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Fa razzia di pannelli in poliuretano in una ditta di Felina: arrestato (insieme al complice)

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Quando è stato fermato dai Carabinieri di Villa Minozzo è stato trovato con il furgone carico di pannelli in poliuretano ed una matassa di tubo in gomma che il conducente, un artigiano di Casina, aveva razziato da un’azienda termoidraulica di Felina con la complicità (come poi rivelato dalle indagini) di un fidato dipendente dell’azienda saccheggiata.

Questa in sintesi la premessa di questa vicenda che ha visto i militari villaminozzesi, con l'aiuto dei colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Castelnovo ne' Monti, arrestare con l’accusa di furto aggravato in concorso il dipendente infedele identificato in un operaio 53enne di Casina unitamente al complice, un artigiano 37enne di Casina, entrambi ristretti a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia.

Ieri sera, verso le 21,30, una pattuglia di Villa Minozzo notava, in via Ca' Perizzi, un autocarro con a bordo un transpallet carico di pannelli in poliuretano. Il mezzo, risultato provenire dalla vicina via Giangolini di Felina, veniva fermato. Alla guida si trovava l’artigiano 37enne ed accanto l’amico 53enne, entrambi di Casina, che non potendo fornire alcuna documentazione su quanto stavano trasportando venivano condotti i caserma. Gli immediati accertamenti dei carabinieri permettevano di stabilire che il materiale era stato asportato poco prima da una vicina azienda termoidraulica, grazie alla disponibilità delle chiavi avute dal "fidato" dipendente che quindi aveva facile accesso nell’azienda operando il furto. Alla luce di quanto accertato e considerata la flagranza di reato, i due venivano tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso. Questa mattina i due sono comparsi davanti al Tribunale di Reggio Emilia.

 Nell’ambito dell’attività i carabinieri hanno recuperato tutta la merce asportata, per un controvalore di 5.000 € circa, che è poi stata restituita ad un sorpreso imprenditore derubato. Pannelli di poliuretano, quelli recuperati dai carabinieri, che poi, stando alle prime risultanze investigative, i due avrebbero probabilmente rivenduto a terzi soggetti compiacenti. E su queste ultime figure che ora si stanno concentrando le attenzioni dei militari castelnovesi, che intendono ricostruire l’intera "filiera" del riciclaggio. Nelle more che le indagini su quest’ultimo aspetto facciano piena luce, i due intanto sono stati arrestati.