Riceviamo e pubblichiamo.
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Oggi è il giorno di entrata in vigore della riforma del condominio. Una riforma che rappresenta un tentativo, seppur timido, di riordinare un settore trascurato da decenni. Tra attese e speranze saranno i prossimi mesi a dimostrarci la portata concreta di questa riforma.
Nel frattempo nella nostra provincia l'emergenza sfratti continua a farla da padrona nell'universo delle problematiche abitative. Infatti, dopo un leggero accenno di diminuzione nel 2011, anche il 2012 ha visto i provvedimenti di sfratto emessi dal Tribunale di Reggio Emilia registrare l'ennesimo rialzo degli ultimi anni. Sono stati 727 i provvedimenti emessi lo scorso anno. Questo dato porta la nostra provincia al quarto posto regionale in questa triste classifica, dietro a Bologna, Modena e Parma.
Il contesto economico, del resto, non dà ancora segnali che ci possano permettere di guardare con fiducia ai prossimi mesi e al prossimo anno, per cui serve rimettere in circolo strumenti e risorse.
La cedolare secca, oltre ad aver già dimostrato, dati alla mano, il danno economico che ha rappresentato per le casse centrali, rimane solo un generoso ed inutile regalo fatto a quei cittadini che hanno redditi alti ed altissimi e, nel migliore dei casi, una misera mancia per la maggior parte dei proprietari italiani.
Nulla è invece più previsto per quei lavoratori e pensionati, presenti in gran numero anche nella nostra provincia, che a causa della crisi non riescono incolpevolmente a far fronte alle spese per la propria abitazione: canoni di affitto, rate del mutuo o spese condominiali che siano. Il livello di guardia è già stato superato per troppi nuclei familiari reggiani.
Occorre velocemente ripensare ad un protocollo “salva sfratti”, già sperimentato senza successo qualche anno fa dal Comune di Reggio Emilia, nonché ragionare, a livello nazionale su uno strumento efficace che sostituisca il fondo sociale per l'affitto per fare arrivare soldi freschi alle tante famiglie in difficoltà.
Come Sunia continuiamo ad essere presenti sul territorio, ma, senza scelte forti da parte dei vari livelli amministrativi, la nostra azione si deve purtroppo limitare alla tutela legale senza la possibilità di offrire le necessarie prospettive a coloro che, lo ripetiamo, si trovano incolpevolmente in situazione di morosità.
(Carlo Veneroni, Sunia Reggio Emilia)
Sig. Veneroni, in quanto lei esperto le chiedo cortesemente se in breve ci spiega in cosa consiste la riforma del condominio. Ne approfitto per un’altra domanda: quando nei condomini ci sono inquilini e proprietari che non pagano le spese condominiali è vero che non si possono eseguire lavori di manutenzione allo stabile o anche altri lavori molto meno onerosi tipo sostituzione di alcuni citofoni, ecc.? Come si può risolvere la situazione? Non pare corretto che per mancanza di adempimento di alcuni (in questo caso non per difficoltà economica) debbano subirne “le spese” tutti? La ringrazio molto se vorrà rispondermi e cordialmente la saluto.
(L.B.)