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Prima casa della carità in terra d’Albania

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Visita di mons. Caprioli alla casa della carità in costruzione (estate 2010)

Questa mattina nella diocesi di Sapa viene inaugurata la prima casa della carità in terra albanese. Già da lunedì l'ausiliare Lorenzo Ghizzoni con una trentina di reggiani ha raggiunto la diocesi di Sapa, dove oggi il vescovo locale, Mons. Lucjan Avgustini, inaugurerà la casa presso la cattedrale intitolata alla beata Madre Teresa di Calcutta, oggi festeggiata in tutta l'Albania.

Più sotto pubblichiamo l'introduzione storica che è stata letta nei giorni scorsi in Ghiara, a Reggio, nella Messa di ringraziamento per l'inaugurazione presieduta dal Vescovo Caprioli e il messaggio di quest'ultimo.

Sr. M. Grazia e Sr. Rita sono state inviate ad aprire la casa mentre Caterina Bondavalli, di Cadelbosco Sopra, raggiungerà nei prossimi giorni la missione reggiana in Albania, guidata da Don Stefano Torelli.

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Esattamente 20 anni fa, nel gelido autunno del 1992, la nostra Chiesa di Reggio entrava in contatto con l’Albania e con la sua Chiesa, stremata da 50 anni di terribile dittatura comunista e testimone del martirio di tantissimi sacerdoti, religiosi e laici perseguitati dalla violenza antireligiosa.

Alla Casa di Carità di Cella, due suore e alcuni giovani cominciano ad interrogarsi di fronte alle immagini drammatiche della televisione che mostrano la povertà d’oltremare. Si cerca qualche aggancio e si parte con due TIR. Parte anche don Romano Zanni (Superiore delle Case della Carità), perché oltre all’aiuto immediato, interessava andare a vedere le possibilità di un intervento mirato e continuativo per le reali esigenze del popolo albanese.

Dopo i primi aiuti alimentari in soccorso alle popolazioni del nord, è continuata la collaborazione con la Chiesa albanese attraverso l’attività portata avanti da don Luigi Guglielmi, allora direttore della Caritas di Reggio, improvvisamente scomparso nel maggio del 1996. La sua opera di aiuto pastorale ed economico, per grazia del Signore, non è cessata per l’organizzazione dei campi di lavoro estivi, le celebrazioni natalizie, pasquali e nella ricorrenza dei defunti, che ha visto la presenza di numerosi sacerdoti e volontari giovani e adulti fino al 2002.

È nel 2002 che la presenza della nostra Chiesa in Albania si fa stabile con l’invio del missionario fidei donum don Carlo Fantini, in comunità con alcuni volontari. La missione inizia il suo servizio a Gomsiqe, sulle montagne a pochi chilometri da Laç Vau Dejes, sede della Diocesi di Sapa, rinata da pochi anni.

Nel 2007 il nuovo Vescovo di Sapa, Mons. Lucjan Avgustini, in visita in Italia, conosce la realtà delle “Case della Carità”; ne resta molto colpito e inizia a chiedere con insistenza una “Casa della Carità” per la sua Chiesa inviando nell’ottobre di quell’anno una lettera al nostro Vescovo Adriano, in cui, tra l’altro scrive: “proprio perché siamo colpiti e ammirati dalla forza di questa testimonianza, pur consapevoli delle difficoltà che attraversa questa vostra famiglia benedetta, dopo averne parlato a viva voce, ancora una volta osiamo rivolgervi la nostra supplica perché si possa concretizzare anche qui in Albania, in questa Diocesi di Sapa, il trapianto della Casa della Carità: un ulteriore dono della vostra Chiesa alla nostra, una ulteriore radice che ramifichi e, speriamo Dio lo voglia, porti frutti abbondanti di bene per noi, per voi e per tutti”.

A quella forte e fraterna domanda di collaborazione la nostra Chiesa ha risposto generosamente  inviando già due suore della Congregazione – suor Rita e suor Maria Grazia - le quali, assieme a volontari albanesi, daranno vita alla prima “Casa della Carità” in Albania.

Le strutture sono già state realizzate e proprio oggi – 6 settembre la Casa della Carità viene inaugurata. In questo triduo di preparazione alla grande festa della “Giareda” ci sentiamo uniti con i nostri fratelli albanesi  con la preghiera e l’Eucaristia.

L’apertura della nuova Casa è un fatto di Chiesa e coinvolge tutta la nostra Diocesi; è un modo di essere in missione della nostra Chiesa reggiana, e per questo richiede la corresponsabilità, l’impegno e la condivisione di tutti.

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Messaggio del vescovo Adriano Caprioli per l’apertura della prima casa della carità in Albania

Domenica 2 settembre invito tutte le parrocchie a unire i cuori e le menti in un’ardente preghiera in preparazione all’apertura della prima Casa della Carità in Albania, a Lac-Vau Dejes, sede vescovile di Sapa, il 6 settembre, all’indomani della memoria molto cara agli albanesi della beata Teresa di Calcutta e alla vigilia della festa del nostro Santuario della B. Vergine della Ghiara. Ed è per questo che nel Santuario cittadino, nel medesimo giorno dell’inaugurazione, alle 18.30, presiederò la Messa di ringraziamento e di comunione con l’Ausiliare Lorenzo e una delegazione reggiana che saranno là presenti, insieme a Sr. Maria Grazia e a Sr. Rita, già arrivate nei giorni scorsi ad aprire la nuova Casa, ad accogliere i primi Ospiti e a coinvolgere nell’animazione il clero e i fedeli locali.

L’Albania è un Paese dove ogni religione ha subito una violenta persecuzione da parte di un regime che mirava a instaurare l’ateismo di Stato: per questo ha cercato di annientare la capacità di pensare e di provare sentimenti. Non vi è riuscito, perché lo Spirito Santo ha custodito la fede, la speranza e la carità in questi cristiani.

Nel cammino della Chiesa albanese, tuttavia, c’è come un vuoto, che corrisponde agli anni del regime: dal Dopoguerra fino all’inizio degli anni Novanta, lunghi anni di silenzio, il cui effetto devastante ho potuto vedere con i miei occhi nella mia prima visita nel 2001. Da poco il vento del Concilio Vaticano II ha raggiunto questi cristiani, aiutandoli a rivestire di nuovi significati quelle tradizioni e devozioni che, pur avendo garantito la sopravvivenza della fede nella prova, rischiano ora di frenarne la crescita verso la pienezza. Gesù stesso, nel Vangelo di questa Domenica, XXII del Tempo Ordinario, ci mette in guardia da una religiosità frutto di sola osservanza, per indicarci l’amore come pienezza della legge e vero culto al Padre (cfr. Marco 7,1-23).

Da vent’anni la nostra Diocesi cammina con la Chiesa sorella di Albania: in questo tempo si sono alternati diversi laici, il Diacono Antonio Ferretti e la moglie, due Sacerdoti, Don Carlo Fantini e ora Don Stefano Torelli. Il loro impegno è stato soprattutto nei confronti della Catechesi, della Liturgia, della celebrazione dei Sacramenti e della visita alle famiglie in un territorio vasto e montagnoso, condividendo l’intento del giovane vescovo Lucjan Avgustini di puntare per la rinascita delle comunità parrocchiali sulla formazione e la corresponsabilità dei laici (fu il tema dell’assemblea diocesana del settembre scorso, a cui portò il contributo anche il nostro Vicario per la formazione dei laici, mons. Giancarlo Gozzi) e sulla cura delle vocazioni sacerdotali.

Oggi alla nostra Chiesa è chiesto di fare un passo in più in questa linea e di donare una testimonianza di Carità: dall’Eucaristia celebrata all’Eucaristia vissuta, in particolare nel servizio ai più poveri e piccoli, amati e serviti come vero culto a Cristo. Il nostro cammino con la Chiesa albanese ci chiede oggi di “essere di quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori, illudendo noi stessi” (cfr. Giacomo 1,22, seconda lettura).

L’inizio della Casa della Carità nella parrocchia della Cattedrale di Lac-Vau Dejes — intitolata a quella figura luminosa che è la beata Madre Teresa — è dunque un piccolo segno perché queste comunità della Diocesi di Sapa possano “ri-leggere con il linguaggio delle Tre Mense”, la stessa vita di preghiera, sacramenti, opere di misericordia che come cristiani vivono da più di nove secoli (il 29 settembre, con il Legato pontificio, giungeranno al culmine i festeggiamenti per il 950° della Diocesi).

Una delle motivazioni che hanno spinto il Vescovo di Sapa e il parroco a chiedere insistentemente la Casa della Carità è donare ai giovani albanesi, esposti alla sfida della secolarizzazione, la possibilità di fortificarsi nella fede con il nutrimento della Carità.

La nostra Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla, grata per il dono della Casa della Carità, ha la responsabilità di annunciare gratuitamente ciò che gratuitamente ha ricevuto dal Signore.

La condivisione e lo scambio dei doni fra Chiese sorelle ci aiuti a crescere in una fede sempre più pura e rinnovata.

Intenzione per la preghiera dei fedeli per l'apertura della casa della carità in Albania il 6 settembre 2012

Preghiamo per l’apertura della Casa della Carità in Albania, nella Diocesi di Sapa, nei prossimi giorni, il 6 settembre.

Chiediamo al Signore che sia una casa che testimonia l’amore ai poveri e ai piccoli prediletti del Signore e in cui scoprire il Servizio come vero Culto a Gesù, per amarlo nei fratelli come è amato nella Parola e nell’Eucaristia.

Preghiamo anche per noi, Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla: il Signore ci aiuti a vivere la responsabilità del dono della Casa della Carità che abbiamo ricevuto, per essere portatori delle Tre Mense ai vicini e ai lontani.