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La storia del lupo Valentino

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Salvato un lupo grazie all’intervento del Wolf Apennine center del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Primo intervento del team sanitario del Wolf Apennine center (W.A.C.), centro di riferimento per la gestione del lupo a scala interregionale, appena istituito dal Parco nazionale. Lo staff del Wolf Appennine center, attualmente composto dai tecnici del progetto europeo Life Ex-TRA, si è mobilitato non appena è arrivata la notizia del rinvenimento di un lupo in pessime condizioni di salute nell’alta valle del Dolo in Provincia di Reggio Emilia. Il lupo, un giovane esemplare di quasi un anno di età, allo stremo delle forze si era rifugiato in un ricovero di fortuna, quando è stato avvistato da un abitante del luogo che ha prontamente allertato il competente servizio veterinario.

Gli ottimi rapporti di collaborazione, recentemente siglati tra il Servizio veterinario dell’Ausl di Castelnovo ne’ Monti, la Provincia di Reggio Emilia, il Corpo forestale dello Stato e il Parco, hanno reso possibile un pronto intervento che ha consentito al giovane lupo di essere trasferito tempestivamente presso il Cras “Casa Rossa” del Parco regionale dei Boschi di Carrega dove è stato sottoposto ad accertamenti veterinari. Debilitato e con una profonda ferita sul fianco, il lupo sarà trattenuto per il solo tempo necessario a riguadagnare una condizione fisica idonea al suo ritorno in libertà.

Prima del rilascio, sarà applicato al collo del lupo Valentino (così battezzato perché trovato proprio nel giorno di S. Valentino), un piccolo e modernissimo radiocollare dotato di tecnologia satellitare Gps-Gsm, che consentirà al personale del Wolf Apennine center del Parco e del Dipartimento di biologia e biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università La Sapienza di Roma di monitorare a distanza l’esito del rilascio e quindi i successivi spostamenti dell’animale.

Una bella storia resa possibile proprio anche grazie alla recente istituzione da parte del Parco nazionale dell’Appennino del W.A.C., centro istituzionale permanente di riferimento per la gestione del lupo su scala interregionale. Il centro risponde, infatti, a un’oggettiva necessità, rilevata dalle istituzioni locali interessate dal recente ritorno del lupo nel proprio naturale territorio, oggi, però, fortemente abitato. Per questo la presenza di grandi predatori solleva rilevanti problemi, principalmente connessi alla predazione sul bestiame domestico e alla percezione di pericolosità della specie. Grazie, infatti, all’esperienza sviluppata nel corso di precedenti progetti, il Parco e il suo personale del Servizio conservazione della natura e delle risorse agro-zootecniche possono offrire un supporto tecnico concreto e indicazioni della gestione. Le province di Reggio Emilia, Massa Carrara e Modena e i loro rispettivi servizi veterinari delle Ausl, oltre che di Lucca e Parma, possono così fare riferimento al W.A.C. Altre amministrazioni potranno in un prossimo futuro aderire formalmente all’iniziativa, allargando il territorio di competenza del W.A.C. ben al di là dei confini amministrativi del Parco.

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Corso di formazione

Tra gli obiettivi principali del W.A.C. vi è anche la formazione, per questo una delle prime iniziative proposte è il secondo corso di formazione intensivo teorico-pratico "Accertamento dei danni al bestiame da predatori", organizzato con il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nell’ambito del Progetto Life+ EX-TRA, in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione U.O. sanità animale Ausl1 Massa Carrara. Il corso si svolgerà il 15 e il 16 marzo presso la sala consiliare del Comune di Comano e si concluderà il 17 al Castello di Terrarossa (MS). La partecipazione è gratuita. Il modulo d’iscrizione è reperibile sul sito del Parco www.parcoappennino.it.

Per informazioni contattare il Wolf Apennine center presso il Servizio conservazione della natura e risorse agro-zootecniche, tel. 0522899402; mail: [email protected].