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Commercio / Bollino blu per dire “è onesto”?

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente contributo in merito ad una notizia uscita in questi ultimi giorni. Per introdurre estriamo qualche breve riga dall'edizione online (del 10.3.2012) del Corriere della sera: "Un attestato di correttezza fiscale, o una targa, da esporre in vetrina. Una sorta di bollino blu di bravo contribuente, rilasciato dall'Agenzia delle entrate ai commercianti che hanno passato con successo i controlli tributari. È l' idea di Attilio Befera, direttore dell' genzia e grande regista della lotta all'evasione fiscale, che 'è in via di approfondimento'. Bisogna infatti valutare bene, spiega, se e come il ministero possa impegnarsi a dare il pubblico riconoscimento di onestà ai negozi. E se, poi, l' iniziativa sia in grado di ottenere il favore dei commercianti e soprattutto dei clienti. Secondo Befera, che parla alla Pontificia Università lateranense, la sensibilità sui temi dell' equità fiscale, starebbe aumentando 'soprattutto fra i giovani'. E comunque i controlli, i blitz sul territorio alla ricerca dei contribuenti infedeli 'riscuotono il consenso dell' 80% degli italiani'. Via libera dunque all'attestato di bontà fiscale. I commercianti per ora si mostrano, però, cauti. A dirla tutta non vogliono essere i soli ad avere l' onore e l' onere del bollino blu, e della certificazione d' onestà ufficiale. Sono quindi d' accordo con Befera che l' idea vada approfondita".

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Bollino blu per i negozi che non evadono (onesti). Rapida riflessione: dico “mi piace” se fossimo in Facebook! Certo però che i molti negozi che hanno chiuso perché non riuscivano più a pagare tutte le spese e le tasse, per loro potrebbe essere una magra consolazione! Niente cassa integrazione o aiuti vari per trovare un nuovo lavoro, ma “Bollino blu a ricordo di quello che fu”.
Il “mi piace” lo mando a condizione che si proponga di allargare il bollino blu anche ai vari centri commerciali, perché no? Oppure questi sono tutti santi e puri? E ancora, ai nostri politici, partiti e direttori manager, ai professionisti, notai, avvocati, artisti e la lista è lunga per arrivare anche alle figure più semplici del secondo lavoro in nero o assenteismo.

Ma mi viene anche un dubbio, visto il livello di giustizia, equità ed ingarbugli fiscali e corruzioni che abbiamo nel nostro paese, ci sono personaggi (che, guarda caso, sono considerati tutti onesti o scudati non hanno mai evaso e non hanno bisogno di bollini) che potenzialmente acquistano ville faraoniche, intieri quartieri o isole del paradiso; mi chiedo, visto che tutto si può comprare, non sorgerà anche un commercio di questi bollini blu?

No, non clicco sul “mi piace".

(Elio Bellocchi)

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Intervento di Robertino Ugolotti (Udc)

In merito alla idea  delle Agenzie delle Entrate di certificare tramite  Bollino blu i negozi che sono in regola con il fisco, il mondo del Commercio,  e non solo, si sta chiedendo se vi sono le condizioni per esprimersi  a favore o  essere invece  contrari. Leggo su Redacon che se l’idea può di massima anche piacere, sulla falsariga di Facebook, non mancano purtuttavia i dubbi e le riserve  circa le modalità di applicazione. Per quanto mi riguarda la cosa, a caldo  mi lascia un po’ perplesso, perché non vorrei  si trattasse di una delle tante iniziative ad effetto, cosiddette all'“italiana” per intenderci, che poi non sortiscono alcun reale risultato positivo, anzi si rivelano semmai controproducenti. Comprendo nel contempo che oggi il consumatore chiede sempre di più trasparenza e informazioni sulla qualità dei prodotti e sulla loro provenienza,  in buona sostanza sull’intera filiera commerciale  (nella quale, per estensione,  possono essere  ricompresi  anche gli aspetti di natura  più strettamente contabile-fiscale). A loro volta, sono numerosi i gestori di esercizi commerciali che vogliono difendersi da forme di  sleale concorrenza. Le  suddette aspettative del consumatore  possono peraltro  aiutarci a salvaguardare il “made in Italy” e  vi sono quindi i presupposti per non respingere in via pregiudiziale  l’ipotesi avanzata dall’Agenzia delle entrate e valutarla anzi con la dovuta attenzione,  ma  dobbiamo parimenti preoccuparci che non si vada a penalizzare un settore, quello commerciale nostro, che oggi sta incontrando non poche  e non piccole difficoltà. In questa fase storica il nostro sistema economico non può certo andare incontro a delle incognite, che lo indebolirebbero ulteriormente, pur se non deve nel contempo precludersi eventuali nuove opportunità e pertanto, prima di esprimere un giudizio più approfondito e documentato sulla  “questione Bollino blu”  per i negozi,  occorrerebbe che gli ideatori del progetto precisassero nel dettaglio e nei particolari come si intenderebbe procedere. Non dobbiamo infatti dimenticare che un’idea di partenza buona può diventare dannosa se viene mal confezionata...

(Robertino Ugolotti, Udc)

1 COMMENT

  1. E’ di ieri la notizia che che Pizzetti, il garante della privacy, ha criticato in maniera niente affatto velata certe norme governative dicendo che “È proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli e – ha proseguito -. È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori”.

    Per chi si considera liberale sono parole sacrosante e ciò non vuol affatto dire giustificare l’evasione. Stiamo attenti a concedere tanti poteri allo Stato poichè quando se li sarà presi sarà difficile tornare indietro e si potrebbero aprire scenari tristemente noti.

    Sempre ieri la Corte dei Conti ha informato che il livello della tassazione ha raggiunto il 45 % e che “è un livello che ha pochi confronti nel mondo”.

    Attilio Befera dell’alto dei sui centinaia di migliaia di euro annui guadagnati si sente ormai investito di una divina missione da compiere (sono i personaggi peggiori) e lo fa purtoppo, con il plauso di molti cittadini a cui è stato fatto credere che i problemi dell’Italia siano dovuti, praticamente in via esclusiva, ai perfidi evasori mentre è in realtà allo Stato, alle sue inefficienze e ai suoi sprechi se ci troviamo oggi in questa situazione.
    Lo Stato è il primo ladro in Italia ma il lupo famelico si è saggiamente vestito con la pelle dell’agnello.

    Monti, dal canto suo, è riuscito a “salvare” l’Italia dal precipizio mollandogli un paio di ceffoni (leggesi aumentando le tasse) . Nessun piano per tagliare la spesa, nessun piano per tagliare il debito con imponenti dismissioni pubbliche. Il perimetro dello Stato non si riduce di un millimetro e, anzi, si amplia, sempre con il plauso di molti cittadini.

    Intanto emana legge come questa che, senza il minimo pudore, fanno passare come “semplificazione fiscale”:

    “LIMITE PAGAMENTO IN CONTATI: DA COSA NASCE LA DEROGA PER I TURISTI

    “Per quanto concerne le modifiche operate in tema di pagamento in contanti sembra che il nuovo decreto abbia messo una toppa a quanto previsto dal decreto Salva Italia in materia di uso del contante, anche perché molti negozianti, soprattutto del settore lusso, avevano lamentato che i turisti stranieri sarebbero stati notevolmente penalizzati dal limite dei 1000 euro. Pertanto viene previsto che alla norma sul limite dei 1000 euro non siano assoggettati i cittadini che non sono residenti in Italia e che acquistano beni presso esercenti commercio al minuto ed attività assimilate. I negozianti per poter beneficiare di tale deroga dovranno però inviare, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto, una comunicazione preventiva chiedendo di poter ricevere pagamenti in contanti ultrasoglia. Si ricordi inoltre che all’atto dell’acquisto occorrerà conservare copia di un documento di identità il quale attesti che l’acquirente è di nazionalità non italiana. Tale copia, insieme a una copia dello scontrino emesso, dovranno anche essere consegnata alla banca all’atto del deposito della somma incassata (che deve obbligatoriamente avvenire nel primo giorno utile successivo alla vendita). Si ricorda per finire che tale deroga è concessa esclusivamente se l’acquirente è un privato, e quindi non vi è emissione di fattura, e se l’acquisto concerne un bene e non un servizio.”

    E si getta fumo negli occhi pure con la possibilità di fare impresa con 1 Euro di capitale (ma solo fino a 35 anni). Se non ci fosse da piangere ci si compiacerebbe quasi di tanto umorismo…Eh sì, l’italia non è mai stata un Paese per giovani e ora si può certamente dire che non lo è neppure per vecchi.

    Sì sì, lo sò, non si può imputare a Monti i danni che sono stati fatti in 50 anni di mal governo, ma se il buongiorno si vede dal mattino…questa è la ragione per cui su Internet c’è la corsa ad informarsi su quali mete scegliere per emigrare definitivamente da questo Paese.

    Salute
    (R.S.)