Home Cultura Teatrolab 2012 / Gran finale coi Coccodè. Migrare dalla disabilità all’abilità

Teatrolab 2012 / Gran finale coi Coccodè. Migrare dalla disabilità all’abilità

10
10
Foto Jack and Joe

Un pubblico coraggioso ha sfidato stamattina l'ora legale e ha assistito allo spettacolo "Le dieci voci" per la regia di Matteo Carnevali e Francesca Bianchi. Dopo le prime battute, un silenzio profondo è sceso in sala. Il messaggio del prodotto teatrale della compagnia dei Coccodè (così sono ancora conosciuti da chi li segue) coinvolge tutti. Trascorsi cinque  minuti ognuno dei presenti in sala si è confrontato con il proprio dolore, la propria esclusione, e in un attimo ci si è dimenticati di chi è disabile a far che cosa. I ragazzi volontari sono stati coinvolgenti e presenti, a fianco dei ragazzi Fa.Ce, un tutt'uno. Durante quei quaranta minuti non c'erano differenze né muri. Solo verità che toccano l'essere umano. Quante volte ci si sente esclusi, intrappolati in un muro di incomunicabilità? Chi si mette nei panni di chi è dentro al recinto? Cosa si prova?

Una riflessione intensa, come intensi  e capaci sono stati i ragazzi sul palco oggi. Tutti indistintamente.  Abili i disabili Fa.Ce. Agli occhi di chi guarda tutto è scontato. Ma affrontare l'attesa che si apra il sipario, rispettare i turni, attendere nel buio, muoversi davanti a una platea non illuminata, è emotivamente impegnativo per chiunque.

I nostri attori ormai si muovono con naturalezza e ognuno di loro compie progressi continui che lasciano esterrefatti  chi li segue.

Lodevoli i ragazzi volontari: chi fa un pezzo di strada con la Fa.Ce si sente fortunato, le comprensioni sulla vita si susseguono e tutto si ridimensiona in un processo continuo. La commozione è stata tanta, il messaggio ha colpito forte come un schiaffo: i rinchiusi dentro siamo noi, i cosiddetti "normali". Chiusi nelle nostre paure di darci e uscire fuori da noi stessi. Identificati nelle nostre personalità, dimentichi che i primi ad avere barriere e timori siamo noi.

Un sentito applauso ha concluso questa prima parte di festival, con poche parole.

Ora si va "Altrove", a Novellara, al Teatro della Rocca.

Il movimento del corpo, lo spostamento delle scene, accompagna la magia creatasi.

E resterà per ancora un poco sospesa in questa tiepida domenica mattina di primavera.

10 COMMENTS

  1. “Dieci Voci”… tanto cuore. Che dire? Credevo di essere ormai abituata ai loro debutti e alle loro abilità e invece sono riusciti a commuovermi ancora una volta.
    Un immenso grazie a tutti coloro che hanno collaborato a questo splendido allestimento. Un ringraziamento speciale ai nostri “maestri” Francesca e Matteo, un abbraccio grande ai ragazzi volontari… ma permettetemi di alzare sul gradino più alto gli splendidi Coccodé che sanno sempre stupire, commuovere, toccare il cuore.
    Grazie meravigliosi “diversamente attori”… siete davvero GRANDI!

    (Alma Zanni)

  2. Diversamente abili, diversamente fantastici, diversamente sorprendenti e meravigliosi. Mi hanno regalato un groviglio di emozioni difficili da separare: paura, rabbia, gioia, stupore. E’ bastata la loro semplice profondità a riempire il mio cuore e quello dei presenti in sala di commozione e gioia. Il grande messaggio ha raggiunto anche i bambini presenti che hanno commentato con un sincero “bellooooooo!”. Spero che “le dieci voci” possano diventare mille voci… Abbiamo tutti bisogno di imparare a guardare, per ora siamo molto bravi a vedere!
    Un grosso grazie a tutti coloro che hanno lavorato per regalarci un meraviglioso e indimenticabile momento.

    (Paola)

  3. Ogni anno sempre più bravi, sempre più sicuri! Grandi ragazzi ,veramente ” ultra abili ” nel regalarci emozioni. Grandi tutti, senza alcuna distinzione. E’ stato affrontato un messaggio importantissimo: tutti abbiamo bisogno di amore, tutti soffriamo e le lacrime sono lacrime per tutti, le stesse, amare e salate senza differenza alcuna.Aggiungerei….anche se hai il coloro della pelle diverso! Siamo tutti uguali e solo i sentimenti uniscono! Grazie a tutti, in modo particolare alla mamma, che più mamma non si può, ovvero Alma Zanni.
    (Luisa Valdesalici)

  4. Volevo semplicemente congratularmi con tutti quelli che aiutano questi ragazzi ad esprimersi. E’ stato uno spettacolo emozionante coinvolgente che mi ha colpito nel cuore. volevo anche dire ai ragazzi grazie di esistere!!!!!

    (Ombretta)