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Dalla Preda a Predappio

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I momenti di crisi sono così. Fanno rimpiangere, a volte, anche ciò di cui nel passato non facevamo che lamentarci o dirne peste e corna. Crediamo sia esperienza comune. Della nota serie si stava meglio quando si stava peggio. E dunque, soprattutto di questi tempi, il dittatore Benito Mussolini – che, dopo aver tolto la libertà al popolo italiano, lo ha portato dritto dentro una disastrosa guerra mondiale in compagnia del “collega” Adolf Hitler – è una di quelle figure che forse ancora molti, nostalgici o nuovi adepti, vorrebbero mettere nella lista delle “cose da salvare”? Abbiamo incontrato un castelnovese, che chiameremo (per sua scelta) Numa Pompilio, che proprio nei giorni scorsi si è recato a Predappio, paese del forlivese che ha dato i natali al duce, per due chiacchiere.

Come mai a Predappio? Idea tua o era previsto un qualche raduno?

Ci sono andato per curiosità, ho trovato un paese pulito e ordinato. No, non era previsto alcun raduno, per quello ci sono andato, non per dare un significato politico alla cosa.

Cos’hai visto sulla tomba di Benito? Com’era l’atmosfera? C’era altra gente presente?

Innanzitutto non è solo la tomba ma è la cripta della famiglia Mussolini. Infatti sono presenti i genitori Rosa Maltoni e Alessandro, i figli Bruno e Romano, la moglie Rachele. In una piccola stanza, chiusa da un cancello, sono custoditi alcuni cimeli risalenti al periodo. Atmosfera tranquilla e di pace, non vi erano esaltati, forse non essendoci raduni e commemorazioni. Sul piazzale dove abbiamo parcheggiato erano in sosta quattro pullman turistici e una decina di autovetture.

Eri solo o con un gruppo di amici dei nostri monti?

Ero con degli amici. Non so se altre persone della nostra zona vi si siano recate, comunque credo di sì, anche appartenenti a partiti politici contrari.

Che senso dai, dopo quanto successo e a quasi 70 anni dalla sua morte, a una tale visita? Perchè hai deciso di farla?

Che senso dare ad una tale visita? Si è tanto parlato del ventennio fascista, è sempre una pagina di storia italiana. Cosa penso di Mussolini? Leggendo il libro scritto dalla moglie Rachele ho appreso molte cose. Ad esempio che lui girava sempre senza soldi o pochi, che ha contratto un debito in banca di trecentomila lire di allora per aggiustare le case dei contadini romagnoli, che consumava le matite sino alla fine, tanto che la moglie lo rimproverava dicendogli che nello studio dove lavorava ne aveva in abbondanza ma lui rispondeva che erano dello Stato!!!

Puoi dirci cosa pensi tu della figura storica di Mussolini?

Penso che come uomo si sia fidato troppo di persone non degne che al momento opportuno gli hanno voltato le spalle. Ha creato la prevenzione sugli infortuni sul lavoro, le pensioni, ha bonificato paludi dove proliferava la malaria, si poneva anche di persona per svolgere dei lavori; infatti lo si vede con la falce in mano durante la battaglia del grano.

Al giorno d’oggi credi possa ricrescere nel nostro Paese un movimento del genere?

A causa del malcontento e dell’insicurezza che serpeggia negli italiani in questo momento di grande crisi non mi sento di escludere la possibilità di un ritorno, magari non con il nome di fascismo o di Mussolini…

 

9 COMMENTS

  1. Al signore che strizza l’occhio a Benito (tanto onesto e solo una povera vittima di fatti più grandi di lui) dimentico invece della guerra, delle distruzioni, dei milioni di morti, degli internati nei campi di concentramento, vorrei modestamente parlare delle senzazioni di mio nonno quando era costretto a trangugiare olio di ricino solo perchè colpevole di vestirsi con l’abito della festa il primo di maggio o delle metodiche e continue perquisizioni, alla ricerca di una presunta pistola, che terminavano con lo sparpagliamento sull’aia davanti a casa di tutta la biancheria contenuta negli armadi. Piccole storie, forse, ma indicative della barbarie prossima in arrivo. Lasci perdere, per favore, non banalizzi una tragedia immane.

    (Luigi Bizzarri)

  2. Mi associo al commento di Luigi Bizzarri e rincaro: invece che andare a Predappio il signore e i suoi amici della montagna avrebbero fatto meglio ad andare in Bosnia (io ci vado perchè lì ho un bambino in adozione a distanza in un orfanotrofio e uno ce l’ha anche l’Ecomaratona del Ventasso) dove, non cinquanta anni fa ma molti anni meno e nel pieno dell’Europa, si è consumata una carneficina non troppo diversa da quella alla quale Benito Mussolini ha partecipato. Mi fanno rabbrividire questi racconti sulle bonifiche di Mussolini o sulla sua stupida matita consumata fino alla fine. Mentre lui consumava fino alla fine quella matita milioni di persone venivano uccise. L’unica osservazione che mi sento di fare è che il signore che va a Predappio può dire le cose che dice solo ed unicamente perchè dopo la guerra voluta e persa da Mussolini, un gruppo di uomini giusti ha scritto una carta che si chiama Costituzione. Questa carta consente ancora oggi dopo tanti anni, anche ad una persona che dice simili cose su Mussolini, di dirle, di vivere in pace, di non avere una stella gialla in petto e non essere ucciso per le sue idee contrarie. Questa cosa, caro signore, si chiama democrazia e questa cosa ha vinto e vince, anche per lei, perchè uno come Mussolini ha perso.

    (Rosi Manari)

  3. La prossima volta nel tornare da Predappio le consiglio vivamente di allungare leggermente il tragitto e fermarsi a Fossoli. Poi, lì, si fermi a pensare al significato della matita consumata fino alla fine se ne sarà capace.

    (Alessandro Torri Giorgi)

  4. Tutti gli anni vado al Museo Cervi il 25 di aprile e non solo e siamo in tanti. Il nostro amico dovrebbe farci un salto. Tra l’altro è anche piu’ vicino. E per restare in zona venga a fare un giro a Legoreccio a novembre, oppure domani 10 giugno sulla Sparavalle e tenersi informato con tante altre letture.

    (A.C.S.)

  5. Io dico che ognuno è libero di fare quello che vuole e pur non associandomi a discorsi nostalgici e sperando che certi tempi non tornino più ci sono dei commenti di gente che espone falci e martelli, maglie di Che Guevara solo perchè uno per curiosità o per fare un giro è andato a Predappio. E allora fioccano commenti di andare a Fossoli, a vedere la casa dei Fratelli Cervi, ecc… I gulag non li va a visitare nessuno? La casa dei fratelli Govoni? Nessuno ha le palle per parlare dei fratelli Govoni? Invito tutti ad andare su Wikipedia e cercare Fratelli Govoni. E se non avete le palle state zitti.

    (Cristian)

  6. Vede Cristian, nessuno qua ha parlato dei gulag o dei fratelli Govoni, per un semplice motivo: si sta esaltando la figura di Mussolini, persona onesta, risparmiosa, con il senso del dovere e che ha fatto solo buone cose… Beh, la storia non è proprio questa. Per i fratelli Govoni non credo sia necessario andare a fare ricerche su wiki (forse qualcuno però è andato a cercare Fossoli…), ma nessuno in questa discussione ha esaltato nè i mandanti della strage nè gli esecutori della strage stessa. La sottile differenza è questa. Se poi per pura nostalgia vogliamo dire che Mussolini è stato il miglior personaggio della storia italiana, che ce ne fossero ancora dei Mussolini in Italia, appellandosi alla strage di Argelato… va bene così. Contenti voi contenti tutti. Andiamo pure a pregare sulle tombe degli assassini credendoli santi.

    (Alessandro Torri Giorgi)

  7. Per il carissimo Cristian… Volevo informarlo che i gulag non stanno in Italia e così come i campi di concentramento è giusto visitarli, per non dimenticare quanti innocenti sono morti. Per quanto riguarda tutti gli altri assurdi paragoni che hai fatto, vorrei solo ricordarti che il tutto ebbe inizio solo dopo l’orribile condizione in qui il Duce aveva portato il nostro paese. Fa tutto parte della guerra, giusto o sbagliato che sia. Ma nella guerra ci siamo finiti per colpa di chi? Dei fratelli Cervi forse? O dei gulag? Invece di revisionare la storia, rileggila bene. E per quanto riguarda Predappio, io sono poco democratico. Chiudetela perchè è solo una vergogna.

    (Fabio)

  8. Sempre la solita storia, per me gli assassini sono sempre assassini sia che siano fascisti sia che siano comunisti. Solo che vedo che qualcuno li chiama in modo diverso. I gulag non sono in Italia solo perchè gli americani ci hanno salvati e siamo stati di qua dalla cortina, altrimenti… Comunque per chiudere il discorso cominciato da Numa Pompilio non credo che la nostalgia sia una buona soluzione, forse qualcosa di buono l’avrà anche fatto, però ha fatto delle cose che hanno condannato il popolo italiano alla sofferenza e la fine che ha fatto se l’è meritata. Sperando che il duce e chi come lui non torni più, dissociandomi da pellegrinaggi alla sua tomba e che anche il comunismo sparisca suggerisco ad altri di leggere la storia con un po’ meno di faziosità. Grazie Usa.

    (Cristian)