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Una merenda come progetto

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Vi è stata anche l'adesione della scuola elementare del plesso “La Pieve" dell’Istituto comprensivo di Castelnovo ne’ Monti alla "Settimana Unesco di educazione allo sviluppo sostenibile 2012", riguardante temi quali alimentazione, agricoltura ed ecosistema. Dieci le classi coinvolte, per un totale di quasi 200 alunni e una ventina di insegnanti, un educatore e pure 4 ata.

All'interno del progetto "Le merende della nostra terra", le tematiche affrontate sono state svariate e tutte di grande importanza e "urgenza": educazione all’alimentazione consapevole, alimentazione e salute, alimentazione e spreco, alimentazione e tradizioni culinarie locali, il cibo come veicolo di saperi, il cibo come veicolo di socialità.

Il progetto si è snodato per fasi. Dal raccordo tra gli insegnanti del plesso, all'informazione dell’iniziativa al dirigente, dall'informazione dell’iniziativa ai genitori (e loro coinvolgimento attivo) durante le assemblee di classe e nelle interclassi alla ricerca di partners  per una realizzazione più efficace e una comunicazione diffusa sul territorio, dalla collaborazione con l’Istituto alberghiero (ex “Motti") per favorire la conoscenza reciproca tra diversi ordini di scuola e valorizzare le competenze  e le eccellenze presenti sul territorio a possibili visite ad un supermercato che promuove incontri all consumo consapevole alla realizzazione del progetto nella settimana designata (19-26 novembre u.s.).

Cosa si è fatto

La scuola in questione è a tempo pieno. I 184 alunni consumano 2 pasti al giorno (merenda e pranzo) a scuola per 5 giorni la settimana. Di qui nasce l’esigenza della sensibilizzazione verso le  famiglie e verso gli  alunni stessi riguardo ad un'alimentazione rispettosa dell’ambiente e che promuova salute. Nella settimana dal 19 al 26 novembre tutti gli alunni sono stati invitati a consumare una merenda del mattino con le seguenti caratteristiche: pochi passaggi tra la produzione e il consumo (filiera corta), quali frutta, formaggi di produzione locale (Parmigiano-Reggiano)...; assenza di involucri o involucri riciclabili (contenitori lavabili o riutilizzabili); produzione familiare (torte, focacce, pane… ); recupero di tradizioni culinarie locali (pane e marmellata, pane e burro, pane e miele, erbazzone).

Ogni classe era tenuta ad organizzarsi in base alla disponibilità delle famiglie: la merenda poteva essere consumata individualmente o condivisa con i compagni (genitori che si organizzano a turno). Nell’arco della settimana una merenda doveva essere pensata, preparata e distribuita dagli studenti dell’Istituto superiore alberghiero. L’incontro, occasione di socializzazione tra grandi e piccoli, poteva divenire un momento di educazione copartecipata rispetto ai temi dell’alimentazione, con gli alunni  adeguatamente informati e sostenuti con diverse modalità di coinvolgimento rispetto all’educazione alla salute alimentare.

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