Home Cronaca “Se i comuni rateizzano l’Imu rischiano di non pagare stipendi e fornitori”

“Se i comuni rateizzano l’Imu rischiano di non pagare stipendi e fornitori”

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Graziano Delrio

L'applicazione dell'Imu nei Comuni è oggetto sempre più di vivace dibattito. “La vera questione, oggi, è che i Comuni hanno problemi di liquidità tanto gravi da mettere a rischio il pagamento di stipendi e fornitori” questo è quanto ha affermato il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci, Graziano Delrio, rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano un parere sull’ipotesi della rateizzazione dell’Imu, a margine della conferenza stampa di presentazione della Scuola per giovani amministratori dell’Anci. “Già l’ipotesi di pagare la prima rata dell’Imu ad aliquota base creerà problemi, il governo deve prenderne atto, perché molti Comuni hanno un deficit di liquidità e un problema di cassa, a causa dei tagli. Ci è ben chiaro che l’Imu, che è una tassa statale, rappresenta una patrimoniale pesante per i cittadini - ha aggiunto Delrio - Ma in queste condizioni i Comuni rischiano grosso”. Per Delrio, dunque, “il problema vero di cui dovrà occuparsi in queste settimane il Parlamento deve essere quello di permettere ai Comuni di pagare a giugno gli stipendi e i fornitori”.

 

2 COMMENTS

  1. Buongiorno Sig. Delrio, scrivo questo commento consapevole che difficilmente lo leggerà e che una sua risposta sarà ardua, ma uguulmente esprimo il mio pensiero. Se l’Italia è in questa situazione, se i comuni sono messi come Lei scrive, di qualcuno la colpa sarà, giusto? Non essendo ottuso, la spartisco in parte anche ai cittadini italiani, infedeli verso lo Stato, restii a pagare le tasse nella loro totalità, ma a loro posso dare anche una scusante. L’eccessiva pressione fiscale, anzi oserei dire asfissiante, noi ITALIANI paghiamo tutto di più, le aliquote, la benzina, la luce, l’autostrada e tante altre cose ancora e non sempre riceviamo in cambio servizi adeguati, vedi lentezze della macchina statale, giustizia, per non parlare delle strade, basta guardare la nostra STRADA STATALE 63, di nome solo statale di fatto paragonabile a strade di minor importanza, solo le promesse della CLASSE politica sono state all’altezza, specialmente in campagna elettorale.
    Ora passiamo alle colpe dello Stato, della macchina statale e della politica, incapace di capire alcune cosucce che vado ad elecare, le quali potrebbero risanare la macchina comunale:
    – stipendi faraonici ai segretari comunali;
    – sStipendi faraonici nelle utility tipo IREN, pare che il presidente percepisca più di Obama;
    – costi di gestione.
    – decentramento dei servizi (global service);
    – lentezza e poca efficienza;
    – costi degli appalti pubblici.
    Le porto un piccolo esempio di ciò che sta accadendo nel mio paese. Meno di 10 anni fa è stata riabbellita la piazza principale, Gramsci, con muri, marciapiedi, scalinate, tutto bellissimo; apparentemente fatto a regola d’arte, ma è qui che casca l’asino.
    Dopo pochi anni si è iniziato a notare lo sgretolamento delle scalinate, i marciapiedi sembravano un campo di battaglia, ora proprio in questi giorni vi è un’impresa che sta demolendo in parte quello realizzato, con una notevo spesa: chi paga? Chi ha controllato la qualità? L’impresa esecutrice o il COMUNE, cioè noi!!!!
    Elencando queste cose, specialmente in tempi di crisi, il cittadino maldigerisce nuove tasse, perchè se lo Stato piange il cittadino non ride.
    Nella speranza che questo Paese risorga, la lascio con l’augurio che al più presto la classe politica che ci ha portato sul baratro lasci questo paese a gente nuova.
    Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)