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“Corrado, uno di noi”

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Bizzarri
Corrado Bizzarri

Quando muore una persona con cui si è condiviso tanti momenti, ed era molto rappresentativa ed incisiva nella sua comunità, mi viene naturale pensare alla sua vita, attraverso la nostra conoscenza e, inevitabilmente, riflettere sulle “cose alte” della nostra esistenza nelle nostre realtà di montagna. Corrado è stato una delle prime persone che mi ha invitato ad occuparmi di politica, della cosa pubblica, con il solo intento di aiutare a migliorare la vita sociale, economica e relazionale dei nostri paesi, senza mai interessi personali o di parte. Voglio ricordarlo come cantoniere (o stradino), che gli consentiva, oltre al mero lavoro manuale, di occuparsi e di riportare agli amministratori, i tanti piccoli bisogni degli abitanti del Comune, con cui, peraltro, riusciva, quasi sempre, ad instaurare un rapporto di cordialità e collaborazione. Voglio ricordarlo come persona che si interessava di politica, intesa soprattutto come BENE COMUNE: non era un intellettuale, né una persona di “immagine”, era un uomo semplice che in tanti ascoltavamo volentieri perché era saggio e conosceva il territorio e, ancora di più, le persone. Voglio ricordarlo come uomo di fede e di Chiesa, perché aveva coltivato e trasmesso i doni del suo carattere che Nostro Signore gli aveva concesso: la bontà, l’affabilità, l’allegria, il canto, l’onestà, la pazienza e l’amore per il prossimo. E’ stata una delle poche persone di cui non ho mai sentito parlarne male. Pensando a lui mi vengono in mente 2 parabole evangeliche: quella dei talenti; non so quanti gliene avesse affidato Nostro Signore, ma so che li ha spesi e li ha fatti fruttificare tutti. E poi quella del granello di senapa: un seme che muore, produce molto frutto e noi questi frutti oggi li vediamo: nella sua famiglia,nella sua comunità, nei suoi Alpini.

Nella vita di Corrado, vedo le scelte di una persona che si è affidato a Dio ed ha amato il suo prossimo. E alla fine di questa vita, che non gli ha risparmiato, immagino, tribolazioni e dolori, si prova quel misto di sentimento fatto di profonda tristezza per il distacco, ma anche di serenità e pace per una esistenza vissuta con pienezza e passione, per dirla alla San Paolo: “di chi ha combattuto la buona battaglia”.

Questo credo che sia la testimonianza e l’eredità morale che lascia a tutti quelli che lo hanno conosciuto; e tanti spunti per meditare sulle nostre scelte di ogni giorno, lusingate dal successo, dal potere, dall’orgoglio e dall’apparire.

Grazie Corrado

Domenico Dolci

5 COMMENTS

  1. Caro Domenico, sono sinceramente commossa per le belle parole che hai espresso in memoria di mio padre. Ci sentiamo meno soli e orgogliosi se il suo ricordo continua ad essere presente e vivo in quanti lo hanno conosciuto. A nome mio e di tutta la famiglia un grazie sincero.

    (Vilma Bizzarri)

    • Firma - VilmaBizzarri
  2. Io non l’ho conosciuto ma dopo il ricordo espresso da Domenico Dolci non posso non dispiacermi della sua morte ed essere allo tsesso tempo felice per il dono che il Signore ha voluto dare alla sua famiglia e a tutta la comunità di una persona così speciale. Tante condoglianze alla famiglia.

    (Domenico Amidati)

    • Firma - DomenicoAmidati
  3. Come non essere orgogliosi di un padre come lui? Cercherò con tutte le mie forze di trasmettere gli stessi valori e insegnamenti che ha saputo dare ai suoi figli, alla piccola Linda, perché porti sempre vivo nel cuore il ricordo del suo nonnone, con il quale ha potuto trascorrere poco tempo. Grazie Domenico.

    (Daniele Bizzarri)

    • Firma - DanieleBizzarri
  4. Ci associamo e condividiamo le parole di Domenico nel ricordare una persona semplice e ricca di valori che riusciva a trasmettere a tutta la comunità. Sentite condoglianze ai familiari.

    (Stefano Dolci e famiglia)

    • Firma - StefanoDolcieFamiglia