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Don Marco dal Brasile / I perchè delle proteste

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Pubblichiamo, come solito, la lettera di don Marco Ferrari, missionario in Brasile, inviata agli amici italiani.

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Carissimi amici, si è concluso il mese della Coppa (grande Brasile), la festa di S. Giovanni ed altre iniziative. Quello che da queste parti non finisce sono le proteste in tutte le grandi città del Brasile, come forse avrete visto, essendo finito sulle prime pagine di tutti i mass-media. Ma perché tutto questo? Beh, il tempo era favorevole, nel senso che la Coppa delle Confederazioni era un buon palco per apparire. La scusa è stata l’aumento del biglietto dell’autobus di 20 centesimi. In realtà la protesta era diretta a ben altro. Un sistema d’ingiustizia e corruzione non più accettabile. La classe politica ha dovuto fare qualche passo indietro e non ha molto digerito tutte queste centinaia di migliaia in strada. La stragrande maggioranza delle manifestazioni si sono svolte in clima pacifico, poi qualche decina di scalmanati sono riusciti a rovinare il tutto con violenza, tentando di distruggere. Questi sono solo alcuni dei motivi, non sto ad elencarne altri, per i quali migliaia sono scesi in piazza. In una parola: il Brasile continua ad essere il paese delle contraddizioni, delle diseguaglianze e… sembra crescano sempre più.

Ci prepariamo ad accogliere in diocesi 140 giovani dal Belgio. Rimarranno nelle nostre parrocchie per una settimana missionaria e andranno insieme ai nostri giovani a Rio de Janeiro per la Giornata mondiale della gioventù. Il 21 luglio avremo proprio qui da noi una giornata diocesana per l’invio di tutti i giovani che andranno a Rio. Non entro nei dettagli per non annoiarvi. Io personalmente non ci andrò a Rio perché siamo in piena festa della patrona, Sant’Anna. Ancora una volta devo dire, come ho già detto in altri momenti, la tristezza per non vedere nessun giovane della nostra diocesi di origine partecipare. So bene che sarebbe stato impossibile pensare ad un numero dell’entità di Madrid, ma senza dover arrivare a 2.300 si poteva arrivare a uno o due ogni vicariato. Credo sarebbe stato un bel segno. Al di là della giornata di Rio, giovani reggiani, dopo più di quarant’anni di presenza in questa terra di missione, sarebbero stati una presenza significativa nella nostra missione, una conferma di un cammino bello tra chiese sorelle. Ma pazienza.

Buone ferie per chi ci va… Se qualcuno ha le ferie è segno che sta lavorando, coi tempi che corrono non è poco.

Um grande abraço a todos!

(Pe. Marco)