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Gli studenti del Cattaneo-Dall’Aglio in silenzio per Melissa

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Il Cattaneo raccolto in silenzio

Un cerchio silenzioso stamattina alle 9.00 ha riempito per mezz'ora  il piazzale dell'Istituto Cattaneo- Dall'Aglio. Compostezza, commozione e presenza. Non ci sono molte parole di fronte a un fatto così grave. E' stata colpita una scuola. E a scuola stamattina i ragazzi hanno voluto esprimere la loro solidarietà a quanto accaduto.  Giovani vite  spensierate, proprio mentre si recavano a scuola, sono state investite da un'ondata di morte. Quando una nazione non riesce a proteggere i propri giovani, è una nazione in ginocchio. Il terrorismo, la strage di massa coinvolge un paese intero. La scuola simboleggia il futuro, la vitalità di una società. Un fatto gravissimo a cui nessuno può restare indifferente.

Così i rappresentanti degli studenti del Cattaneo hanno organizzato un momento per esprimere la loro vicinanza a Melissa Bassi, ai familiari, e a tutti i ragazzi coinvolti in un evento cui è difficile dare un nome.

Quando la violenza si abbatte su vittime innocenti il mondo degli adulti, responsabile di educare e aiutare le generazioni più giovani a comprendere e a dare un nome alle cose, non sa trovare nessuna spiegazione.

Colpire una scuola significa voler colpire le famiglie di una Italia pulita, che cerca di tirare avanti nonostante le mille difficoltà. E' stato fatto un attentato a quella parte del paese "sana", semplice, indifesa. I segni di quanto accaduto non si cancelleranno, sono vite spezzate da un trauma, inutile, senza nome, senza logica.

I ragazzi stamattina hanno rispettato un silenzio carico di incredulità, intensità e voglia di esserci. Un lungo applauso ha accompagnato poi la lettura di alcune frasi scritte per cercare di dare un senso a una società che sembra più non averne. Smarrimento e volontà di reagire, di non arrendersi a una logica di terrore cieco.

Parafrasavano canzoni portavoci di un sentimento collettivo alcune scritte:

"Resto nudo (indifeso?), faccio un gesto (esco in un piazzale in silenzio...) e manifesto."

Un piccolo gesto, senza fare rumore, solo la presenza a cercare di dare un significato a qualcosa che non ne ha.

Un insegnante apre le braccia: "La libertà è partecipazione."

Una folla composta e silenziosa, in lacrime, torna sui banchi di scuola.

4 COMMENTS

  1. Sono stati venti minuti di silenzio, un silenzio assordante… la commozione generale. Qualcuno ha scritto:” non si uccide la cultura con le bombe!”…Una ragazza ha espresso rabbia e dolore e volontà di partecipazione in una serie di proposizioni che suonavano come proponimenti…”voglio imparare ad usare la piazza…”, per esserci, per gridare la propria ferma opposizione alla violenza cieca, gratuita, inumana a cui l’uomo, l’adulto, non sa dare un nome.
    Grazie, ragazzi, per la vostra lezione! Serva da specchio al mondo degli adulti e delle istituzioni.

    (Una prof.)

  2. La ragazza che ha detto ” voglio imparare ad usare la piazza..” ha pienamente ragione e penso che noi studenti o comunque i giovani di tutta Italia debbano farsi sentire e non farsi scrupoli a farlo..siamo noi il futuro di questa nazione e dipendono moltissime cose da noi..ma pochissimi se ne interessano..nessuno ha il coraggio di prendere andare e farsi sentire…non bisogna parlare bisogna AGIRE e non si dovrebbe avere nessuna paura! dobbiamo essere principalmente noi non gli adulti a farsi sentire!! almeno proviamoci e riproviamoci ancora se necessario!!voglio dire..ma si dorme o si vive nella realtà?

    (Una studentessa)

  3. Come mamma che conosce il dolore per la perdita di un figlio, ho pianto per Melissa, le ragazze ferite e per i loro genitori. Non credo che questa classe dirigente e politica possa fare giustizia e trovare i colpevoli. Credo invece che la morte di Melissa sia servita per risvegliare nel corpo docente l’importanza di proteggere la scuola come luogo di cultura e di formazione,ma soprattutto negli studenti sia esplosa la voglia di AGIRE e reagire, come coraggiosamente afferma la studentessa, contro ogni forma di violenza . Di voi c’é bisogno. Da ora in poi il futuro è nelle vostre capacità e nella voglia di mettervi in gioco. Sono certa che lo avete capito. Sappiate che potrete contare anche sull’appoggio di chi giovane non è più ma sente tutta la voglia di ribellarsi a questa deriva morale. Coraggio ragazzi ! Se vi unite decisi ce la farete e migliorerete questo nostro paese e il mondo intero. Io ci credo !
    (un’altra mamma)