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Impressioni da un incontro d’estate / Alla ricerca di un’identità

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Sen. Maria Mussini
La sen. Maria Mussini (Foto Redacon)

“Sto facendo spesso incontri con i cittadini per dire e confrontarmi su quel che succede e su quel faccio io in Parlamento, dove sono membro della Commissione esteri”. Questa la premessa della senatrice reggiana per il Movimento 5 Stelle Maria Mussini, che si trovava ieri sera in quel di Casina, in una sala accaldata e in mezzo alla concomitante Fiera del Parmigiano Reggiano.

Si è parlato di Costituzione e di opposizione (e opposizione ostruzionistica, dura, quella dei giorni scorsi delle sedute notturne alla Camera dei deputati) ad un governo composto di partiti “che per noi uguali sono”, con ministri che “non ce n’è uno buono” e con una classe dirigente “di vecchi politici da superare perché hanno rovinato l’Italia”.

Salvo che, però, parlando, la Mussini aveva già detto un gran bene di Moavero, ministro per gli affari europei, “molto disponibile, col quale ci siamo confrontati con profitto” (fatta notare l'incongruenza, la risposta è stata che è “un tecnico”; d’accordo, ma sempre ministro è). Proseguendo: raccontando delle difficoltà per far decollare la Commissione biblioteca e archivio storico (ancora non è costituita), ha riportato i vari “tampinamenti” che sono stati necessari per comunicare col capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda al fine di chiedere lumi sul componente di “spettanza” di quel partito (poi risultato Zavoli). “Schifani invece mi sono proprio rifiutata di cercarlo…” (e ritorna la domanda: allora perché dire che sono tutti uguali?). Ed ancora. E’, a parere di chi scrive, troppo generalizzata – e quindi insignificante – la critica a tutto quel che c’era prima, ai politici che c’erano prima, che “hanno ridotto l’Italia nello stato in cui si trova”. Prima, come ora, ci sono stati buoni politici; ed ora, come prima, vi sono personaggi inconsistenti e cialtroni (quando non delinquenti). E questo non dipende né dall’età anagrafica né dagli anni di militanza politica.

Perché la decisione di non allearvi con nessuno, quando avreste in tal modo potuto condizionare da vicino, avanzare e realizzare almeno parte delle vostre proposte? La replica è quella già sentita a livello nazionale. In sostanza: “Nessuno ci ha coinvolto, volevano solo i nostri voti”. Forse – viene da capire – anche con atteggiamenti snobistici da parte dei “questuanti” verso i “nuovi venuti”.

Ma come si sente, la senatrice, in una forma-partito di tipo evidentemente carismatico, con un capo al vertice che il M5S ha creato e nei fatti gestisce (le espulsioni sono lì a dimostrarlo)? A parte la sottolineatura (per quanto interessa) che “non siamo un partito ma un movimento”, la risposta è del tipo: “Beppe Grillo ha messo insieme varie esperienze di liste civiche che c’erano già sul territorio”. Pare un po’ sminuirne il ruolo: difficile negare che la linea di una forza politica che ha raccolto la notevole percentuale del 25% dei votanti la decida lui (e/o insieme a quel Casaleggio “profeta di sventure”). Ragiono tra me su questo stato di fatto annotando quanto nel contempo i Cinque Stelle propugnino – a ragione, stante la forma della nostra democrazia, che è (ancora) una repubblica parlamentare – la “centralità del Parlamento”, troppo spesso in questi anni espropriato dal potere esecutivo della sua funzione fondamentale di luogo in cui nascono le leggi.

Esco dall’incontro pensando che diverse cose mi paiono piuttosto in contraddizione o semplicemente poco lineari. Forse non capisco io, forse non sono fornito di sufficienti informazioni come la senatrice, che la situazione la vive “dal di dentro” e conosce “i meccanismi”. Ma penso che forse un po’ d’esperienza in Parlamento potrà aiutare a capire meglio cosa si vuole e forse introiettare che la paura di “sporcarsi”, i tanti vituperati “compromessi”, fanno parte della vita e non necessariamente sono sempre al ribasso, anzi; e ciò dipende dagli obiettivi e dalla statura delle persone che li fanno.

La stessa Costituzione, che per i 5 Stelle ora è una battaglia e una bandiera, ci pare un fulgido esempio di compromesso (molto) “alto”. Non insegna niente? Lo splendido isolamento, la purezza non porteranno da nessuna parte; e soprattutto probabilmente non sono ciò che gli elettori dei Cinque Stelle (o almeno una parte di essi) hanno chiesto col loro voto.

Molta è la confusione sotto il cielo della politica italiana (non solo per queste cose, va da sè...). Speriamo bene.

(gdp)

 

3 COMMENTS

  1. Mi rivolgo al signor “gdp” semplicemente per evidenziare un mio punto di vista su quanto scritto nell’articolo. Se tale “giornalista” voleva evidenziare il suo parere personale sull’aspetto M5S poteva pubblicare comodamente l’articolo anche evitando di partecipare all’incontro stesso, non sarebbe cambiato nulla. Nel caso abbia voluto descrivere a dovere di cronaca l’incontro, avrebbe potuto usare uno stile più corretto nella descrizione dei fatti. Mi permetto di dire questo in quanto presente alla serata.

    (Piccio)

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    L’incontro era o non era pubblico? O volevate selezionare gli ingressi? Basta sapere e ci si regola. Circa lo stile corretto da usare, mi pare che la sua presenza alla serata non le abbia suggerito alcun rilievo specifico su quanto scritto. Cioè: le parole riportate non sono state dette? Stiamo alla sostanza. Non avrei scritto nulla senza ascoltare con le mie orecchie. Saluti.

    (gdp)

    • Firma - Piccio
  2. Mi scusi, signor “gdp”, probabilmente mi sono spiegato con termini non corretti o facili alla manipolazione. Il mio dire: “evitare di partecipare all’incontro stesso” deve essere inteso non che lei non doveva partecipare, come subito si è affrettato a sottolineare nella sua risposta, bensì alla sensazione (e sottolineo senzazione) che un articolo simile poteva tranquillamente essere preconfezionato a priori pronto per qualunque evenienza. E’ stato sufficiente inserire due parole virgolettate dell’interessato/a ed il giochetto è pronto! Credo che informare correttamente sia un ruolo importante nella società, a livello storico, a livello nazionale e ancor più nelle piccole realtà locali. In merito all’incontro di sabato sera, se lei ritiene di averlo fatto correttamente non sarò certo io colui che le farà cambiare idea. Salve.

    (Piccio)

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    Il suo commento è stato riportato così come ricevuto. Le parole virgolettate dell’articolo si riferiscono a cose ascoltate. Per il resto, mi astengo da “sensazioni” e “giochetti”. Se non è soddisfatto del pezzo, pazienza.

    (gdp)

    • Firma - Piccio
  3. L’impressione che Bep Grillo speri, scommetta e giochi allo sfascio (a proposito di giochetti di cui si parla qui sopra) è forte; per poi magari provare a ricostruire un “nuovo ordine” basato sulle “visioni” dell’amico Gianry Casaleggio. No, grazie, ai futuribili ed incogniti massimi sistemi preferisco uomini politici puliti e competenti – sono convinto che ce ne siano anche tra gli attuali – che prendano in mano e governino “questo” ordine.

    (Fabio A.)