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Un luogo magico, le fonti del Secchia

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Le sorgenti del Secchia sono uno dei luoghi dell'appennino reggiano che frequento più spesso agli inizi della primavera perchè qui, come in pochi altri posti, il "risveglio" del faggio e la fioritura dei Crocus sono davvero affascinanti e dove la cornice di cime rocciose creano uno scenario molto suggestivo.
Dalla prima uscita prettamente fotografica che feci ormai 3 anni fa, avevo sempre immaginato questo luogo con un tramonto infuocato sulle cime e un bel primo piano sulle rocce del torrente con il classico effetto setoso ottenibile con tempi di scatto lunghi.
Tante volte sono rimasto qui fino a tardi speranzoso di trovare queste condizioni, ma ero sempre tornato a casa a mani vuote.
Ai primi di maggio di quest'anno avevo deciso per un'uscita fotografica e come sempre avevo intenzione di rimanere fino alle ultime luci. La giornata purtroppo era, come si dice in gergo, "piatta" ovvero il cielo era privo di nuvole e in più c'era molta afa. Le condizioni peggiori per portare a casa qualcosa di decente!
Ero scoraggiato e pronto a girare i tacchi, ma la voglia di scattare qualche buona foto era tanta e così decisi comunque di aspettare il tramonto.
La mia pazienza fu premiata. Dopo meno di un'ora quello che era un cielo "piatto" infatti divenne molto interessante con nuvole basse alternate a brevi schiarite. Condizioni molto promettenti per un tramonto ricco di colori!
Erano le 18 quando posizionai il treppiede in mezzo al torrente e mano a mano che il sole scendeva verso l'orizzonte le nuvole in continuo e rapido movimento sulle cime, assumevano tonalità sempre più calde e con colori favolosi...
Finalmente ero riuscito a portare a casa lo scatto che avevo in mente e che da tanto tempo desideravo di fare in questo che uno dei posti senz'altro più affascinanti dell'appennino reggiano.

7 COMMENTS

  1. Grazie Alessandro, i riflessi della cascata non sono in alcun modo elaborati. Quell’effetto sulla cascatella si ottiene usando filtri ottici neutri (ND), che permettono di allungare i tempi di scatto e quindi registrare molti più movimenti dell’acqua, e in questo caso sono riuscito a riprendere totalmente i rilflessi delle nuvole sull’acqua anche grazie ad un filtro polarizzatore.
    Ammetto che non sopporto quando mi vengano a dire che un risultato di una mia fotografia, che non sanno spiegare, sia frutto di un’elaborazione al computer. Per fare questo scatto sono rimasto fermo ad aspettare il tramonto per 3 ore tra l’acqua del Secchia, sono rientrato al buio, ho incontrato persone salendo che mi hanno chiesto se non era tardi per salire, ma chi ama la fotografia paesaggistica sa che per portare a casa certi scatti ci vuole piena dedizione e passione.

    (Stefano Cuccolini)

  2. Amo questi tipi di fotografie. Ho imparato ad apprezzarle con James Bragazzi, del quale lavoro la mia casa è piena, con particolari e splendidi ingrandimenti del nostro Appennino, ed ho continuato ad amarle con Stefano. Sono tecniche di scatto fotografico davvero emozionanti e coinvolgenti. Stefano, rispetto a James, mi sembra, renda più morbide e sfumate ai colori pastello tutte le sue opere, in modo che a volte sembrano quadri a olio, più che immagini naturali dei paesaggi e se anche utilizzasse filtri sabbia o seppia per fare questo, devo dire che ogni sua foto mi rapisce l’anima. Grazie davvero per questi tuoi momenti fotografici che vuoi condividere con gli altri. Sei un vero maestro della macchina fotografica. GRAZIE !!!!

    (Fabio Mammi)

  3. Confesso che, da ignorante in materia, anch’io avevo avuto una certa sensazione di irrealtà negli effetti dell’acqua. L’occhio non può percepire naturalmente effetti del genere perchè vede l’immagine istantanea. Grazie alla spiegazione letta ho potuto apprezzare ancora di più la bravura dell’artista che l’ha realizzata. Complimenti veramente, anche per le altre bellissime foto che ho potuto ammirare sul suo sito.

    (Anna Maria Gualandri)