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Rifiuti: non vorremmo pagare per quel che effettivamente produciamo?

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Boschini, Bussi e Sassi
(Foto Redacon)

Non c’era troppa gente ad ascoltare un pur interessante incontro sui “rifiuti zero” che ha avuto luogo ieri sera nei locali del Centro sociale “Insieme” di Castelnovo ne’ Monti, organizzato dal Movimento 5 Stelle dell’Appennino insieme ad “Impresa montagna”.

Se è vero che, prima di intervenire, i problemi andrebbero conosciuti – cifre e dati alla mano, come esposto da Enrico Bussi – ecco che questa era un’occasione. Vorremmo prendere esempio dai migliori, come i già noti (benché non troppo seguiti) casi di Ponte nelle Alpi (provincia di Belluno), col 90% di differenziata, o Capannori (Lucca) col suo assessore Ciacci? Vorremmo una bolletta “puntuale” e personalizzata che misura esattamente la quantità di rifiuti che produciamo e su quelli – e solo su quelli – essere tassati?

Gianluca Sassi, primo a parlare, sostiene proprio questo, la necessità cioè di ridurre la quantità di rifiuti. “Che poi ‘rifiuti’ non sono, parlerei di ‘materiali’”. Da riutilizzare. Ancora troppo consumista, la nostra società. E a qualcuno fa certamente comodo. Se non cambia il nostro modo di agire “dal basso” che possa influenzare la volontà politica...

A Reggio, nella nostra provincia, abbiamo attive due discariche: quella di Novellara, ormai satura, che nel 2015 sarà chiusa, e Poiatica, qui in Appennino, nella vallata – sponda sinistra, carpinetana – del Secchia. Su cui da tempo, come noto, gruppi e comitati stanno combattendo una battaglia. “La discarica è un enorme problema per l’inquinamento”, è l’idea di Bussi. Che dice: “Quello reggiano è, in regione, il territorio che ha la maggiore quantità di rifiuti accumulati e l’amministrazione pubblica non può ignorare il problema, se ne deve fare carico”.

Per il giovane assessore di Colorno (Parma) Marco Boschini – anche rispondendo ad una sollecitazione in tal senso proveniente dalla platea – la soluzione è prendere coscienza, come cittadini, delle questioni in ballo e impegnarsi in prima persona: “Non basta il sindaco ‘virtuoso’”. “Andate a parlare con l’amministratore e non ottenete risposte? Candidatevi”, è il suggerimento rivolto alla signora che interviene, venuta da Vezzano.

Infine Ottavio Tarabelloni, di Casina, che presenta la propria iniziativa, quella di pesare i rifiuti prodotti, che ha finora coinvolto un centinaio di persone (tra cui lo stesso sindaco Rinaldi).

Per saperne di più, seguendo la traccia della serata:

- il blog di Marco Boschini;

- Ponte nelle Alpi;

- la ditta Dismeco e i rifiuti elettronici (RAEE);

- Francesco Cucari e il dizionario dei rifiuti;

- i comuni virtuosi;

- rifiuti zero

 

1 COMMENT

  1. Il Comune di Arezzo ha un sistema in base al quale ad ogni famiglia viene imposto il pagamento per lo smaltimento dei rifiuti e quant’altro viene depositato nei contenitori differenziati previa pesatura di ogni tipologia di materiale. Tutto questo è possibile perchè ogni soggetto è dotato di una tessera personale magnetica che registra ogni conferimento e alla fine di ogni periodo, preventivamente stabilito, viene emessa fattura di pagamento. Tutto questo mi è stato riferito da un residente di quella città in modo molto sommario quindi, se qualcuno è interessato, è necessaria una piccola verifica. Perciò non è mia intenzione creare particolare aspettative ma soltanto cercare di dare il mio contributo alla migliore soluzione possibile anche in previsione dei costi futuri che questo utile ed indispensabile servizio ci costerà.

    (Sergio Tagliati)

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