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“Per un momento di decenza pubblica e di riflessione collettiva”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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In occasione del 25 aprile sono previste numerose manifestazioni in ricordo della giornata della liberazione dal fascismo e della fine della guerra. Tradizionalmente in alcune di esse è prevista la partecipazione di un parlamentare che chiude la manifestazione con un discorso conclusivo.

Ecco proprio perché in tale occasione si ricorda in particolare chi  si è sacrificato in nome di un ideale di libertà e di  profonda fede nei valori di pace e giustizia, che lo hanno portato al dono estremo della propria vita, chiederei ai parlamentari designati per l’orazione di non  salire sul palco risparmiandoci un pistolotto del tutto avulso dal grave momento che stiamo vivendo, evitando di trasformare un'occasione solenne di ricordo di una lotta nobile e cruenta in un pezzo da teatro della farsa con patetici richiami patriottici al momento del tutto falsi, posticci ed in definitiva irricevibili.

Molto meglio qualche minuto di silenzio per un esame collettivo di coscienza che comprenda una ideale e doverosa richiesta di scuse a chi, donando la vita, ha anteposto al proprio particolare interesse l’affermazione di una società dei liberi e dei giusti.

(Luigi Bizzarri, iscritto sezione Anpi di Castelnovo ne' Monti e consigliere comunale)

 

2 COMMENTS

  1. Si potrebbe chiamare uno psichiatra o un guru a dirigere il momento di “riflessione collettiva”… A parte le ironie, io penso che, in generale, con tutto il rispetto dovuto ai martiri che si sono battuti contro le ingiustizie (aggiungo: di ogni colore e di qualunque tempo e luogo), questo implicito dividere l’umanità in modo quasi mistico tra buoni e cattivi, tra bianco e nero, non porta da nessuna parte. Soprattutto, se vogliamo essere realisti, quando si è minoranze; con queste logiche e questo modo di atteggiarsi lo si rimarrà a tempo indefinito. Infine una curiosità: da cosa trae origine questo pensiero di Bizzarri? Escludo la mancata elezione di Rodotà…

    (Davide)