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Carpineti tra i cinque comuni della provincia che hanno scelto di sperimentare l’equometro per l’erogazione dei propri servizi ai cittadini

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Sono cinque i primi comuni della provincia di Reggio che hanno scelto di sperimentare l'equometro per l'erogazione dei propri servizi ai cittadini. Si tratta di Bagnolo, Carpineti, Casalgrande, Luzzara e Vezzano sul Crostolo. I sindaci Paola Casali, Nilde Montemerli, Andrea Costa e Mauro Bigi e l’assessore Alberto Lodi hanno firmato questa mattina in Provincia il protocollo che permette loro di avviare la fase di sperimentazione.

“L’equometro è uno strumento indispensabile per dichiarare guerra ai finti poveri e dunque per utilizzare al meglio le sempre più scarse risorse pubbliche, aiutando chi ha davvero bisogno”, ha commentato il vicepresidente Pierluigi Saccardi garantendo la massima disponibilità della Provincia a sostenere i comuni in questa attività. “Un altro punto di forza dell’equometro – ha aggiunto - è infatti rappresentato dalla sua massima adattabilità alle diverse esigenze ed anche alle diverse ‘sensibilità’ dei singoli enti, nonché alla tipologia di servizio o di aiuto pubblico che si intende erogare. È con viva soddisfazione che vedo il realizzarsi di questo progetto a cui sto lavorando da oltre un anno e che sono certo verrà esteso a tante amministrazioni italiane”.

“L’equometro ci permetterà anche di conoscere meglio le nostre famiglie e di indirizzare meglio le nostre politiche di welfare”, ha detto il sindaco di Luzzara Andrea Costa, e magari di confermare “un fenomeno che appare già evidente – ha aggiunto il sindaco di Carpineti, Nilde Montemerli -  ovvero che non sono più solo gli anziani, ma anche ragazzi e giovani famiglie senza lavoro, la fascia debole che deve essere assistita”. “E’ uno strumento importante – ha spiegato l’assessore comunale al bilancio di Casalgrande, Alberto Lodi -  soprattutto in un momento come l’attuale nel quale a fronte di un calo delle risorse i comuni registrano un aumento di richieste”; mentre il sindaco di Vezzano, Mauro Bigi, ha sottolineato l’importanza  dell’equometro “anche dal punto di vista della coesione sociale perché in un paese è dirompente che si veda assistita una persona che tutti sanno non aver bisogno di aiuto”.
 
Il nuovo sistema di verifica della situazione patrimoniale e reddituale dei cittadini, ideato dalla Provincia di Reggio Emilia e in corso di sperimentazione agli sportelli per i cittadini aperti nei centri per l'impiego, serve infatti per valutare in maniera più equa le richieste di ogni genere di aiuto o agevolazione pubblica (servizi, sussidi, buoni-libro, borse di studio, agevolazioni ecc.).

Sulla base del protocollo sottoscritto questa mattina la Provincia di Reggio Emilia mette a disposizione le analisi svolte nella fase di sviluppo dello strumento, i documenti e gli strumenti operativi necessari per la sua applicazione. Inoltre, è in fase di implementazione un software che consentirà agli operatori di inserire in una apposita banca dati le domande pervenute con la possibilità di procedere con un calcolo automatico dell’indicatore; una volta terminata tale operazione, anche questo software sarà a disposizione dei comuni.

Uno degli obiettivi della sperimentazione è anche quello di raccogliere informazioni qualitative (eventuali modifiche o necessità di miglioramento) e quantitative (dati di accesso al servizio) rispetto all'utilizzo dell’equometro, anche attraverso un confronto con l’utilizzo dell’Isee sulle stesse pratiche, per questo i comuni forniranno una rendicontazione sintetica e dettagliata a cadenza trimestrale, a partire dall’avvio della sperimentazione stessa.
Questa sperimentazione non sarà comunque limitata a questi cinque comuni, ma tutti i comuni interessati potranno avviare un lavoro di studio insieme alla provincia al fine di allargare ulteriormente il  raggio di applicazione.