente tratto giovamento… Ma “non di solo Ligonchio vive la montagna…”. A Villa Minozzo, ad esempio, che è il comune che offre la fetta più ampia di territorio al Parco che è stato fatto a parte un’orrenda “porta del parco” nella zona delle fonti di Poiano….? E a Busana? E a Ramiseto? Qui il problema non è anagrafico (non c’è nulla di peggio dei rottamatori) ma il problema sono le scelte fatte (o non fatte) da Giovanelli…

    (Commento firmato)