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Stranezze: i cervi reggiani sono 24 volte più dannosi di quelli modenesi?

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Cervo
Un cervo, nella foto di copertina di Umberto Gianferrari

"Il cinghiale essendo specie cacciabile, comporta che, su terreno cacciabile siano i cacciatori (con le risorse dell’Atc) a risarcire i danni alle colture agricole, mentre per il cervo, specie  NON cacciabile prima dell’anno 2012, i risarcimenti dei danni  (anche in zona cacciabile ) erano pagati dall’Ente Pubblico."

Dal suddetto principio generale che ripartisce tra cacciatori e contribuenti pubblici l’onere di pagare il danno arrecato dal cervo iniziamo ad esaminare i dati a disposizione

Partiamo dai dati dei censimenti dei cervi nelle varie province

Numero dei cervi censiti prima delle nascite primaverili nel 2011:

  • provincia di Reggio 968
  • Modena 1059
  • Parma 226
  • Lucca 650 (circa)

Elenchiamo ora i danni da cervi stimati sempre nel 2011

  • Reggio 73.369  euro
  • Modena  2.918 euro
  • Parma poco o nulla, non segnalati
  • Lucca   3.982

In pratica, solo nella provincia di Reggio Emilia i danni da cervo sono di oltre 73 mila euro per l’anno 2011; il 91% delle somme pagate nell’anno 2011 sono stata assorbite dalla sola provincia di Reggio Emilia. Infatti, nelle due province limitrofe di Modena e Parma i danni per l’anno 2011 (anno in cui questi costi erano a carico della collettività )  sono di qualche migliaia di euro, cioè rispettivamente Parma , prossimi allo zero e a Modena, pari a euro 2918.

Ammontano ad euro 208.622 i soldi erogati  nel triennio 2011 , 2010 , 2009 a Reggio Emilia per i “danni da cervo”. Una differenza davvero “importante”, tra il quasi nulla di Parma ed il poco di Modena e le cifre erogate nel territorio di Reggio Emilia; e la discrepanza è ancora più strana se si considera che sono più numerosi i cervi a Modena rispetto a quelli censiti a Reggio Emilia.

E’ bene anche rilevare che solo un profano può confondere i danni da cervo con quelli da cinghiale, essendo il primo un erbivoro stretto che al massimo danneggia il terreno con il calpestio, mentre il suide si comporta spesso come una vera e propria scavatrice (nelle foraggere) o rullo compressore (nei terreni coltivati a cereali). Altri aspetti fondamentali sono quelli delle impronte e delle fatte (escrementi) che vengono lasciate nei luoghi di pastura: possono essere verificati agevolmente sui manuali faunistici o su internet  e risultano molto diverse.

Le associazioni ambientaliste – proprio per questa evidenza – hanno chiesto alla Provincia di Reggio Emilia di avere copia dei seguenti atti

1 - le perizie e i verbali dei sopralluoghi svolti dagli addetti provinciali sui terreni danneggiati e mirate a verificare entità e causa dei danni lamentati;

2 - copia nominativa degli atti provinciali di liquidazione dei rimborsi; i nomi dei beneficiari dei rimborsi potranno far rilevare se costoro sono proprietari di terreni coltivati o meno e se corrispondono ai verbali di sopralluogo e alle perizie di stima.

Si vuole avere – in tal modo – la certezza che i danni attribuiti a specie non cacciabili (quale il cervo fino all’anno 2011) a norma dell’art. 17, comma 2, lett. b), L.R. 8/94 siano stati correttamente addebitati alla Provincia e quindi ai contribuenti e che appunto siano stati correttamente conteggiati gli oltre 73 mila euro di danni che l’erario pubblico si è accollato.

 

(avvocato Rossella Ognibene - Associazione Amici della Terra)

 

* * *

Si aggrava la vicenda dei rimborsi da danni ai cervi, non congrui rispetto alle province limitrofe. Apprendiamo nelle prime ore del pomeriggio che il caso approda anche in Regione, per opera di un'interpellanza di Andrea Defranceschi del Movimento 5 stelle. La riportiamo in versione integrale.

 

 

RIMBORSI DANNI PER CERVI: IL MOVIMENTO 5 STELLE PORTA IL CASO IN REGIONE
"CONTRIBUTI PUBBLICI PER DANNI DA CERVI: C'E' QUALCOSA CHE NON TORNA: A REGGIO DOVE SONO CENSITI 968 CERVI EROGATI CONTRIBUTI PER 73.369, A MODENA DOVE I CERVI SONO 1.059 IL RIMBORSO 2011 AMMONTA A 2.918.
A REGGIO CONTRIBUTI 25 VOLTE PIU' ALTI CHE A MODENA DOVE I CERVI SONO DI PIU' ???"
INTERROGAZIONE PER CHIEDERE TUTTI I REFERTI E PER VERIFICARE CHE NON SI SIA "CONFUSO" CON I DANNI DA CINGHIALI.
I DANNI DA CERVI RICADONO SUL PUBBLICO PER LEGGE, QUELLI DA CINGHIALE SUGLI ENTI PRIVATI  VENATORI.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 

PREMESSO CHE:

 

-Il cinghiale essendo specie cacciabile, comporta che, su terreno cacciabile siano i cacciatori (con le risorse dell’ATC) a risarcire i danni alle colture agricole, mentre per il cervo, specie  non cacciabile prima dell’anno 2012, i risarcimenti dei danni  (anche in zona cacciabile ) siano erogati dall’Ente Pubblico.

 

-Dal suddetto principio generale, che ripartisce tra cacciatori e contribuenti pubblici l’onere di pagare il danno arrecato dal cervo iniziamo si rilevano in tre province della nostra Regione alcuni dati: nell’anno 2011 sono stati censiti da dati ufficiali il seguente numero di cervi prima delle nascite primaverili: Reggio Emilia 968, Modena 1059, Parma 226.

 

-Se si analizzano altresì i danni da cervi nello stesso anno ed i rimborsi erogati dalle rispettive Province vediamo che a Reggio Emilia il rimborso è stato pari a 73.369 euro, a Modena 2.918 mentre nella provincia di Parma non si segnalano rimborsi.

 

-Da questi dati, resi noti anche dalle associazioni ambientaliste WWF, Amici della Terra, Ecoistituto, Legambiente Val d'Enza. In pratica, solo nella provincia di Reggio Emilia i danni da cervo sono di oltre 73 mila euro per l’anno 2011; il 91% delle somme pagate nell’anno 2011 sono stata assorbite da questa provincia.

 

-in Provincia di Reggio Emilia nel triennio 2009, 2010,2011 ammontano ad euro 208.622,00 circa i  rimborsi erogati  per i “danni da cervo”

 

-Una differenza davvero notevole, quella di Reggio Emilia comparata al quasi nulla erogato a Parma e la cifra notevolemente inferiore di Modena. Tale discrepanza è ancora più anomala se si considera che sono più numerosi i cervi a Modena rispetto a quelli censiti a Reggio Emilia

 

-E’ bene anche rilevare che solo una persona che non conosce la materia può confondere i danni da cervo con quelli da cinghiale, essendo il primo un erbivoro stretto che al massimo danneggia il terreno con il calpestio, mentre il cinghiale si comporta spesso come uno "scavatore" nelle foraggere o nei terreni coltivati a cereali. Altri aspetti fondamentali sono quelli delle impronte e delle fatte (escrementi) che vengono lasciate nei luoghi di pastura: possono essere verificati agevolmente sui manuali faunistici o su internet  e risultano molto diversi.

 

CONSIDERATO CHE:

 

Le associazioni ambientaliste WWF, Amici della Terra e Ecoistituto, Legambiente Val d'Enza  – proprio per questa evidenza – hanno chiesto alla Provincia di Reggio Emilia di avere copia dei seguenti atti

 

1 - le perizie e i verbali dei sopralluoghi svolti dagli addetti provinciali sui terreni danneggiati e mirate a verificare entità e causa dei danni lamentati.

2 - copia nominativa degli atti provinciali di liquidazione dei rimborsi; i nomi dei beneficiari dei rimborsi potranno far rilevare se costoro sono proprietari di terreni coltivati o meno e se corrispondono ai verbali di sopralluogo e alle perizie di stima

 

Si vuole avere – in tal modo – la certezza che i danni attribuiti a specie non cacciabili (quale il cervo fino all’anno 2011) a norma dell’art. 17, comma 2, lett. b), L.R. 8/94 siano stati correttamente addebitati alla Provincia e quindi ai contribuenti e che appunto siano stati correttamente conteggiati gli oltre 73 mila euro di danni che l’erario pubblico si è accollato.

 

CHIEDE ALLA GIUNTA SE:

 

-Nell’ambito delle proprie competenze può effettuare una serie di controlli incrociati con la Provincia di Reggio Emilia e tutte le autorità competenti in materia anche in campo tributario, per far sì che il materiale richiesto venga fornito alle associazioni ambientaliste e le perizie ed i verbali dei sopralluoghi svolti dagli addetti provinciali così come le liquidazioni dei rimborsi siano stati correttamente addebitati secondo quanto stabilito dalla L.R. 8/94.

Andrea Defranceschi

capogruppo Movimento 5 Stelle

 

17 COMMENTS

  1. Sono dati interessanti. Però, per essere più completi, sarebbe utile sapere la percentuale di territorio boschivo rispetto a quella di coltivo nelle zone delle diverse province popolate dai cervi. Inoltre ci sarà stato un qualche tecnico che ha certificato i danni?

    (Marco)

    • Firma - marco
  2. Avvocato, le garantisco che anche i danni arrecati da cervi si notano, se lei ha la possibilita di visionare un medicaio dove hanno “pascolato” cervi e un campo di erba medica incolume potrà notare che la quantità di foraggio è stata dimezzata, soprattutto nella parte alta dello stelo dove vi è la foglia, unica e preziosa risorsa di quel tipo di foraggio! Concordo con lei che i danni causati da cinghiali sono più evidenti ma le garantisco che i danni del cervo sono anch’essi molto sentiti dal portafoglio delle aziende agricole, già molto provate da altre cause. Cordiali saluti.

    (Carlo Rivi)

    • Firma - CarloRivi
  3. A una stima veloce, di larga massima, dato il prezzo del fieno in pianura 14\15 euro al quintale in rotoballe o maxiballe (ma in montagna costa sicuramente di meno) le perdite alla produzione agricola di euro 73.369 causate dai cervi corrisponderebbero a perdita totale di produzione di fieno a pari a 5.000/6.000 quintali di fieno. Non dovrebbe essere difficile valutare in base alle superfici catastali danneggiate la veridicità del danno. Se sarà possibile accedere alla documentazione vedremo di fare un po’ di conti.

    (Gioacchino Pedrazzoli)

    • Firma - GioacchinoPedrazzoli
    • Il fieno in montagna costa meno?
      Questi sono amministratori (o sono stati) amministratori del PN.

      Mi spieghi perchè costa meno, lo spieghi ai contadini della montagna, la sua scoperta è rivoluzionaria, geniale, da inserire nei prezziari dell’ agricoltura.

      Cordialmente

      (Fabio Leoncelli)

      • Firma - fabio leoncelli
      • Il prezzo di mercato del fieno e il costo di produzione non sono la stessa cosa. E’ evidente che produrre fieno in montagna è più disagevole con produzioni che possono avere quantità e qualità molto variabili e soltanto, ad esempio, in forme di gestione sociale tra latterie e produttori, con economie di scala, si riesce a fornire al produttore un prezzo di mercato più vicino ai costi di produzione. Un caso recente: La Cooperativa Agricola Pratofontana ha consentito anche di remunerare il conferimento del fieno da parte dei soci ad un prezzo di 19 euro al quintale, notevolmente superiore ai prezzi di mercato. Il fieno è stato remunerato con altri 3 euro in più ai soci della montagna, riconoscendo loro i maggiori costi di produzione”.
        Naturalmente nel calcolo di un indennizzo si deve fare riferimento al prezzo di mercato che varia anche in relazione al momento stagionale. In ogni caso quando si riuscirà ad avere la documentazione dei casi in discussione la valutazione sarà attenta e documentata.
        (Gioacchino Pedrazzoli)

        • Firma - Gioacchino Pedrazzoli
  4. Si vede che a Modena e Parma i cervi sono meno rustici e sono stati abituati a girare con le pantofole. Oppure, siccome non siamo in Svezia ma in Italia, mi viene da pensare che ci sia qualche cosa poco cristallina in merito ai risarcimenti nel reggiano. Signor Rivi, è inutile disquisire se cervi, cinghiali o balenottere e a che altezza dello stelo mangiano. Il punto è che a Modena ci sono cervi tanto quanto a Reggio (anzi di più) e con ogni probabilità vale la stessa cosa per i cinghiali. Però se gli indennizzi pagati sono 24 o 25 volte inferiori la cosa puzza un po’.

    (Jarno Dall’Asta)

    • Firma - JarnoDall'Asta
  5. Suvvia tutti sanno della voracità del ceppo reggiano dei cervi…Quelli modenesi notoriamente a dieta e muniti di pantofole ovviamente non arrecano danni, ecco spiegato la stranezza di queste cifre….O forse qui qualcuno ci fa la “cresta” tanto paga la provincia…..A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina…

    (commento firmato)

    • Firma - (commento firmato)
  6. L’avvocato del diavolo direbbe: “Ciò significa che la provincia di RE possiede molto più territorio dedicato all’agricoltura, in cui i cervi possono arrecare danni” come ha anticipato il sig. Marco. Se anche questa “chiacchera da bar” non fosse puntualmente smentita dai numeri (incontrovertibili) ci si potrebbe anche credere.
    (Agostino)

    • Firma - Agostino
  7. Nel caso comunque non sono i cacciatori a farci la cresta, semmai gli agricoltori o i politici. Ridomando: quali tecnici hanno certificato i danni? Ci sarà stato qualcuno, no? Dobbiamo per forza pensare che ci sia stata malafede?
    Io invito gli scettici a vedere alcuni campi seminati a orzo come sono ridotti in zona Costa de’ Grassi, dai cervi.
    (marco)

    • Firma - marco
    • Mi sà che a guadagnarci siano certamente i cacciatori !
      Perchè è chiaro che se il contadino ha subito un danno ( e questo in partenza lo diamo per scontato, poi bisognerà anche che qualcuno controlli il controllore) qualcuno deve pagare.
      Ma se invece di pagare i cacciatori ( danni da cinghiali ) pagano i contribuenti ( danni da cervi ) è chiaro che chi ci guadagna sono certamente i CACCIATORI.
      (Loris)

      • Firma - Loris
  8. Caro Gioacchino , mi dispiace contraddirla ma il foraggio di erba medica acquistato ora come ora costa 4/5 euro in piu’ del prezzo descritto da lei.
    Le dico anche che non è assolutamente vero che il fieno in montagna costa meno, anzi , a causa del trasporto il prezzo è mediamente piu’ alto di un euro o due al q.le rispetto a chi acquista in pianura.
    Con questo non voglio assolutamente giustificare la discrepanza di danni nell’ambito di due province cosi vicine e simili.
    Cordiali saluti.
    (Carlo Rivi)

    • Firma - Carlo Rivi
  9. IL problema, mi sembra di capire, non è il costo del foraggio, ma l’enorme diversità dei rimborsi fra province che popolazioni di animali sovrapponibili e probabilmente territorio simile (anche se questo dato continua a mancare e nessuno mi sembra qui in grado di fornirlo). Spero che la provincia si affretti a far chiarezza, sarebbe spiacevole scoprire che anche su questo c’è chi lucra scorrettamente!
    (marco)

    • Firma - marco
  10. Signor Pedrazzoli che cosa dice? il fieno in montagna costa meno secondo lei!! Forse la manodopera dei montanari non vale nulla come pure il logorio fisico e tecnico dei trattori……Per favore cari politici prima di fare certe affermazioni riflettete!!!!!!
    (M.b)

    • Firma - M.b
  11. Lasciate un attimo la tastiera, mettetevi gli scarponi e fate due passi nei boschi e nei prati, così capirete che quantificare i danni arrecati da 1000 cervi alle coltivazioni di un’intera provincia con una cifra di 2918 euro è non solo palesemente ridicolo, ma anche irrispettoso del lavoro dei tanti agricoltori che quotidianamente vivono sulla loro pelle questa difficile convivenza. Ben vengano quindi i rimborsi che, comunque, difficlmente potranno veramente risarcire pienamente i danni realmente subiti.

    (Lorenzo Franchini)

    • Firma - LorenzoFranchini