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La storia di Amilcare Veggeti

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Giovedì 19 luglio, presso la "Locanda dell’Alpino" di Vaglie di Ligonchio, alle ore 21, Benedetto Valdesalici (voce) ed Ezio Bonicelli (violino) omaggiano il poeta merciaio di Vaglie Amilcare Veggeti proponendo la lettura integrale del poema ‘Vera Storia’ che Veggeti scrisse durante e subito dopo la seconda guerra. Il volumetto, in una sessantina di pagine tutte in ottava rima, racconta le atrocità compiute dai nazifascisti in quei luoghi della montagna reggiana nel 1944. L’evento, a ingresso libero, è organizzato dall’associazione villaminozzese "Villacultura" insieme al Comune di Ligonchio.

Scriveva sull’intento del poeta Veggeti, nella sua presentazione a "Vera Storia" (ed. Tecnostampa, 1976), l’allora sindaco di Ligonchio Giacomo Notari: “ … Ciò che il suo intelletto brama è che memoria esista di quello che toccò a Santino, a Carolina, a Clara e a Ulisse, all’Emidio e al Priore, a Marino e a Federico. Alle borgate di Caprile, di Ospitaletto, di Vaglie, di Cinquecerri, di Piolo, Predare e Ligonchio. Alle donne e ai bambini, alle loro case e ai loro beni - la vita dei rubati – perché questi sono i personaggi, i riferimenti unici, reali e concreti del suo mondo”.

"Veggeti leggeva Vera Storia quando andava nei paesi a vendere la merceria", scrive sul libriccino edito per l’occasione Benedetto Valdesalici, promotore e curatore dell’iniziativa, che così commenta l’evento: “Mi spiace non saperlo cantare, ma sono felice di poterlo ricordare e leggere nel suo paese”.

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Amilcare Veggeti (1889-1964)

Nato da povera famiglia, primo di sette fratelli, dopo il pastore, il bracciante agricolo ed il muratore fece il merciaio ambulante dividendosi tra Vaglie e La Spezia. Scrisse (con Zanicchi e Ceccardi) tre Maggi più volte rappresentati ("Giuseppe Ebreo" nel 1932, "Pia dei Tolomei" nel 1939 e "Leonildo" nel 1945), alcune poesie dialettali e il poema "Vera storia" dove, nel solco dei Raffaelli e dei Briselli che lo avevano preceduto scrivendo in ottave della prima guerra mondiale, ci narra episodi che sembrano usciti direttamente dalla tragedia greca.