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I nuovi poveri hanno la tv al plasma, ma la dispensa vuota

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nuovi poveri pane quotidianoLeggiamo nel Bollettino Economico n. 71 di gennaio 2013 della Banca d'Italia "I consumi delle famiglie continuano a contrarsi, riflettendo il prolungato calo del reddito disponibile e la forte incertezza. Gli indicatori congiunturali ne delineano una flessione anche nei mesi più recenti. La spesa delle famiglie ha segnato un nuovo calo – il sesto consecutivo – nel terzo trimestre del 2012 (-1,0 per cento), esteso a tutte le componenti e particolarmente accentuato nel comparto dei beni durevoli (-2,0). Le decisioni di consumo hanno riflesso la protratta debolezza del potere d’acquisto; nella media dei primi tre trimestri del 2012 il reddito disponibile reale delle famiglie si è ridotto del 4,3 per cento rispetto a un anno prima. Nello stesso periodo la propensione al risparmio è scesa all’8,6 per cento. I consumi sono rimasti deboli nei mesi finali del 2012; le vendite al dettaglio e le immatricolazioni di autoveicoli hanno continuato a ridursi in autunno. L’indice del clima di fiducia deiconsumatori si è stabilizzato su livelli storicamente bassi; sui giudizi delle famiglie pesa il pessimismo sull’evoluzione del quadro economico generale e personale e il deterioramento delle attese sull’andamento del mercato del lavoro. Sulla base delle informazioni più recenti, i comportamenti di consumo rimarrebbero depressi anche nei prossimi mesi".
 In questo scenario si muove il nostro paese nel breve periodo. Nulla di rassicurante si può intravedere, almeno nel beve termine. E la guerra delle valute ulteriormente alimentata dalla nuova manovra espansionistica fortemente caldeggiata dal nuovo Governo del Giappone, contribuisce al rafforzamento della moneta “euro”, e quindi a creare difficoltà per le esportazioni targate Europa.Eppure ad osservare l’andamento delle borse europee e gli spread, di questa situazione drammatica italiana non pare esservi traccia.Credo che ormai lo scollamento tra finanza e vita reale sia conclamato anche nel nostro Paese. Ma di finanza non si può riempire il frigorifero, mentre cresce l’allarme lanciato nei mesi scorsi dagli esponenti delle associazioni di carità reggiane. I nuovi poveri hanno la station wagon, il televisore al plasma, gli ultimi “aggeggi” tecnologici, ma hanno la dispensa vuota. E gli istituti di carità sempre più spesso sono chiamati a far fronte alle esigenze primarie di chi un tempo poteva permettersi di acquistare gli ultimi “modelli”, ma che ora è incappato in cassa integrazione, chiusure aziendali, bancarotta della propria piccola azienda, revoca dei fidi bancari. Il Bollettino economico di Bankitalia parla di un 2013 ancora difficile, con speranza di miglioramento per il 2014… ma in quanti ci arriveranno ?

1 COMMENT

  1. E vero purtroppo che la crisi si fa sentire sempre di più,e per tante famiglie è sempre piu dura tirare avanti,ma è altrettanto vero che viviamo in una società nella quale gli sprechi non si contano in tutti i settori,dall’alimentare ,al vestiario,alle nuove tecnologie,e forse se servisse questa crisi a renderci un pochino più responsabili,credo che in fondo ci possa anche servire a essere meno arroganti,nei confronti del nostro prossimo.Per chi come me ha conosciuto veramente cosa voleva dire avere poco pane,e spesso nero,perche la massaia per farne un poco di più, setacciava la farina col setaccio più,per levarvi meno crusca,e quando andava bene,come companatico,un cipollotto pizzato nel sale grosso,pestato con il mortaio,per raffinarlo un poco,e aceto a volontà. Raccontare queste cose ora,sembrano favole,ma durante e subiti dopo la guerra,per la maggiore parte delle famiglie era cosi.Quindi se siamo sopravissuti allora,supereremo anche questa crisi.
    Speriamo finisca al più presto,ma intanto teniamo duro,da buoni montanari.
    Auguri da Beppe
    (Bonicelli Beppe)

    • Firma - Bonicelli Beppe