Home Cultura Ora su quell’aia suona un violino per sempre

Ora su quell’aia suona un violino per sempre

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Reggio Emilia, 13 marzo 2012 – Il cinema, e la musica, per raccontare la tragedia di Cervarolo. Manca pochissimo alla presentazione de “Il Violino di Cervarolo”, documentario realizzato dai reggiani Nico Guidetti e Matthias Durchfeld incentrato sulla strage compiuta dai nazisti il 20 marzo del 1944 a Cervarolo, piccola frazione di Villa Minozzo. E su un violino che lega una delle famiglie segnate da quei fatti sanguinosi.

Pochi mesi fa si è concluso – dopo un cammino di parecchi anni – il percorso giudiziario sull’eccidio nel borgo villaminozzese, dove 24 persone vennero radunate dai soldati tedeschi e massacrate nell’aia del paese, con la collaborazione dei militi della Guardia Nazionale Repubblicana di Reggio Emilia. Il tutto nel corso di un’operazione in cui altre decine di uomini e donne vennero uccisi lungo il confine fra modenese e reggiano.

Per decenni la strage è rimasta nascosta, al buio del famigerato „armadio della vergogna“ a Roma, fino al ritrovamento del fascicolo e all’apertura di un’inchiesta e dell’incriminazione dei militari nazisti responsabili dell’eccidio, componenti della Divisione Hermann Göring impegnati in un rastrellamento fra l’Appennino reggiano e quello modenese.

Il processo ha permesso di segnare su carta e di ricostruire quanto accaduto 68 anni fa, e di restituire a quelle vittime innocenti la loro dignità. Ora arriva anche "Il Violino di Cervarolo", a ricordare e raccontare quella storia.

È un documentario di 75 minuti, realizzato fra il 2009 e il 2011 da Nico Guidetti e Matthias Durchfeld con la collaborazione degli abitanti di Cervarolo, parenti delle vittime della strage, prodotto da PopCult Bologna, Mediavision Reggio Emilia e Istoreco Reggio Emilia. "Il Violino di Cervarolo" ha avuto un lungo cammino realizzativo perché ha voluto seguire passo passo il processo sull’eccidio e le persone direttamente coinvolte in quei tragici fatti. 

Il violino del titolo appartiene a Virgilio Rovali, talentuoso musicista di Cervarolo, ragazzo negli anni della Guerra, che poco prima di essere chiamato al militare affida alla madre il suo prezioso strumento. Nel 1944 Virgilio è lontano da casa, mentre la sua famiglia viene coinvolta nella strage del 20 marzo.

Oggi, quasi settant'anni dopo, Italo Rovali – figlio di Virgilio e presidente del comitato dei famigliari delle vittime della strage –, indaga fra i ricordi suoi e di chi, allora bambino, vide tutto, alla ricerca dei responsabili di quell'eccidio. Nel 2011 si riesce finalmente ad ottenere una sentenza in sede processuale su quei fatti. La ricostruzione di ciò che accadde quel tragico 20 marzo si intreccia ai ricordi personali di Italo. E tra questi, soprattutto, l'incredibile storia del violino di suo padre.

 

Nico Guidetti e Matthias Durchfeld, con il loro lavoro, frutto di ore di ascolto e di riprese con i testimoni di Cervarolo e con i loro discendenti, raccontano una vicenda che ha segnato profondamente la montagna reggiana, per la brutalità e la violenza di quei fatti e per i decenni di buio che l’hanno ricoperta, sino agli sforzi attuali per darle la giusta luce. Uno sforzo importante, per il risultato artistico e per l’impegno storico, che omaggia le persone e i luoghi segnate dalla brutalità della guerra e poi, per lunghissimi anni, dalla volontà di nascondere quanto accaduto.

Ora „Il Violino di Cervarolo“, frutto di questo percorso, è terminato, e nei prossimi giorni arriveranno le prime presentazioni, in corrispondenza del 68esimo anniversario della strage.

Domenica 18 marzo a Fontanaluccia di Modena, a pochi km da Cervarolo, vi sarà una proiezione speciale per gli abitanti della zona, pensata in particolare per i protagonisti del documentario e per i parenti delle vittime, in territorio reggiano come in quello modenese.

Mercoledì 21 marzo invece arriverà la presentazione ufficiale, in anteprima nazionale, a Reggio Emilia, alle 21 al cinema Rosebud, in collaborazione con la realtà culturale cittadina.