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L’addio a Erminio Ruffini

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 Ha deciso di riposare, per sempre, nel cimitero di Gottano, abbarbicato sulle rive dell'Enza, poco prima della salita che conduce alla parte di sopra del paese. E le sue esequie, lo scorso sabato, si sono tenute proprio nella piccola e millenaria chiesa del paese.

Erminio era nato a Groppo di Vetto 61 anni fa, dopo diversi anni trascorsi come casaro in alcune latterie della nostra montagna, nel 1996 era tornato al suo paese per prestare la sua attività presso la Latteria Pascoli Alti di cui era socio da 16 anni e nel quale era apprezzato e stimato per il suo lavoro.

Amante dei nostri boschi e appassionato cacciatore, prediligeva le battute al cinghiale.

Lascia la moglie Marina Iori e il figlio Tiziano, dopo una breve malattia che lo ha costretto, in questi ultimi mesi, al ricovero presso l'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia; la moglie riporta: “Purtroppo a nulla sono valse le amorevoli cure e le attenzioni prestate a Erminio, ricorderò per sempre tutto il personale medico e paramedico che in questi mesi lo ha seguito, i reparti di Chirurgia Prima Divisione Oncologica dottor Pedrazzoli, Medicina Prima Divisione Ematologica dottor Iori e Dipartimento Endoscopia Digestiva dottor Sassatelli che ringrazio sentitamente e in particolare le dottoresse Galeandro e Capodanno”.

Nonostante la pioggia battente di una triste giornata autunnale, Erminio nell'ultimo viaggio è stato accompagnato da una numerosa folla. La grande partecipazione può motivarsi nella solarità e simpatia che chiunque poteva trovare in lui; una vita semplice dedicata alla famiglia e al lavoro, tutti coloro che lo hanno conosciuto lo ricordano con un sorriso.

Una persona onesta che lascia un grande vuoto in tutti noi e la speranza che le fatiche terrene vengano, un giorno, ricompensate. Anche da chi scrive, un grande 'ciao Erminio'!

(Giulia e Alessandro)

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