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Assoluzione perchè il fatto non sussiste

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La Corte di Appello di Bologna ha assolto con formula piena, ribaltando la decisione di primo grado, i toanesi Anna Albertini, Elena Zannato, Guido Castagni, l’ex convivente e il reggiano Walter Montermini, dall’accusa di violazione di domicilio, perché il fatto non sussiste.

Il procedimento era derivato da una più drammatica causa per violenze che ha visto imputato Agostino Marchetti, agente di commercio di Toano, condannato nel 2006 dal Tribunale di Reggio Emilia a sei anni e quindici giorni di reclusione per violenze ai danni della ex convivente, pena riconosciuta nel 2012 dalla Corte d’Appello di Bologna, che ha ridotto la condanna a 4 anni. Marchetti, che si dichiara innocente, intende impugnare la sentenza in Cassazione.

Gli altri quattro imputati erano testimoni, che hanno deposto a favore della ex convivente.

L’agente di commercio toanese li aveva denunciati, ritenendosi leso dal sospetto di presunti contatti illeciti con la famiglia del giudice che presiedeva il Collegio nel primo grado del processo per violenze, e da presunte violazioni della propria abitazione da parte dei testimoni e della ex. Verso la fine del processo di primo grado, il giudice decise di astenersi.

Il Tribunale di Reggio aveva assolto in appello, con formula piena, Albertini, Zannato, Castagni e Montermini, dall’accusa di diffamazione, rovesciando la sentenza del Giudice di Pace, che in primo grado li aveva condannati. Anche per questo processo l’accusa ha annunciato ricorso in Cassazione.