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Alle porte del Parco, il veleno

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Bocconi avvelenati

Il medioevo, nella sua accezione negativa, pare non finire mai. Pratiche abominevoli sono compiute dall'uomo - per così dire - moderno. Come quella di disseminare bocconi avvelenati. L'ultimo caso, addirittura, avviene alle porte (o nei confini) del Parco nazionale, alla Pietra di Bismantova, dove il desiderio di uccidere incolpevoli selvatici o forse di allontanare qualsiasi essere vivente ha il sopravvento sul senso dell'intelligenza che dovrebbe proprio contraddistinguere la nostra specie dagli altri abitanti del pianeta. Dimenticando, anche, che questi insani gesti possono essere pericolosi per l'uomo stesso nel caso in cui, in qualche (possibile) modo, entrassero nella sua catena alimentare.

L'ultimo episodio è segnato da Graziella Salterini su Facebook: "Anche quest'anno Pietra di Bismantova e dintorni sono disseminati di bocconi avvelenati. Così è scomparso anche il mitissimo Labrador nero di mia figlia, del Casale".

Come noto i cani difficilmente resistono a bocconi che possono trovare nei loro giri. E' parte del loro istinto di sopravvivenza. Basta "condire" bocconi con stricnina, veleno per topi o antigelo e lasciarli disseminati per causare la morte, tra atroci sofferenze, di cani, volpi e tutti coloro i quali hanno la sventura di assaggiare l'imbecillità umana.

"Non fidatevi più a mandare a spasso i propri cani da soli o senza museruola - è l'appello di Graziella -. Ci vuole la museruola per evitare che essi mangino i bocconi avvelenati".

Poi una considerazione: "E' una strage totale, di fauna selvatica e domestica, regolarmente ordina da delinqueti, questa...". Non c'è altro d'aggiungere.

(G.A.)

(si ringrazia per la segnalazione Paolo Lazzaro Capanni)
AGGIORNAMENTO:

26/3/12 - "Alle porte del Parco, il veleno che non c'è"

 

5 COMMENTS

  1. Mi permetto di dissentire dalla frase “sul senso dell’intelligenza che dovrebbe proprio contraddistinguere la nostra specie dagli altri abitanti del pianeta”. Non credo che la razza umana possa considerarsi la più intelligente, certamente quella più capace di iniziativa e dalle peculiarità controverse: è in grado di comporre musiche sublimi e di perpetrare abominii inimmaginabili. Credo si tratti piuttosto di empatia, che prescinde dall’intelligenza, umana e non.
    La perdita di un “peloso” di famiglia è un dolore grandissimo, così come la scomparsa di una vita, di ogni vita, ci depaupera. Ricorate “per chi suona la campana”?, con buona pace dei “quagliodromisti” e dei loro sostenitori.

    (Celeste Grisendi)

  2. Augurandomi (e non datemi dell’estremista) che uno di quei bocconi capiti casualmente nel piatto di chi li mette, proprio il giorno in cui vi sia lo sciopero dei medici del pronto soccorso e l’ambulanza sia rotta, chiederei e vorrei maggiori controlli da parte di tutti gli organi preposti al controllo per punire (è reato!) e prevenire tale crudele follia.

    (Alessandro)

  3. Mi associo volentieri con quel signore che, in un manifesto attaccato a Cerezzola, come riportato dal giornalista Adriano Arati, definisce figli di …., quei bastardi esseri, indegni di essere definiti “esseri umani”, che seminano nelle campagne e non solo, bocconi avvelenati. Se solo pensassero ai danni che provocano, o al dolore che provocano nelle persone che vedono sparire o peggio, vedono morire in modo atroce i propri animali, forse smetterebbero di seminare bocconi. Nella profonda speranza che prima o poi i bocconi prelibati tocchino a loro invito tutte le persone che possono sapere qualche cosa a denunciare questi delinquenti alle forze dell’ordine.

    (Giandomenico Reverberi)

  4. Ogni commento diventa superfluo di fronte agli atti di questi delinquenti.
    Solo chi possiede un cane può capire il dolore che una morte, così terribile e ingiustificata, può provocare. Inoltre non sono da sottovalutare anche i danni provocati all’ecosistema del nostro ambiente!

    (Mirella Sassi)