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“Il giornalista serio fa paura al potere”

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REGGIO ASSOCIAZIONE STAMPA REGGIANA 

Reggio Emilia, 20 maggio 2013 – Sostegno alla professione di giornalista, nelle sue varie forme, anche in questi tempi difficili. Questo il tema centrale dei lavori dell’assemblea annuale dell’Associazione Provinciale Stampa Reggiana “G. Bedeschi, svoltasi domenica scorsa, 19 maggio, alla quale era rappresentata anche Redacon.

L’assemblea, ospitata dalla sala conferenze della Biblioteca del Convento dei Cappuccini di Reggio Emilia, è stata aperta dal presidente Giuseppe Adriano Rossi, che ha informato sull’attività di formazione intrapresa dall’associazione, sull’impegno di ampliare la base associativa e soprattutto di sostenere i colleghi, attraverso anche l’iniziativa del microcredito intrapresa in collaborazione con un istituto di credito locale.

Quindi l’assemblea dei soci ha approvato la relazione economico-finanziaria del presidente del collegio dei revisori dei conti e ha ascoltato l’intervento del consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Roberto Zalambani inerente al momento di forte preoccupazione per la professione.

Ospite d’eccezione dell’assemblea è stato S.E. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, che ha presieduto anche la celebrazione eucaristica prima dei lavori dell’assemblea (nella quale, come da tradizione, sono stati ricordati i giornalisti reggiani defunti). 

Un momento dell'intervento del giornalista Roberto Zalambani
Un momento dell'intervento del giornalista Roberto Zalambani

Quest’anno la manifestazione dell’Assostampa ha coinciso con la solennità di Pentecoste e nell’omelia della Messa il vescovo Massimo ha così posto l’accento sullo Spirito Santo, fondamento per ogni uomo non solo del suo essere  naturale, ma anche del suo agire. In particolare ha sottolineato come la discesa dello Spirito Santo sia l’esatto contrario della erezione della torre di Babele: quest’ultima generò l’incomprensione e l’odio tra le persone, mentre la Pentecoste permise a chi parlava lingue diverse di comprendere il messaggio degli Apostoli. Quindi è una solennità che ha anche una qualche attinenza con la professione giornalistica.

Nel proprio intervento durante l’assemblea, il Vescovo si è soffermato sul compito appassionante del giornalista –  spesso lavoratore ma non padrone della comunicazione – di raccogliere e comunicare le notizie. "La forza del giornalismo - ha asserito il vescovo - consiste nel fatto che soprattutto oggi attraverso i mass-media la professione ha acquistato una rilevanza notevolissima: una forza che deve essere ben gestita perché può costruire ma anche distruggere. Quella dei giornalisti è certamente una categoria da onorare là dove c’è sentimento di giustizia e di verità – ha ricordato il Vescovo Massimo – e  il giornalista serio e vero fa paura al potere: egli è testimone del fatto e la sua attività è di raccontarlo con onestà.  La sua debolezza consiste nella “overdose” di notizie e immagini a cui oggi si assiste,  ma proprio per questo non viene meno il suo compito di testimone del tempo e della verità".

Il giornalismo è una professione che lega le generazioni e al riguardo il Vescovo - che alla fine ha ricevuto la tessera di membro onorario dell'Associazione - ha sottolineato il valore dell’impegno della “Fondazione Gino Bedeschi” per favorire i giovani nelle loro scelte anche professionali.

L’assemblea si è appunto conclusa con la consegna dei premi di studio a favore dei figli dei giornalisti associati che si sono distinti nel loro cammino scolastico, così come avviene ininterrottamente dal 1961 per volontà del fondatore Gino Bedeschi.

Questo l'elenco dei ragazzi premiati (nella foto allegata insieme al Vescovo Massimo): Francesco Maria Attolini, Matteo Simone Capanni, Riccardo, Irene e Francesca Patria, Gabriele, Michele, Letizia e Sofia Tincani, Maria Lucrezia e Samuele Zambrano, Francesco e Anna Barilli, Lorenzo Guerra, Federico Macchi, Martina Ranellucci, Damiano Mammi, Matteo Moratti, Federica Pessina, Matteo Spadoni e Valentina Valeriani.