In questi giorni la stampa nazionale e il mondo dei social network hanno i riflettori accessi sul caso dell'allevamento di Green Hill un'azienda di Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione (250 cuccioli ogni mese destinati a morte per sperimentazione). Sul web, con macabro realismo, circolano le immagini cui sono destinate le sfortunate bestiole e che, ovviamente, vi risparmiamo. Nei giorni scorsi, addirittura, una protesta è sfociata nella liberazione di una trentina di cuccioli. Roberto Pino Covelli, invece, esprime la sua campagna con questa foto "famosa", ritoccata. Sulle strisce pedonali di Abbey Road, entrato nella storia grazie alla copertina di uno degli album più celebri dei Beatles, ha deciso di mettere in fila anziché i celebri musicisti quattro Beagles.
"Che possa la loro vita avere fama e notorietà come quella dei fab four. Ma, soprattutto, che possano essere lasciati in pace e che le fabbriche della morte chiudano per sempre conservando le urla di dolore e le lacrime di migliaia di infelici immolati sull'altare della ipocrisia e della falsa scienza", scrive Roberto Pino.
Sì, aboliamo Green Hill, è solo una schifo; che schifo la vivisezione, siamo tutti con i beagle…
(Luciana Travaglioli)
Sentiamo pure il parere anche di Veronesi, non serve e nulla, così liberiamoli quesrti splendidi cani…
(Luciana Travaglioli)
Loro ci danno tanto amore e noi in cambio li facciamo soffrire!
Che vergogna!
La vivisezione è la cosa più inutile che esista.
Sì “aboliamo Green Hill”.
(Grazia)