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Appuntamento con “Questa notte per l’Africa”, domenica 22 luglio a Castelnovo ne’ Monti

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L'ambulatorio dentistico attrezzato l'anno scorso nella clinica di Shashemene - Etiopia

Domenica 22 luglio torna il tradizionale appuntamento estivo con “Questa notte per l’Africa” organizzato dal GAOM.
Come sempre, la manifestazione si svolgerà in piazza Gramsci a Castelnovo ne’ Monti.

Per quanto riguarda l’animazione, la novità di quest’anno è l’esposizione canina organizzata, dalle ore 17.00 in avanti, dall’Unità Cinofila  di Castelnovo ne’ Monti.
Per chi volesse aderire all’iniziativa è necessario che il proprio cane sia dotato di microchip e vaccinazioni, che non abbia età inferiore a 4 mesi, e che sia regolarmente iscritto all’anagrafe canina. (Per informazioni contattare la dottoressa Loretta Boni).

A partire dalle ore 15.00 sarà attivo il ristorante, che propone gnocco fritto, patatine,salumi, formaggi, polenta, costine, salsicce, torte e bevande per tutti i gusti.

Dopo la cena in piazza, la serata proseguirà con il concerto della “Merulo Big Band” dell’istituto Merulo di Castelnovo ne’ Monti.

I fondi raccolti durante la manifestazione saranno utilizzati per proseguire l’allestimento del poliambulatorio della baraccopoli di Shashemene, sull’altopiano etiope.
Grazie ai contributi raccolti nella scorsa edizione, sono stati attrezzati il nuovo ambulatorio di otorinolaringoiatra, quello dentistico e delle vaccinazioni.
Per il nuovo anno, il progetto prevede di munire di adeguata strumentazione il laboratorio di analisi, attualmente già in funzione, ma con scarse potenzialità.

Il poliambulatorio, realizzato dal GAOM nel 2006, riveste una certa importanza a livello locale, in quanto rappresenta l’unico presidio medico qualificato della zona, ed un importante supporto logistico all’ospedale di Gambo.
Prestando servizio agli abitanti della baraccopoli (160.000 circa), dei villaggi della savana e della foresta, mira anche a formare la popolazione locale relativamente all’importanza dell’igiene e delle vaccinazioni per prevenire molte malattie, dal momento che in Etiopia le cure tradizionali si basano quasi esclusivamente sull’uso delle erbe, ma con scarsi risultati.