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Visioni altre. Dove abilità e disabilità si confondono

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J.Roverato
Juri Roverato

"Visioni altre". Dove abilità e disabilità si confondono. Dove s’incontrano diversità e danza. Dove disabilità diventa risorsa. Dove “tutti gli uomini sono uguali”.

Ieri sera, venerdì, nella palestra di Toano si è tenuto uno incontro-spettacolo sulla danceability, tecnica di danza, basata sull’improvvisazione, che porta alla scoperta di sé, il proprio corpo, la propria mente e gli altri attraverso l’incontro, il rispetto delle diversità e l’accettazione dei propri limiti, in uno scambio di movimenti, creatività, opinioni ed emozioni che conducono a nuovi canali di comunicazione.

A presentarlo i danzatori e insegnanti di danceability Juri Roverato e Simona Torelli.

“Questo tipo di danza è rivolto a tutti – spiega Juri Roverato, danzatore padovano di 36 anni affetto da tetraparesi spastica – non richiede una preparazione fisica particolare, ma solo il desiderio di scoprire se stessi, il proprio corpo, le proprie potenzialità psicofisiche e l’altro, con cui si possono trovare nuovi canali di comunicazione, diversi da quelli usuali”.

Non si tratta di una parentesi dalla quotidianità, di un mondo separato da quello esterno.

L. Scudella e J. Roverato
Laura Scudella e Juri Roverato

“Nella danceability vengono dati stimoli, suggerimenti – precisa il danzatore – che possono essere applicati anche al mondo esterno, con le dovute modifiche. Ogni persona, qualsiasi sia il suo grado di abilità o disabilità, può dare e ricevere, muoversi e danzare, perché è unica e speciale”.

Una tecnica che vede nella debolezza una risorsa.

“Questa danza conduce a scoprire che ci si può fermare – prosegue Roverato – o che si può fermare l’altro, nel momento in cui ci si accorge che si stanno superando i propri limiti. Porta a trovare il coraggio di dire ‘Per me questo è troppo’. E ciò non viene considerato una debolezza, ma sinonimo di forza e di maturità. Riconoscere di avere dei limiti, ma di potercela fare. È qui che abilità e disabilità si fondono e si confondono: tutti siamo abili, tutti siamo disabili, perché tutti siamo uomini”.

L’evento è stato realizzato nell’ambito del campo di protezione civile degli alunni delle classi terze della scuola secondaria dell’Istituto comprensivo "U. Foscolo", in collaborazione con la parrocchia e la Croce rossa locale.