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Riordino province / “Vuoto di potere”

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Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, sotto la presidenza di Gianluca Chierici, ha approvato un ordine del giorno sul decreto di riordino delle province, presentato dal capogruppo dell'Udc Mario Poli e sottoscritto anche dal capogruppo del Pd Fabrizio Allegretti, dal capogruppo di Futuro e libertà Tommaso Lombardini e dal consigliere di Progetto Reggio Riccardo Molteni.

In particolare, il documento, alla luce di quanto previsto dal decreto relativamente all'abolizione delle giunte a partire dal 1° gennaio 2013, ritiene che "tale provvedimento possa produrre un vuoto amministrativo e istituzionale sul governo dell’area reggiana nella delicata fase di transizione verso la nuova Provincia di Reggio Emilia e Modena".

Considerato poi che "lo stesso provvedimento rischia di produrre una forte instabilità circa le prospettive occupazionali degli operatori delle province, pur all'interno delle necessarie scelte di riorganizzazione e razionalizzazione, invita i parlamentari reggiani a farsi interpreti della necessità di modificare il provvedimento del governo al fine di assicurare la necessaria continuità amministrativa e istituzionale e a tal fine chiede agli stessi parlamentari un incontro tempestivo".

Il documento, che è stato emendato su richiesta del consigliere del Pd Marcello Stecco con la richiesta di un incontro urgente ai parlamentari e il riferimento alle prospettive occupazionali dei dipendenti dell'ente, ha avuto il voto favorevole del gruppo di maggioranza del Pd, del vicepresidente Vito Castellari (Pdl), del capogruppo di Futuro e libertà Tommaso Lombardini e del consigliere della Lega Riccardo Molteni; da registrare il voto contrario di Alberto Ferrigno, capogruppo di Rifondazione comunista e, nelle file della maggioranza, l'astensione di Umberto Beltrami (Pd) e del capogruppo dell'Idv Emanuele Magnani. I consiglieri di Lega nord e Pdl (a parte Castellari) non hanno partecipato al voto.

Il dibattito

Il documento è stato presentato dal primo firmatario Mario Poli: "Questo ordine del giorno fa riferimento all'azzeramento delle giunte. Io non sconfesso ciò che ho detto sulle province. Il processo che è stato avviato ha bisogno di un lavoro serio e molto meno breve di quello che viene invece riproposto dal decreto. Ora c'è il passaggio in Parlamanto, così come ci sono gli emendamenti. Noi crediamo ci siano spazi per migliorare il testo".

Il capogruppo della Lega nord Paolo Roggero ha rimarcato la propria contrarietà alle scelte operate dal Governo Monti: "Noi non siamo contrari all'unificazione con Modena, anzi noi appoggiavamo Emilia. Noi non siamo invece d'accordo sulla trasformazione a ente di secondo grado. Se devono diventare un ente di nominati e quindi devono essere snaturate fino a questo punto allora era meglio azzerarle".  In sede di dichiarazione di voto, a seguito del dibattito, il consigliere Roggero ha però annunciato la non partecipazione al voto del suo gruppo.

"Il Pd ha sempre inserito la trasformazione delle province all'interno di una riorganizzazione complessiva - ha sostenuto il capogruppo del Pd Fabrizio Allegretti - l'obiettivo era rendere più efficienti le istituzioni e rilanciare anche la partecipazione dei cittadini. Il provvedimento uscito ha una serie di lacune che invece impattano sui cittadini, ci sono incongruenze gravi a cui rimediare, rispettando sia i cittadini sia gli obiettivi di contenimento della spesa. Non ci convince quindi l'azzeramento delle giunte: ci sono progetti aperti che vanno conclusi e il loro blocco è un costo per i cittadini".

Emanuele Magnani, capogruppo dell'Idv, ha ribadito la contrarietà della propria forza politica a soluzioni a metà, "che comportano problemi soprattutto nella fase di transizione. sono d'accordo con quanto viene detto nell'ordine del giorno di poli, ma siamo anche convinti che questi provvedimenti finiranno per portare a un malfunzionamento dell'ente. Non sono però d'accordo sul provvedimento complessivo, quindi noi ci asterremo".

Secondo Tommaso Lombardini "il problema sollevato è quanto mai attuale. Io credo che si potesse davvero fare di meglio. La proposta della provincia Emilia aveva un senso, la scelta di accorparci a Modena invece non la condivido. Noi siamo un paese che tende a sprecare occasioni. Speriamo quindi di migliorare questo decreto in fase parlamentare".

Durissima la presa di posizione del capogruppo Alberto Ferrigno: "Quello che è stato fatto non è un riordino delle province, ma un caos. Se continua la riduzione degli spazi di democrazia si arriverà dove si arrivò dopo la crisi del '29. Noi oggi siamo qui a votare un odg, senza nulla dire dai lavoratori della Provincia. Sarebbe bene che qualcuno che si presenta alle primarie si prendesse questo impegno". Impegno che il capogruppo ha inserito all'interno di un emendamento che però non è passato.

Il capogruppo del Pdl Giuseppe Pagliani, pur dicendosi contrario a un provvedimento che finirà per ingessare le amministrazioni, alla fine ha tolto il proprio appoggio al documento; e questo perchè da parte del gruppo non c'è alcuna intenzione di difendere "l'operato di questa giunta".

Il consigliere di Progetto Reggio Riccardo Molteni: "Ho sottoscritto questo ordine del giorno per l'incertezza che regna. Io sono completamente in disaccordo con l'abolizione delle province. E' evidente che questo governo sta tagliando dove è più facile".