Estratto dalle “Considerazioni finali” del governatore Bankitalia presentate il 31 maggio 2012 “Le condizioni economiche si deteriorano da un anno. In Italia la produzione industriale, che aveva a stento recuperato nel secondo trimestre dello scorso anno meno della metà dei 25 punti percentuali persi nella recessione del 2009, è da allora caduta del 5 per cento. Il prodotto interno lordo è diminuito dalla scorsa estate per tre trimestri consecutivi, con una perdita complessiva di circa 1,5 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione è salito, da luglio allo scorso marzo, da poco più dell’8 per cento a quasi il 10; fra i giovani con meno di 25 anni, dal 28 al 36 per cento. Secondo le previsioni di consenso, nella media di quest’anno e del prossimo il prodotto dell’area dell’euro registrerebbe un lieve incremento. Per l’Italia il 2012 non potrà che essere un anno di recessione, per le incertezze finanziarie e le drastiche, pur se indispensabili, misure di correzione del bilancio pubblico. In scenari non troppo sfavorevoli la caduta del prodotto può essere contenuta intorno all’1,5 per cento; una ripresa potrà affiorare verso la fine dell’anno, con probabilità tanto maggiore quanto più saranno efficaci gli interventi strutturali volti a migliorare l’utilizzo delle risorse pubbliche e private, quanto più chiara e decisa sarà la coesione mostrata dall’Unione europea”.
Allarme della Corte dei Conti 5 giugno 2012: l'aumento della pressione fiscale, ha avvertito il presidente Luigi Giampaolino in occasione della presentazione alla Camera del Rapporto su coordinamento della finanza pubblica, provoca «impulsi recessivi» sull'economia reale allontanando gli obiettivi di gettito e provocando un «rischio di avvitamento». Insomma, «va disinnescato il circolo vizioso».
La crescita nel 2011 è stata «asfittica» e «il gettito fiscale è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell'economia» e si tratta di «un fenomeno non occasionale destinato a protrarsi per alcuni anni». C'è tuttavia un aspetto positivo: il presidente della Corte dei Conti ha sottolineato che la spesa pubblica è in riduzione: «al netto degli interessi e dei trasferimenti alle amministrazioni locali - ha spiegato - le spese dello Stato risultano diminuite nel biennio 2010-2011 di circa il 6 per cento».
Nel triennio 2007-2009 l'evasione ha sottratto 46 miliardi l'anno - Nel dossier i magistrati contabili hanno segnalato che dal 2007 al 2009, tra Iva e Irap, si registra «un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi di euro l'anno». «Il tasso di evasione - si legge ancora nel report - è stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell'Iva e al 19,4% per l'Irap». Secondo i magistrati contabili «l'evasione fiscale resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia del nostro paese».
Il terremoto in Emilia - Secondo il ministro Giarda sarà ben difficile ipotizzare il calo della pressione fiscale. «Mi auguro sia possibile ridurre la pressione fiscale nel nostro paese». «Ci sono decisioni di aumento delle tasse - ha infatti spiegato il ministro - che sono già state assunte e vengono in attuazione per il prossimo autunno. Le conseguenze degli eventi calamitosi che hanno colpito il nostro paese - ha concluso Giarda - danno agli impegni del governo difficoltà ancora maggiore di quella ipotizzata».
Inutile lo sguardo alle istituzioni europee; la dissonanza degli intenti è fin troppo evidente. Questa è la vera debolezza dell’Europa, ed è il motivo per il quale il governo cinese ha deciso di allontanarsi dagli investimenti in Europa, almeno nei paesi della periferia, tra i quali l’Italia. Il fondo sovrano cinese ha dichiarato di non essere intenzionato ad acquistare bond italiani. Il Btp Italia di recente collocazione non è arrivato a 1,8 miliardi. Non mi dilungo sulla situazione della esposizione delle banche italiane ai prestiti Bce.
Mi soffermo invece sui dati della realtà provinciale per segnalare le seguenti situazione che denotano il persistere di una crisi acuta che investe moti cittadini della nostra provincia ed il tessuto produttivo. I dati sono aggiornati al 7 giugno 2012 e riguardano le nuove procedure esecutive e fallimentari da inizio 2012:
- esecuzioni immobiliari (aste di appartamenti, case singole, capannoni industriali e anche terreni) 381
- esecuzioni mobiliari (pignoramenti di beni mobili, di stipendi, pensioni, di c/c bancar, sfratti) 1149
- fallimenti 47
Dei danni provocati dal recente terremoto in Emilia non possiamo imputare colpe a nessuno, ma di questo “terremoto economico” che sta colpendo tanti cittadini della Provincia di Reggio Emilia riteniamo che ci siano varie responsabilità, a partire da chi si oppone alla realizzazione della diga di Vetto, un’opera che creerebbe migliaia di posti di lavoro; lavoro per imprese e cooperative, artigiani, operai, laureati e diplomati; portando una boccata d’ossigeno in questa situazione veramente molto grave; oltre a questo farebbe cessare lo spreco delle acque montane, produrrebbe energia elettrica pulita, darebbe acqua all’agricoltura e ai rubinetti, contribuirebbe a migliorare il clima, metterebbe in sicurezza la valle dell’Enza dai pericoli di esondazione, ecc. ecc.; un’opera che si ripaga da sola in pochi anni con i proventi della vendita dell’energia e dell’acqua. Ci auguriamo che il vero motivo per cui si dice NO ad un’opera che porterebbe immensi benefici non sia solo la paura di perdere voti da parte di qualcuno.
(Lino Franzini, presidente del Comitato pro diga di Vetto)