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Alto Appennino / Interventi di ripristino in corso

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Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il Consorzio volontario forestale Alpe di Succiso stanno realizzando importanti interventi di ripristino sul crinale reggiano. Gli obiettivi sono la manutenzione del Rifugio Rio Pascolo, l’intervento conservativo su 17 ettari di bosco ad alto fusto e la realizzazione di una variante che permetta di creare un anello di congiunzione con l’alta Ippovia dell'Appennino reggiano.

Si legge in una nota che "una delle missioni principali del Parco è quella di salvaguardare il patrimonio boschivo, renderlo fruibile e, soprattutto, creare occupazione, sia coinvolgendo direttamente ditte specializzate in interventi nel verde, sia nel comparto turistico. Per questo l’Ente intende sviluppare un piano d'intervento, sfruttando al meglio gli strumenti economici destinati alla manutenzione del territorio, come la Misura 227 del Programma di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna".

Si tratta di risorse stanziate dalla Comunità europea che ha elaborato il testo "Politica di sviluppo Rurale 2007/2013" poi declinato nel "Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale" per l'Italia del 21 giugno 2010. Con questo strumento l’Unione europea ha voluto definire una strategia per le foreste, riconoscendone il loro ruolo vitale nel contrastare i cambiamenti climatici. Il Programma di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna 2007-2013 (Psr) premia gli interventi all'interno dei parchi e dei Siti d'importanza comunitaria (Sic), distretti territoriali che sul crinale appenninico sono per lo più coincidenti.

"I consorzi e gli usi civici rappresentano la proprietà dei boschi che di fatto appartengono alla comunità. Per questo il Consorzio volontario forestale Alpe di Succiso è un alleato indispensabile per tutte le azioni rivolte alla manutenzione del territorio. In questo caso, inoltre, il Consorzio si è reso disponibile a cofinanziare gli interventi, creando un'innovativa sinergia pubblico/privata con  il Parco nazionale".

«Le opere che la cooperativa Paese Alpe di Succisa sta realizzando – spiega Giorgio Govi, direttore dei lavori - intendono riqualificare i boschi interessati, migliorandone la fruizione e l’estetica.  Stiamo lavorando in particolare sulle funzioni di difesa del suolo, la regimentazione delle acque, la valorizzazione paesaggistica e lo sviluppo della ricettività turistica».

«Il Parco Nazionale è chiamato ad avere un ruolo guida nella salvaguardia del territorio – afferma Giuseppe Vignali, direttore del Parco – Il cambiamento climatico associato all'abbandono dei boschi e delle coltivazioni hanno reso l'Italia un territorio più fragile; è necessario investire in innovazione per fare la nostra parte nel contenimento dei gas serra, ma è anche fondamentale investire nei settori tradizionali come la manutenzione del territorio e la prevenzione. Tali investimenti possono offrire, inoltre, occasioni occupazionali alle imprese forestali. Non bisogna sottovalutare, infatti, che la difficile situazione economica e ambientale venutasi a creare negli ultimi anni impone un programma d'intervento per aiutare imprese e occupazione, e allo stesso tempo è possibile valorizzare il territorio anche qualificando l'offerta turistica».

Oltre a quello sull’Alpe di Succiso, il Parco nazionale promuove e sostiene anche altri interventi: il potenziamento della multifunzionalità dei boschi con particolare riferimento alla fruizione pubblica nell'area dei laghi cerretani, affidato alla Commissione beni separati usi civici Cerreto Alpi; il potenziamento della multifunzionalità nei boschi del Livello di Nasseta affidato al Consorzio volontario forestale "Alta Val Secchia", incarico che prevede anche interventi con finalità turistiche che contribuiranno allo sviluppo di capacita imprenditoriali, rendendo le imprese forestali capaci di erogare anche altri servizi.

«Grazie alla Misura 227 del PSR, il Parco intende sostenere il lavoro in un momento difficile - spiega il presidente Fausto Giovanelli - Sappiamo benissimo che per creare vera occupazione e sviluppo duraturo è necessario un salto di paradigma: non si può continuare ad attingere dalle risorse pubbliche. In momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, però, è necessario sfruttare anche piccole azioni che possono aiutare a mettere in campo un po' di fiducia. Mentre ripensiamo al futuro, quindi, sosteniamo l'esistente».