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Arriva il programma di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica del nostro territorio

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Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato nella seduta di ieri l'altro pomeriggio il programma di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica del nostro territorio. Il piano è passato con il voto favorevole non solo di Pd e Idv, ma anche di Rifondazione comunista e Progetto Reggio, e l’astensione di Pdl, Udc e Lega nord. Nessun voto contrario, dunque, a dimostrazione di un giudizio positivo sul lavoro svolto nella definizione del Programma. Il Consiglio ha anche approvato all'unanimità un ordine del giorno correlato presentato dal consigliere Alberto Ferrigno di Rifondazione comunista volto ad ottenere un impegno della Regione a mettere a bilancio fondi necessari.

Il Programma di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica del nostro territorio - che la Provincia di Reggio Emilia ha elaborato insieme agli altri enti - prevede 106,6 milioni di primi interventi già cantierabili e finalizzati alla prevenzione.

"L'ampio consenso ottenuto, che segue il voto di primavera sui rifiuti e quello sul polo estrattivo di Roteglia, è un grande risultato che conferma come in questa Provincia, sui grandi temi ambientali, si sia costruito un rapporto di fiducia - commenta l'assessore alla Pianificazione territoriale Mirko Tutino – Il Programma di messa in sicurezza dimostra anche che in Provincia esistono strutture qualificate e competenti, geologi, architetti ed ingegneri che, senza coinvolgere consulenze esterne, sono state in grado di lavorare con livelli elevatissimi di professionalità".

Il risultato è una serie di interventi ritenuti indispensabili per aumentare la sicurezza del territorio che vengono presentati non più in maniera sparsa da questo o quell’ente, ma in maniera organica e indicandone la priorità. Primi interventi già definiti e cantierabili che prevedono, complessivamente, una spesa di 106,6 milioni di euro – “il valore di un cacciabombardiere”, ha rimarcato Tutino - che, si spera, venga coperta da chi è chiamato a finanziare gli interventi a difesa del suolo: Regione, Stato e Comunità europea".  In questo senso andava l’ordine del giorno correlato presentato da Ferrigno  e approvato all’unanimità.

 

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