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Poiatica, c’è odore di mafia

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 6 aprile 2012, Iren Ambiente Spa per conto di Iren Spa ha affidato un appalto  per  "servizi di interramento sanitario dei rifiuti e opere di manutenzione presso la Discarica di Poiatica in Comune di Carpineti" (gara n. 4244. CIG n. 3530142D52) e "servizi di smaltimento dei rifiuti solidi e delle acque reflue, servizi igienico-sanitari e simili".  L'appalto, dal valore triennale ed inizialmente stimato in 2.376 336,80 euro (2,37 milioni di euro) è stato aggiudicato alla ditta Ramm srl via Marinoni, Pianiga Italia,  con notevole ribasso d'asta del 35% per un  valore finale di 1 562 204,55 euro (1,56 milioni di euro) che a sua volta potrà subappaltarlo. In totale sono state quattro le ditte che hanno partecipato a questa gara.

L'appalto vinto dalla Ramm srl  come si legge nella Gazzetta Ufficiale Europea riguarda nei dettagli " l’esecuzione di tutti i servizi, le opere e le forniture necessarie per l'interramento sanitario dei rifiuti e le opere di manutenzione presso la Discarica di Poiatica in Comune di Carpineti.

 

I servizi e le opere sono appaltati a misura e riguardano prevalentemente:

a) triturazione meccanica sul fronte di scarico dei rifiuti non trattati;

b) stesura dei rifiuti conferiti direttamente sul fronte di scarico e dei rifiuti triturati;

c) sistemazione, compattazione meccanica e livellatura dei rifiuti;

d) innalzamento dei torrini verticali e manutenzione delle reti di convogliamento del biogas verso lesottostazioni;

e) copertura giornaliera dei rifiuti con terreno;

f) formazione o spostamento di cumuli di terra;

g) scavo, carico e trasporto di terreno;

h) scavi e formazione di rilevati per scoline, drenaggi e arginature;

i) lavori di manutenzione delle opere esistenti;

j) lavori di demolizione e ricostruzione manufatti di recinzione;

k) lavori di sistemazione e manutenzione della viabilità e degli accessi alla discarica con ricarico di materialiinerti e opere di parziale ripristino delle bitumature;

l) sgombero neve e spargimento di sale e ghiaietto contro la formazione di ghiaccio da eseguirsi nelle strade diaccesso ed interne della discarica con mezzi idonei quali lame spartineve e impianto spargitore;

m) opere murarie di fognatura, manufatti e costruzioni semplici di edilizia;

n) tutte le opere inerenti alla manutenzione delle infrastrutture, per il buon risultato della conduzione e sulla basedi quanto richiesto dalle vigenti leggi e norme in materia;

o) pulizia della viabilità e dei piazzali asfaltati;

p) trattamento deodorizzante sul fronte rifiuti;

q) manutenzione ed eventuali spostamenti o sostituzioni di linee in tubi di hdpe per il sistema di captazione biogas".

La ditta R.A.M.M. srl, con sede a Pianiga in provincia di Venezia, ha Rossato Sandro come amministratore unico, ed è totalmente controllata dalla Rossato Fortunato srl, controllata da Rossato e famiglia.

Rossato Sandro veniva raggiunto, in data 21.02.2006, da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a firma dell GIP di Reggio Calabria. Pesantissime le accuse per il Rossato, assieme ad altri indagati: “si avvalevano della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che derivava dalla loro appartenenza alla consorteria mafiosa di Libri Domenico allo scopo di commettere un numero indeterminato di delitti di estorsione , corruzione , turbativa di pubblici incanti e truffa ai danni di enti pubblici appaltanti e di imprese private".

I legami con le cosche calabresi al centro delle indagini di cui sopra: associazione per delinquere di stampo mafioso denominata cosca "Libri" , alleata storicamente alle cosche Tegano e De Stefano . Associazione la quale si avvaleva della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva allo scopo di commettere delitti in tema di traffico di sostanze stupefacenti e di armi ; delitti in danno delle persone , delitti di estorsione a carico degli imprenditori ed appaltatori nel territorio di competenza ai quali richiedeva il 5% del valore complessivo dei lavori da corrispondersi per metà all’ inizio dei lavori e per l’ altra metà prima della fine degli stessi, delitti di turbativa di pubblici incanti e truffa ai danni di enti pubblici appaltanti e di imprese private .ed allo scopo di acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o il controllo delle attività economiche ed imprenditoriali nonché di acquisire in particolare il controllo degli appalti pubblici nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani in tutto il territorio regionale .

Sia il materiale agli atti dell’indagine, quali esplicite intercettazioni telefoniche,  che numerose interrogazioni parlamentari, indicavano il Rossato come la faccia pulita da spendere nel conquistare appalti in tutta Italia.

La domanda se siano stati eseguiti adeguati controlli nell’assegnazione dell’appalto da parte di IREN è non solo d’obbligo, ma necessita una risposta celere e senza tanti giri di parole. Per questo oggi stesso presenteremo un’interrogazione in Consiglio Comunale a Reggio Emilia in merito a questa vicenda. Crediamo inoltre che anche la Regione Emilia Romagna, che di recente ha approvato una normativa atta a prevenire la presenza mafiosa nella nostra economia, debba analizzare la questione per comprendere se gli strumenti a disposizione sono sufficienti.

(Giovanni Favia, Consigliere regionale MoVimento 5 Stelle beppegrillo.it Emilia Romagna, Matteo Olivieri, Consigliere Comunale Lista Civica Reggio 5 Stelle Beppegrillo.it)

 

19 COMMENTS

  1. Iren continua a fare gare al massimo ribasso, questo non va bene, vengono messe fuori imprese locali conosciute, quelle che vincono sono imprese che spesso hanno soldi da riciclare. Le mafie sono molte attente alle gare la massimo ribasso. Firmare protocolli di legalità è una buona cosa se però modifichiamo anche il nostro modo di lavorare. Ritorniamo a lavorare con un senso etico e responsabile.

    (Enrico Bini)

  2. Era inevitabile. Al controllo sociale delle amministrazioni locali e della comunità si è preferita la via della capitalizzazione esasperata e l’azzardo della finanza internazionale. Soprattutto a livello politico si sarebbe dovuto denunciare per tempo il rischio concreto che nei territori opachi in cui si stava entrando, col sistema delle fusioni e degli accorpamenti indefiniti, erano molto elevate le probabilità di incrociare interessi e capitali malavitosi. La sensibilità dei cittadini è orientata diversamente. Parlare sbrigativamente di antipolitica e continuare ad ignorare il buon senso comune che caratterizza il nostro territorio aumenta soltanto la distanza tra amministratori e amministrati. Occorre che la politica, se cerca consenso, si rimetta in ascolto.

    (Commento firmato)

  3. Se Iren fa gare al massimo ribasso, perchè è in difficoltà, guardi dentro se stessa. Vorrei conoscere gli stipendi dei dirigenti, tutti, per essere sicura che non si paghino davvero stipendi esagerati come spesso sento dire. Io ho tutte le utenze con Iren e tengo moltissimo al mio territorio, ma l’equità deve ritrovare i suoi principi.

    (Dilva Attolini)

  4. Sulla Gazzetta di Reggio del 26 aprile “la presidente provinciale: ‘Dobbiamo recuperare il ritardo con cui abbiamo fatto i conti con le infiltrazioni mafiose nel nostro tessuto economico’”… “Il presidente dell’Anci: ‘Dalla nostra capacità di difendere legalità e Costituzione dipende il futuro di tutto il nostro paese da nord a sud'”… Sarebbe buona cosa che anche loro commentassero le notizie date dall’articolo pubblicato da Redacon, così come lo dovrebbero fare i sindaci e la Comunità montana, non lasciare sempre solo il buon Bini… che su questi temi si espone sempre generosamente.

    (Stefano Curini)

  5. Doverosa la notizia che Iren non procederà nell’assegnazione delle gare dove ci sono imprese che hanno vinto con situazioni al loto interno non proprio limpide.
    Peccato che questo avviene dopo che un giornale ha sollevato il caso segnalato da un cittadino/a che ha solo fatto una carrellata in internet sui nomi dei vincitori.
    Non e’ che forse qualcuno addetto ai lavori poteva fare prima questa ricerca?
    Forse sarebbe meglio cercare di mettere dei paletti prima della gara secondo quanto e’ previsto, all’interno degli statuti delle imprese che vogliono agire in legalità .
    grazie

    (Enrico Bini)

  6. Bene che si faccia chiarezza su queste faccende e per questo grazie al movimento 5 stelle. Comunque la discarica di Poiatica attira e attirerà sempre questo tipo di affari poco trasparenti. La presenza di una discarica ha bisogno di raccolte rifiuti inefficienti, di investire sullo smaltimento e non sul recupero e sul riciclaggio dei materiali, ha un impatto ambientale devastante anche quando viene gestita nel migliore dei modi… Con le condizioni finanziarie a dir poco precarie che pare stia attraversando Iren direi che c’è da stare allegri. Pare che ci sia un fondo accantonato per gestire la discarica nel momento in cui sarà chiusa, spero che non sia in mano a enti e persone che lo facciano andare in fumo… con qualche crack (finanziario ovviamente…)!

    (Andrea Costi)

  7. Ma chi è mai questa Iren? A chiunque si interessi al “problema Poiatica” vanno i ringraziamenti di noi tutti, indistintamente da appartenenze politiche o correnti di pensiero. Grazie di averlo fattto perchè da troppo tempo i nostri amministratori locali non vedono e non sentono… Come ho già avuto modo di dire, sono obbedienti al comando di Iren e formati al suo divino insegnamento… Ne abbiamo avuto prova fin dai tempi di Agac quando hanno permesso di far crescere a dismisura la discarica di Poiatica fino a farla diventare quella che è oggi e senza preoccuparsi assolutamente di quello che sarà; sono passati senza clamori i raddoppi, gli ampliamenti, l’appalto alla ditta Ciampà, alla quale era stata negata la certificazine antimafia, e adesso ci risiamo di nuovo rincarando la dose… Viene data in gestione la discarica a gente inquisita per associazione mafiosa… Ma non vi viene da chiedervi da chi è composta e chi sarà mai questa Iren..!? Quando era Enìa il 51% di azioni era dei nostri sindaci.. i nostri comuni reggiani erano gli azionisti di maggioranza e qualcosa contavano… Ora che hanno permesso la creazione di un “mostro economico mangiasoldi” come Iren, cosa contano? A livello locale sapremmo bene con chi prendercela per l’indifferenza e la leggerezza di certe scelte… sì… con i nostri cari amministratori… Ma anche con noi stessi per averli votati e lasciati fare.
    Purtroppo quello che è peggio è che nonostante tutto, nonostante “cosa nostra”, non ci interessiamo ancora di “casa nostra”… del nostro territorio che è l’unico vero valore che abbiamo e che, invece di tutelarlo, di proteggerlo, permettiamo che vi seppelliscano i rifiuti di mezza regione con tutti i rischi che ciò comporta per la nostra salute, per il futuro dei nostri figli e per il pilastro della nostra economia… la produzione del Parmigiano Reggiano.
    Io che amo la mia montagna molto spesso faccio fatica a capire i montanari…

    (Antonio Manini)

  8. Non è possibile che una questione delicata com’è la gestione dei rifiuti venga trattata con tanta superficialità e senza i necessari controlli non solo da chi ha indetto e aggiudicato gli appalti ma anche da chi ha l’obbligo e il dovere di tutelare i cittadini, cioè i sindaci che abbiamo votato e che dovrebbero essere presenti e chiedere maggiori garanzie.
    Riesce davvero difficile, visti i precedenti,credere che chi ha deciso non ne sapesse niente! Il solo fatto che questa ditta abbia chiesto il 35% in meno rispetto ad altre avrebbe dovuto far pensare… in che modo poi avrebbero recuperato i guadagni? Trattandosi di rifiuti diventa logico immaginare come…
    Mi piacerebbe sapere chi si occuperà della raccolta stradale oltre che della gestione all’interno della discarica: chi saranno le ditte che in futuro vinceranno questi appalti? La differenziata verrà davvero trattata come dovrebbe e quindi recuperata visto che nei programmi di IREN i maggiori investimenti saranno rivolti verso inceneritori e discariche (come ha dichiarato il sig.Viero durante l’assemblea a Castelnovo Monti poco tempo fa)?
    Certo che siamo messi bene… c’è proprio da stare tranquilli… per fortuna c’è chi ha portato a conoscenza i cittadini dei fatti. Grazie a Olivieri e Favia

    (Lorena Lugari)

  9. Non vedo commenti, ne qui ne altrove, dei “politici” locali..se è vero che Poiatica è divenuta una delle maggiori discariche a livello nazionale la salute e è alivello locale cioè dei Carpinetani. Se è vero che la discarica da a Carpineti una fonte di reddito non indifferente è sicuramente più importante chiedere quella trasparenza indispensabile per gestire al meglio il sito che è già ora potenzialmente pericoloso.
    Pericoloso perchè vincere con u ribasso del genere può voler dire che si fareddito con altri sistemi..ad esempio sversando rifiuti tossici sino ad ora destinati in altre località con costi di trasporto maggiori ( vedi discariche abusive in meridione) quindi i rischi aumenterano in modo esponenziale.
    Per questo mi attendo che l’amminsitrazione ed anche la minoranza facciano quadrato per amentare in modo più che proporzionale NEL TEMPO cosa succederà a Poiatica pretendendo da IREN controlli ancora più pressanti e puntuali.
    Complimenti a Bini per l’attenzione..un meno agli amministratori locali che avrebbero dovuto per primi “farsi sentire” con IREN…..

    (Massimo Muratori)

    • Condivido pienamente le osservazioni e da carpinetano sono seriamente preoccupato per l’estensione che sta assumendo il “mostro” Poiatica, l’odore di metano si sente in tutto il fondovalle del Secchia, la colonna continua di tir che portano pattume chissà da dove, non erano certamente queste le prospettive illustrate ai cittadini dai nostri amministratori al momento della realizzazione della discarica.

      (Roberto Ferretti)

  10. Vediamo se anche stavolta gli amministratori, primo tra tutti il sindaco di Carpineti ma anche quelli degli altri comuni limitrofi, non hanno niente da dire sulla vicenda!
    Come mai i grillini all’opposizione hanno potuto accedere a queste informazioni e gli amministratori invece sembra ne fossero ignari???
    I casi sono due: o non lo erano affatto (e quindi ne sono in qualche modo complici, anche per il solo silenzio riguardo la vicenda) oppure lo erano, e quindi svolgono il loro lavoro con evidente superficialità.
    Credo che i cittadini si aspettino e meritino una risposta, che dovrebbe essere pubblica e chiara….Anche se, probabilmente, non arriverà.
    Poi si parla di antipolitica, di crisi della politica e ci si interroga sulle ragioni della distanza tra essa e i cittadini… Complimenti ai grillini che rimangono ormai l’unico barlume di speranza in una politica corrotta, marcia e inadeguata.

    (Sara Benassi)

  11. Aggiungo al commento di Massimo Muratori che non conosco ma di cui condivido il pensiero, che la salute in pericolo non è “solo” quella dei carpinetani (la maggior parte dei quali fortunatamente risiede sull’altro versante del monte del Castello, a Carpineti paese per intenderci), ma anche, oltre a quella degli abitanti di Bebbio, Colombaia ecc, dei toanesi di Corneto, Cavola, L’Oca e paesini circostanti, che hanno la discarica a poche centinaia di metri in linea d’aria dalle proprie case!!! 15 anni fa era un vero piacere passeggiare per le stradine di queste borgate… oggi l’imponenza della discarica che domina la valle è tale da non riuscire più, neanche volendo, a percorrerle senza pensarci…e senza chiedersi quanto un impianto di dimensioni simili (e destinato a crescere ancora parecchio), possa realmente nuocere alla salute nostra e delle generazioni future.
    E alla luce di queste recenti informazioni ovviamente, le preoccupazioni aumentano ulteriormente…

    (Sara Benassi)

  12. comunque, pensandoci bene, la vicenda della discarica di poiatica sembra come la famiglia KARAMAZOV.. i personaggi si intrecciano e sorge spontanea una domanda… CHI E’ L’AUTORE?
    non di certo Dostoevskij… mah…….

    (Fabio Barale)

  13. Per Sara Benassi ; secondo me’ e’ sbagliato fare di tutta l’ erba un fascio non e’ tutto marcio e so che un Sindaco stava e sta’ lavorando su questa notizia anche prima che uscisse .ci sono responsabilità istituzionali e canali istituzionali da rispettare ,comunque se erbe posso confermare che un Sindaco si e’ mosso per tempo e in modo incisivo.

    (Enrico Bini)

  14. Grazie al Signor Bini per questa informazione, però mi piacerebbe sapere chi è il sindaco in questione e, soprattutto, mi piacerebbe sapere perchè in tutte le questioni che riguardano la salute e l’ambiente arrivano prima i cittadini e poi i sindaci. Come mai non si espongono mai? E’ troppo facile fare andare avanti gli altri… Perchè nessun sindaco si espone a riguardo??? Vogliamo sapere cosa passa nella testa dei sindaci che ci amministrano, Toano! Carpineti! Baiso! Villa Minozzo! Siete tutti responsabili!

    (Eva Benassi)

  15. Non sarò quella che gettato il sasso nasconde la mano e neppure quella che si può definire felice e contenta del risultato, perché avrei mille volte preferito accertarmi che tutto fosse in regola. Da più di dieci anni ho inseguito la politica, quella istituzionale, tentando ogni volta di far luce sulla filiera dello smaltimento dei rifiuti, in particolare quelli d’origine industriale definiti pericolosi.
    Ho partecipato a diversi convegni e dibattiti in cui il cittadino ogni volta che chiedeva lumi veniva zittito come un incompetente, che dovrebbe vergognarsi d’aver avuto l’ardire di importunare con domande impertinenti la ben nota cupola di chi ci amministra.
    Avevo ben ragione di ribattere e chiedere, dal momento che quando tutto il sistema ti vuol far credere che tutto è perfetto, controllato e garantito non si spiega perché si debbano ampliare continuamente i padiglioni oncologici e non si spiega perché gli stessi industriali provvedano a donare costosi macchinari per la cura del cancro.
    Nel 2007 ho sottolineato in diverse interrogazioni l’incongruità della filiera di smaltimento dei fanghi reflui urbani ed industriali provenienti dall’impianto di Mancasale, non erano stabilizzati a dovere e venivano usati come ammendanti nei campi… ricettacolo di virus, batteri e metalli pesanti.
    Dovevano mettere a posto l’impianto di Mancasale nel 2007 e invece oggi siamo ancora al punto di partenza… Chi ha bluffato, se non gli amministratori pubblici? Nel 2002 mi ha colpito la storia, mai scientificamente giustificata, degli esuberi di patologie tumorali tra Sorbolo-Brescello e Lentigione. Mi ha molto colpito scoprire che i bambini che si ammalano di leucemie o che nascono con malformazioni neonatali sono sempre di più e l’incidenza dei casi è sempre più in relazione con l’attività inquinante di alcuni plessi industriali, inceneritori, discariche e certamente il business delle ecomafie.
    Su quest’ultimo punto ho tentato di capire, riallacciandomi alle notizie stampa, e alla filiera del cemento e del calcestruzzo in cui entrano per essere recuperati anche i rifiuti industriali pericolosi, che i controlli effettuati sono minimi, e che negli alvei dei fiumi e nelle cave da ritombare ci si può rifilare ogni sorta di inerte di dubbia natura.
    Le ecomafie hanno ormai trasformato l’Italia in una pattumiera a cielo aperto, a Brescia sono raddoppiati i casi di bambini malati di tumore non solo perché c’è l’inceneritore più grande d’Italia, ma perché le mafie hanno seppellito nelle cave dismesse ogni sorta di veleno, con la compiacenza dei politici locali. Nel distretto ceramico modenese nascono sempre più bambini con malformazioni neonatali congenite, ma le autorità competenti fingono ancora che si tratti di bambini figli di coppie extracomunitarie. Solo in Emilia e nella regione Lazio abbiamo inspiegabilmente il doppio dei casi di tumore della tiroide rispetto le altre regioni italiane ed è assodato che Chernobyl non c’entra per niente. Non si vuole raccontare la realtà, persino nell’ultima pubblicazione del Registro tumori di Reggio sono spariti tutti i casi di mesotelioma da amianto; come mai se questi dati dovrebbero rappresentare una forte testimonianza per capire il danno causato dall’eternit?
    Ricordo con molta commozione la storia di un bambino di Toano, di nome Michele, e della sua leucemia mortale. Ho ancora una pagina di giornale dove la massima autorità regionale dell’Asl di Bologna negava che ci fossero mai stati casi mortali di leucemia a Toano. Tutto questo mi fa pensare che noi cittadini si debba sempre essere cavie silenti ed obbedienti ad un sistema che svende il territorio, ci avvelena, ci vessa di tasse e balzelli, tutto questo per garantire il business delle solite mafie, quelle delle cosche e quella dello stato. Una scioglie i bambini nell’acido, vende droga, spaccia armi e sfrutta minorenni, l’altra con i guanti bianchi inventa tasse, imbroglia loscamente, mette all’angolo gli onesti, inquina, ci fa ammalare e poi ci da in pasto alle multinazionali del farmaco, quelli che si ingrassano con le nostre chemio e le nostre lacrime… Se c’è un Dio dobbiamo pregarlo!
    Ecco perché ho cercato di capire cosa fa Iren. Ecco perché in un pomeriggio ho rintracciato quattro appalti, nomi e cognomi, storie che sembrano un brutto film.
    Perché vorrei evitare il gioco delle ecomafie, salvare la vita a quelli che domani potrebbero languire per una leucemia fulminante e salvarsi da un sistema criminale che un domani potrebbe rappresentare la stessa legge.

    (Maria)