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Occupazione reggiana: nell’anno in corso previsto un calo dell’1,3%

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La morsa della crisi economica continua a pesare sulla produzione manifatturiera reggiana (-4,4% nel primo trimestre 2013) e, al contempo, sui livelli occupazionali. Per l’anno in corso, infatti, è previsto un ulteriore calo dell’occupazione nei settori dell’industria e dei servizi, come emerge dalla sedicesima indagine Excelsior, il sistema informativo per l’occupazione e la formazione, realizzata da Unioncamere e Ministero del lavoro nel periodo gennaio-maggio di quest’anno presso un campione significativo d’imprese.

I primi dati analizzati ed elaborati dall’Ufficio studi della Camera di commercio di Reggio Emilia indicano, all’interno delle aziende con almeno un dipendente, un volume di assunzioni che si attesterà a 4.390 unità (di cui 720 stagionali), mentre sono previste 6.110 uscite.

Il saldo, dunque, parla di un calo dell’occupazione pari a 1.720 unità, con un -1,3% che si attesta di poco al di sotto della media regionale (-1,6%) ed è di quasi un punto inferiore alla media nazionale (-2,2%).

Movimenti e tassi occupazionali previsti dalle imprese nel 2013  in provincia di Reggio Emilia, in Emilia Romagna e in Italia:

Area territoriale

Movimenti previsti nel 2013

Tassi previsti nel 2013

Entrate

Uscite

Saldo

Entrate

Uscite

Saldo

Reggio Emilia

4.390

6.110

-1.720

3,4

4,7

-1,3

Emilia Romagna

54.260

71.860

-17,600

5,1

6,7

-1,6

Italia

563.400

809.060

-245.660

5,0

7,1

-2,2

Tasso di entrata e di uscita= entrate e uscite previste ogni 100 lavoratori impiegati alla fine dell’anno precedente

Fonte: Unioncamere-Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2013

Le previsioni dell’indagine sono le peggiori degli ultimi tre anni: per trovare un dato analogamente negativo occorre infatti tornare al 2010 (-1,4%), mentre il primo saldo previsionale positivo risale al 2008 (+1,2%).

Fra i dati che emergono dall’indagine è in tutta evidenza la considerazione delle imprese reggiane circa la necessità di formazione degli addetti, che viene rilevata per l’80% dei nuovi assunti non stagionali, così come la difficoltà a reperire, nel 13% dei casi, le figure professionali ricercate. Il 30% delle assunzioni, infine, è indirizzato a giovani fino a 29 anni.