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Iniziative estive sul crinale: “un itinerario culturale”

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E’ stato distribuito in modo capillare nei giorni scorsi il calendario delle manifestazioni dell’estate 2012 dell’Unione dei comuni dell’Alto Appennino reggiano. Attraverso questo strumento oltremodo pratico e leggibile, con apertura “a fisarmonica”, è possibile conoscere le iniziative da fine giugno a fine settembre dei quattro comuni dell’Unione: Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto.

Il programma è una sorta di itinerario culturale nelle varie frazioni e nei capoluoghi con le proposte più disparate: dalle rassegne ormai consolidate come “Al chiaro di luna” (8 concerti, 2 per ogni comune, con un tributo anche a Lucio Dalla a Cereggio di Ramiseto il 10 agosto intitolato “Caro amico ti scrivo”) e Festival Tra-Monti (tre concerti, uno a Pratizzano il 15 luglio, uno a Ligonchio il 4 agosto e uno a Frassinedolo di Busana il 12 agosto) agli “eventi culto” (come l'appena effettuata Ecomaratona del Ventasso), i concerti presso la Centrale  Enel a Ligonchio (quest’anno ci saranno i Modena City Ramblers il 28 luglio, un concerto jazz il 3 agosto “Saxofollia” con Stefania Rava e concerto con musiche medioevali e d’Appenninom ospite Toscam il 4 agosto)) e la quarta Festa dei Borghi a Cinquecerri il 14 agosto.

Una particolare attenzione viene dedicata agli scrittori e poeti locali, con la presentazione delle ultime fatiche letterarie (Rosy Manari: “Alla corte di Nasseta. Storia di un paese che non c’è”, Odino Raffaelli: "La folaga” e Lino Vergai: “Storia di Ligonchio e dei suoi casati”) ma anche con omaggi postumi: vedi Silvio D’Arzo (giornata di studio a lui dedicata il 16 agosto a Cerreto Alpi, nel 60° della morte), Melchiorre Pietranera e il suo libro “Colori del vento” e il poeta-pastore Amilcare Vegeti, autore de “La vera storia”, con una serata a Vaglie coordinata da Benedetto Valdesalici. Saranno poi ospitati anche scrittori dell’Appennino come Armido Malvolti o studiosi come Olmes Bisi.

Il Canto del Maggio trova la sua rappresentazione a Busana e a Casalino di Ligonchio il 12 agosto e poi i gruppi corali come il “Cinc cerr cor” o la “Corale del Gigante” saranno ospiti in molteplici occasioni.

Diverse le iniziative legate a mostre di pittura e scultura, mostre fotografiche, a tavole rotonde sulle tradizioni (come quella del Maggio) e poi tante le sagre e le fiere, le feste paesane, collocate nel periodo considerato, che saranno l’occasione per creare momenti di aggregazione..

Tante anche le proiezioni cinematografiche, ben distribuite, in modo da creare una vera e propria rassegna. E come non dare spazio anche a serate dialettali, con Silvia Razzoli, Enzo Fontanesi, Antonio Guidetti e Mauro Incerti protagonisti.

Non mancheranno i momenti prettamente gastronomici (le varie grigliate, gnoccate, tortellate, pastasciuttate e lasagnate) spesso finalizzati a scopi di beneficenza, quelli sportivi (oltre alla già citata Ecomaratona, alcune camminate e una prova di cronoendurance a Cerreto Laghi ai primi di settembre e infine, per chi vuole vivere il divertimento “senza fine” ecco la notte bianca a Cervarezza il 21 luglio o “La notte scura” a Cerreto Alpi il 17 agosto.

In totale sono 196 gli appuntamenti, identificati nel calendario come collocazione logistica dai colori: rosa per Busana, azzurro per Collagna, verde per Ligonchio e giallo per Ramiseto, ovvero i colori dell’estate dell’Unione dei comuni.

Tutte le iniziative sul sito www.unionecomuni.re.it.

 

1 COMMENT

  1. L’estate, le feste, l’identità: Appennino
    Nel rumore di fondo dell’estate, piena di convivialità feste e ritrovi di ogni genere che risuonano in ogni angolo, paese o borgo d’Appennino, si confondono suoni e significati diversi.

    L’eco delle mode del momento si accompagna con eventi e forme espressive che vanno oltre l’intrattenimento ed esprimono qualcosa di meno effimero; si possono forse intravvedere segni di sviluppo culturale, che non sono in contraddizione con la crisi che stiamo attraversando.

    Il senso di comunità e di festa che si percepisce dai calendari colmi di appuntamenti nasce da qualcosa di profondo: certo dalla cosiddetta “bella stagione”, che rende piacevoli gli spazi aperti e le serate; ma forse, in maggior misura, dalla voglia e dalla gioia di re-incontrarsi tra persone e famiglie, di rivedere finestre aperte, case abitate, paesi pieni, di rivedere vive e ricche, per una volta all’anno, le nostre comunità intristite e impoverite dall’emigrazione.

    La “cittadinanza affettiva”, prima ancora di essere un attestato rilasciato dal progetto ‘Parco nel Mondo’, è una realtà umana concreta. E’ una ricchezza dell’Appennino, che si accende per una breve stagione per poi tornare spenta per il resto dell’anno: borghi che passano da 10 a 100 abitanti, paesi che passano da 200 a 1000, persone di diverse età e professioni che si ritrovano nei bar, nelle aie e nelle piazze.

    L’estate dà la misura di quanto potenziale di forza e vitalità sia depositato nelle persone che non abitano stabilmente l’Appennino, ma comunque lo riconoscono come casa propria. Moltiplicare i ritorni e le relazioni anche virtuali, fino a realizzare vere e proprie comunità allargate, deve diventare, prima che un progetto del Parco, un progetto delle comunità stesse.

    L’estate è la stagione ideale per mettere a fuoco e a frutto questo tratto della socialità e dell’identità culturale dell’Appennino che è storico e, al tempo stesso, gravido di attualità e potenzialità.

    Lo spazio culturale del Parco, nell’estate, è l’iniziativa su questo tema e anche su un ritorno d’identità d’Appennino, quale pare profilarsi nelle espressioni culturali e artistiche locali, in forma di libri e racconti, di musiche e testi di canzoni, di produzioni cine-televisive e installazioni di arte nella natura, di richiami ai dialetti e risvegli di storia e di memoria.

    La stessa parola Appennino viene pronunciata con più frequenza, sui giornali e nei manifesti, nelle parole e negli scritti

    (Fausto Giovanelli)